reichsburger colpo di stato bundestag

"SIAMO DI FRONTE A UN PERICOLOSO MISCUGLIO DI PERSONE CON CONVINZIONI IRRAZIONALI, ALCUNE CON MOLTO DENARO..." - LA POLIZIA TEDESCA HA TROVATO ARMI IN OLTRE 50 DEPOSITI DEI MEMBRI DEL GRUPPO DI REICHSBURGER, ACCUSATI DI PIANIFICARE UN COLPO DI STATO - LA FAMIGLIA REUSS SI DISTANZIA DAL CAPO DELL'ORGANIZZAZIONE, IL PRINCIPE DI TURINGIA HEINRICH XIII REUSS: "SECONDO LA LEGGE NON SIAMO NEPPURE PARENTI: IL NOSTRO COMUNE ANTENATO ERA ENRICO LXIII, NATO NEL 1786…"

Daniel Mosseri per “il Giornale”

arresto di heinrich xiii reuss, principe di turingia

 

La Germania ha digerito l'arresto, mercoledì, di una cellula di terroristi reazionari senza troppe emozioni. Complice forse il temperamento più flemmatico dei tedeschi o la scarsa credibilità del gruppo di Reichsbürger, i nostalgici del Reich guglielmino, guidati da un aristocratico 71enne con la giacca di tweed, il paese non si è spaventato troppo. Più preoccupanti, forse, sono state le sirene e gli squilli assordanti di milioni di cellulari giovedì mattina. Nessun allarme però: si è trattato solo di un test del sistema di allerta che la Protezione civile (Bbk) intende utilizzare nei casi di alluvione, incendio o altri eventi catastrofici.

 

arresti per il piano golpe in germania

Al netto delle sirene e dell'abbaiare dei cani, calma e gesso come sempre. Ma con i Reichsbürger non si scherza, ha invece insistito il numero uno della polizia criminale (Bundeskriminalamt), Holger Münch, osservando che è difficile immaginare una trentina di individui davvero capaci di mandare in frantumi lo stato tedesco.

arresti per il piano golpe in germania

 

Ma è parimenti vero «che siamo di fronte a un pericoloso miscuglio di persone con convinzioni irrazionali, alcune con molto denaro e altre in possesso di armi, e con un piano che vogliono portare a termine. Questo ha reso la situazione pericolosa - ha sottolineato il capo del Bka - ed è per questo che siamo intervenuti con un chiaro segnale di stop». Münch ha informato la stampa che il numero dei sospettati è salito a 54, ma altri ancora sono stati identificati.

bundestag

 

La polizia, ha aggiunto Münch, ha perquisito 150 obiettivi rinvenendo armi in 50 di questi.

Fra le reazioni dei politici si segnala quella del premier del Nord Reno-Vestfalia, Hendrik Wüst (Cdu). Parlando con Dlf, Wüst ha definito «molto inquietante» la circostanza che persone che hanno ricevuto un addestramento militare e abbiano accesso alle armi siano sospettate di far parte della cellula eversiva.

heinrich xiii reuss, principe di turingia 2

 

Münch gli ha risposto a mezzo stampa riconoscendo la necessità di effettuare maggiori controlli sul retroterra dei membri delle forze di sicurezza. «In tempi come questi, in cui le forze di sicurezza sono in prima fila, dobbiamo poter contare sul fatto che tutti sostengano l'ordine democratico», ha spiegato Münch.

 

Centrale resta la figura del principe Enrico XII dell'antico casato dei Reuss. Il nobiluomo discendente dalla famiglia che ha regnato sulla Turingia fino al 1815 sarebbe diventato il nuovo leader della Germania dopo la destituzione di Olaf Scholz e forse avrebbe governato anche con il consiglio della Russia grazie alla mediazione della sua compagna, russa, Vitalia B. Le indagini hanno svelato che Enrico metteva a disposizione dei cospiratori il suo villino di caccia.

 

castello waidmannsheil a saaldorf, di proprieta?? di heinrich xiii reuss

«Eravamo noti per essere una famiglia tollerante, ora siamo tacciati di essere reazionari, questa è una macchia per tutti noi». Con queste parole pronunciate al canale televisivo Mdr, il capo di casa Reuss, Enrico XIV, ha preso le distanze dal lontano cugino golpista. «Secondo la legge non siamo neppure parenti: il nostro comune antenato era Enrico LXIII, nato nel 1786». Il lettore si tenga forte: una regola non scritta di casa Reuss vuole che tutti i figli maschi siano chiamati Enrico.

 

arresto di heinrich xiii reuss, principe di turingia

La numerazione va avanti per alcuni rami mentre altri ricominciano da I appena raggiunto un traguardo numerico predeterminato. Dal numero 13 di questa generazione, il numero 14 aveva già preso le distanze nel 2020 con una lettera rivolta al premier della Turingia dopo che il parente non ancora golpista aveva pronunciato un discorso antisemita nel 2019.

heinrich xiii reuss, principe di turingia

 

 A un meeting di businessmen a Zurigo il principe aveva accusato la famiglia Rotschild di aver fatto truffato i suoi avi Enrico XXVII ed Enrico XLV, le cui proprietà furono peraltro sequestrate dai sovietici. «Io non ho più alcun rapporto con lui» ha insistito Enrico XIV in tivù, «l'ultima volta l'ho visto al funerale di sua madre, ma non gli ho rivolto la parola». «E nessun altro in famiglia ha rapporti con lui?» chiede l'anchorman. «Macché: Enrico XIII è già uscito da tempo dall'associazione di famiglia. Siamo 60 persone e in 30 ci chiamiamo Enrico».

arresto di heinrich xiii reuss, principe di turingia 2heinrich xiii reuss, principe di turingia polizia tedesca

Ultimi Dagoreport

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO… 

picierno bonaccini nardella decaro gori zingaretti pina stefano dario antonio giorgio nicola elly schlein

DAGOREPORT - A CONVINCERE GLI EUROPARLAMENTARI PD A NON VOTARE IN MASSA A FAVORE DEL PIANO “REARM EUROPE”, METTENDO COSI' IN MINORANZA ELLY SCHLEIN (E COSTRINGERLA ALLE DIMISSIONI) È STATO UN CALCOLO POLITICO: IL 25 MAGGIO SI VOTA IN CINQUE REGIONI CHIAVE (CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, TOSCANA E VENETO) E RIBALTARE IL PARTITO ORA SAREBBE STATO L'ENNESIMO SUICIDIO DEM – LA RESA DEI CONTI TRA “BELLICISTI” E “PACIFINTI”, TRA I SINISTR-ELLY E I RIFORMISTI, È SOLO RINVIATA (D'ALTRONDE CON QUESTA SEGRETERIA, IL PD E' IRRILEVANTE, DESTINATO A RESTARE ALL'OPPOSIZIONE PER MOLTI ANNI)