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“SIAMO DISTRUTTI. NON RIUSCIAMO A DARE UN SENSO A QUEL GESTO” – I FIGLI DI LUCA RUFFINO, MORTO SUICIDA CON UN COLPO DI PISTOLA, LO AVEVANO VISTO AFFATICATO, MA NON SI ERANO ALLARMATI: “NOSTRO PADRE ERA UN COMBATTENTE E AVEVA COSTRUITO UNA SOLIDA REALTÀ IMPRENDITORIALE. CONFIDIAMO NELL’ATTIVITÀ DELLA PROCURA PER CAPIRE” – IN UNO DEI SEI BIGLIETTI LASCIATI, IL PRESIDENTE DI VISIBILIA FA RIFERIMENTO A “ANNI DI TENSIONI E SOFFERENZE” E RINGRAZIA UNO DEI FIGLI PER ESSERGLI STATO VICINO: “RICONOSCO I MIEI LIMITI E ME NE DISPIACCIO. DIMENTICAMI PRESTO”- NUOVI ELEMENTI POTREBBERO EMERGERE DAL TESTAMENTO E…

luca giuseppe reale ruffino quotazione sif italia 3

Estratto dell'articolo di Pierpaolo Lio per il “Corriere della Sera”

 

«Negli ultimi anni ho accumulato tensioni e sofferenze che hanno saturato i miei spazi». La traccia della fatica traspare in uno dei sei bigliettini lasciati da Luca Giuseppe Reale Ruffino prima di togliersi la vita. È nel messaggio indirizzato ai condòmini, a cui chiede di non abbandonare la Sif Italia, la sua «creatura», il gigante degli studi di amministrazione condominiale che gestisce oltre 80 mila palazzi in giro per il Paese.

 

MILANO - VIA SPADOLINI - IL PALAZZO DOVE ABITAVA LUCA RUFFINO

Quella lamentata dal 60enne manager lecchese, che aveva «salvato» Visibilia, di cui dallo scorso ottobre era diventato azionista di maggioranza, dopo aver rilevato le quote di Daniela Santanchè, è una stanchezza che i familiari avevano sì percepito nelle ultime due settimane, in cui lo avevano visto un po’ abbattuto, senza però allarmarsi troppo.

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Qualcosa del genere era già successo anche in passato: hanno raccontato in sostanza i figli Mirko e Mattia, e la compagna Anna agli agenti che ieri li hanno ascoltati. […]

«Siamo distrutti dal dolore per un gesto al quale non riusciamo a dare alcun senso», le parole dei figli che chiedono «rispetto e silenzio». «Nostro padre era un combattente e aveva costruito una solida realtà imprenditoriale. Confidiamo nell’attività della Procura e nella possibilità che da questa possano trarsi utili elementi di comprensione».

IL NECROLOGIO PER LA MORTE DI LUCA REALE RUFFINO FIRMATO DA DANIELA SANTANCHE E DIMITRI KUNZ

 

Sabato, nella casa in cui viveva da solo, al 14esimo piano di una torre di via Spadolini, in zona Bocconi, Ruffino ha deciso di farla finita. È andato in camera; ha scritto sei biglietti; ha impugnato la sua Beretta (dal 2016 aveva il porto d’armi per difesa per le minacce di alcuni condòmini); e si è sparato, premurandosi di attutire l’esplosione del colpo con un cuscino. «Ti sono grato per essermi stato vicino. Riconosco i miei limiti e me ne dispiaccio. Ti auguro ogni bene. Dimenticami presto», ha scritto a uno dei figli.

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Qualcosa lo opprimeva. Le indagini della squadra mobile, guidata da Marco Calì, e coordinate dall’ufficio della pm Maria Giuseppina Gravina, proveranno a capire quali fossero le preoccupazioni  […] le voci di gravi malattie su cui però, al momento, non ci sono riscontri.

[…]

Elementi utili potrebbero arrivare poi dal testamento.

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«Ho lasciato disposizioni testamentarie che vi arriveranno», ha scritto ai familiari. Gli investigatori lavorano anche a ricostruire le sue ultime ore. A partire dal momento esatto della morte, che l’esame sul corpo dovrà fissare. Un’indicazione di massima la offre il cellulare. Dopo alcune telefonate tra tarda mattina e primo pomeriggio — a collaboratori, al figlio Mirko e alla compagna in vacanza in Sardegna, da cui è partito l’allarme che ha portato a tarda sera alla scoperta del cadavere — dalle 15 Ruffino non ha più risposto, accumulando sullo schermo chiamate non risposte. […] in un necrologio il ministro Santanchè e il compagno Dimitri Kunz d’Asburgo Lorena «si uniscono al dolore della famiglia e dei collaboratori per la grave perdita».

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