madagascar siccita

“CHE DISASTRO! NON PIOVE DA DUE MESI. E QUANDO ARRIVA LA PIOGGIA, ARRIVA TROPPO FORTE” - TRA SICCITÀ E RINCARO PREZZI, L’AGRICOLTURA ITALIANA RISCHIA DI SUBIRE DANNI PESANTI – L’ESTATE DEL 2021 È STATA UNA DELLE PIÙ ARIDE DI SEMPRE E CIRCA METÀ DEL RACCOLTO È ANDATO PERDUTO – COLDIRETTI: “LA SICCITÀ È DIVENTATA LA CALAMITÀ PIÙ RILEVANTE PER L'AGRICOLTURA ITALIANA CON DANNI STIMATI IN MEDIA IN UN MILIARDO DI EURO ALL'ANNO” 

Niccolò Zancan per "la Stampa"

siccita' 4

 

«Loietto», si chiama così. È un'erba tenera, una graminacea da foraggio. La semini a settembre, la falci in primavera quando è alta almeno settanta centimetri. Due mesi nei capannoni a asciugare, prima di diventare fieno: cibo per le bestie. È sempre stato un rito, nei secoli dei secoli: semina, raccolto, cibo, vita. 

 

Giovanni Bedino, 61 anni, imprenditore agricolo di Cervere, nella pianura fra Cuneo e Torino, per la prima volta quest' anno osserva la natura andare al contrario, contro se stessa: «I campi di loietto sono tutti seccati, la terra è arsa. Dura, senz' acqua nemmeno in profondità. Le piantine non hanno attecchito, sono volate via. Morte tutte. È qualcosa che mi preoccupa tantissimo. Per la prima volta ho dovuto fare due scelte che non avevo mai fatto». 

 

siccita 2

Giovanni Bedino ha dovuto seminare di nuovo a febbraio, e poi dare acqua ai campi del loietto in questi giorni, si chiama irrigazione di soccorso: «In 45 anni di lavoro non avevo mai bagnato a febbraio». Cosa si vede da qui? Cosa si vede da questa piana al riparo della montagne, al confine francese, terra di campi di mais e di capannoni agricoli, terra di trattori, di bestie e di silenzi? Non è la Langa dei turisti. È una terra che non è altro che il suo lavoro quotidiano. «Arriviamo da un anno assurdo, terribile. E anche questo si annuncia molto preoccupante», dice il signor Bedino. 

 

siccita 4

L'estate del 2021 è stata una delle più siccitose di sempre. Ha distrutto metà del raccolto: mais, grano e foraggio. Il raccolto è andato perduto, semplicemente, perché è mancata l'acqua. «Un anno così forse lo puoi reggere, ma non più di uno», dice amaramente il signor Bedino toccando la terra con le dita. Metà raccolto, cioè: metà guadagni. A fronte del più alto rincaro delle materie prime che si sia mai registrato. 

 

«Il gasolio per i mezzi agricoli della mia azienda costava 30 mila euro all'anno, ora siamo a 60 mila. Raddoppiata l'elettricità. Il concime costava 35 euro al quintale, ora te lo danno a 90 euro. Come i fertilizzanti, che derivano dall'azoto e quindi dal gas. Gas che costa uno sproposito. Ce ne accorgiamo anche quando portiamo il mais negli essiccatoi». L'espressione «combinato disposto» è brutta ma rende l'idea, ecco cosa sta succedendo nei campi italiani: tutto costa di più, mentre manca la materia prima per la produzione. 

 

siccita 6

Manca l'acqua. La terra si spacca sotto gli stivali dei contadini. A gennaio ci son state giornate con 23 gradi. A fine febbraio la notte è scesa a -3. Ieri a pranzo c'erano 19 gradi al sole. È la situazione più difficile da gestire. E se le coltivazioni partono con poca acqua, crescono atrofizzate, combattono per resistere ma non proliferano. «Ormai iniziamo a vedere gli effetti del cambiamento climatico e fanno paura», dice il signor Bedini. 

 

siccita 8

«Magari arriverà qualche nevicata tardiva in montagna, ma è la neve di dicembre quella che resiste e viene giù a valle in primavera, quella che noi usiamo per irrigare i campi. Non è la stessa cosa». Nell'anno dell'inflazione e della grande siccità anche il prezzo del mais è salito alle stelle. Veniva venduto a 20 euro al quintale a settembre, ora oscilla fra 27 e 28 euro. Ed è proprio questo prezzo a tenere in equilibrio il sistema. 

 

Costi di produzioni abnormi e danni climatici permanenti, in cambio di un prezzo di vendita più alto. Il mais vale di più, così come il grano e i cereali. Ed è qui, a questo punto, che la storia delle campagne italiane incrocia i destini delle campagne ucraine, abbandonate sotto i bombardamenti russi. «Ho sempre sentito quella frase sull'Ucraina, il granaio d'Europa», dice Giovanni Bedino. 

grano.

 

«Non possiamo competere. Produciamo troppo poco in confronto a loro. Adesso il mio mais costa di più e quel sovrapprezzo mi tiene i conti in equilibrio, ma ho già sentito diversi lavoratori delle fasi successive, come pianificatori e ristoratori, che sono in difficoltà. Il mercato è strano, imprevedibile. Siamo tutti in allarme». Le montagne senza neve, i fiumi svuotati da questo inverno secco. Le temperature miti che hanno svegliato le coltivazioni in anticipo. 

grano

 

Così il sud dell'Italia ha larghe zone a rischio di desertificazione, mentre la Pianura Padana vede nascere coltivazioni già inaridite. Orzo, frumento e loietto iniziano la fase di accrescimento in piena siccità. Sono sfasature temporali. Come le fioriture precoci degli alberi da frutto, che rischiano di compromettere il raccolto. «La siccità è diventata la calamità più rilevante per l'agricoltura italiana con danni stimati in media in un miliardo di euro all'anno, soprattutto per le quantità e la qualità dei raccolti», dice senza mezzi termini Ettore Prandini presidente nazionale della Coldiretti.

 

grano 1

Ecco quindi un primo, provvisorio, bilancio del disastro climatico in atto. Sono le piccole storie di questi giorni a indicare quello che accadrà presto su larga scala. Per esempio: tredici comuni della Valsesia hanno appena chiesto ai proprio cittadini di non sprecare nemmeno una goccia d'acqua. Nell'ordinanza c'è scritto che ci sono soltanto due usi consentiti, «alimentare e igienico», in tutti gli altri casi multe «fino a un massimo di 258 euro». Perché sono diminuite le portate delle sorgenti in ingresso ai serbatoi degli acquedotti comunali. 

 

siccita' 2

E quindi, se il mio vicino lava l'auto o innaffia le rose, io rischio di non avere acqua da bere. Ma come si concilia questa necessità di risparmiare ogni goccia con la grande sete delle campagne italiane? «È da trent' anni che sento parlare di invasi, di nuove cisterne, della necessità di non sprecare l'acqua», dice l'agricoltore Giovanni Bedino. «O ce la facciamo questa volta, con tutti i soldi in arrivo dall'Europa. Oppure non ce la faremo mai più». Per esempio, questa piccolo naviglio di Cervere. 

 

siccita' 1

Adesso porta l'acqua della poca neve che si è sciolta e si sta sciogliendo sulle montagne del cuneese. Ma la porta troppo presto. Quindi si perde, va sprecata. Mentre mancherà a maggio, mancherà in estate. Il clima in Italia è cambiato più velocemente di quanto gli italiani siano stati capaci di prenderne atto e correre ai ripari. Cosa si vede da qui? Un futuro di piccoli coltivatori soccombenti. Si vede la guerra per l'accaparramento dell'acqua. 

siccita'

 

Si vede la riconversione di certe zone di bassa montagna da turistiche in agricole, già qualche agricoltore ha incominciato a salire per cercare un po' di fresco e trovare l'umidità che manca alle coltivazioni. Ha ragione il signor Bedino, i soldi in arrivo sono l'ultima chance. Coldiretti: «Per risparmiare l'acqua, aumentare la capacità di irrigazione e incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie bisogna realizzare subito una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi su tutto il territorio». Come mettere fuori dalla finestra dei secchi. 

siccita 1

 

Per non perdere il bene più prezioso. Questa è la situazione. L'agricoltore Giovanni Bedino, 61 anni, al lavoro da quando era un ragazzo di 15 anni, 60 ettari coltivati a mais e 60 ettari coltivati a grano, lo sa bene. Non è più il tempo delle parole. Lo ha capito guardando i campi inariditi del loietto. «Che disastro! Non piove da due mesi. E quando arriva la pioggia, ormai lo sappiamo, arriva troppo forte: butta giù alberi secolari. Gli alberi dei nostri nonni e dei bisnonni. Gli alberi che stavano lì da sempre».

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni economia recessione

DAGOREPORT – ASPETTANDO L'OPPOSIZIONE DE' NOANTRI (CIAO CORE!), VUOI VEDERE CHE LA PRIMA BOTTA DURISSIMA AL GOVERNO MELONI ARRIVERA' DOMANI, QUANDO L'ECONOMIA ITALIANA SARÀ FATTA A PEZZI DAI DAZI DI TRUMP? - QUALCUNO HA NOTIZIE DEL FAMOSO VIAGGIO DELLA DUCETTA A WASHINGTON PER FAR CAMBIARE IDEA AL TRUMPONE? SAPETE DOVE E' FINITA LA “MERAVIGLIOSA GIORGIA” (COPY TRUMP), "PONTE" TRA USA E UE? SI E' DOVUTA ACCONTENTARE DI ANDARE DA CALENDA! E GLI ELETTORI INIZIANO AD ACCORGERSI DEL BLUFF DA “CAMALEONTE” DELLA PREMIER: FRATELLI D’ITALIA È SCESO AL 26,6%, E IL GRADIMENTO PER LA STATISTA FROM GARBATELLA È CROLLATO AI MINIMI DAL 2022 – IL PNRR A RISCHIO E LA PREOCCUPAZIONE DEL MONDO ECONOMICO-FINANZIARIO ITALIANO...

ing banca popolare di sondrio carlo cimbri steven van rijswijk andrea orcel - carlo messina

DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO INVESTENDO IL MERCATO FINANZIARIO HANNO UN NUOVO PLAYER IN CAMPO: IL COLOSSO OLANDESE ING GROUP È A CACCIA DI BANCHE PER CRESCERE IN GERMANIA, ITALIA E SPAGNA - ED ECCO CHE SULLE SCRIVANIE DEI GRANDI STUDI LEGALI COMINCIANO A FARSI LARGO I DOSSIER SULLE EVENTUALI ‘’PREDE’’. E NEL MIRINO OLANDESE SAREBBE FINITA LA POP DI SONDRIO. SÌ, LA BANCA CHE È OGGETTO DEL DESIDERIO DI BPER DI UNIPOL, CHE HA LANCIATO UN MESE FA UN’OPS DA 4 MILIARDI SULL’ISTITUTO VALTELLINESE - GLI OLANDESI, STORICAMENTE NOTI PER LA LORO AGGRESSIVITÀ COMMERCIALE, APPROFITTERANNO DEI POTERI ECONOMICI DE’ NOANTRI, L’UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI? DIFATTI, IL 24 APRILE, CON IL RINNOVO DEI VERTICI DI GENERALI, LA BATTAGLIA SI TRASFORMERÀ IN GUERRA TOTALE CON L’OPA SU MEDIOBANCA DI MPS-MILLERI-CALTAGIRONE, COL SUPPORTO ATTIVO DEL GOVERNO - ALTRA INCOGNITA: COME REAGIRÀ, UNA VOLTA CONFERMATO CARLO MESSINA AL VERTICE DI BANCA INTESA, VEDENDO IL SUO ISTITUTO SORPASSATO NELLA CAPITALIZZAZIONE DAI PIANI DI CONQUISTA DI UNICREDIT GUIDATA DAL DIABOLICO ANDREA ORCEL? LA ‘’BANCA DI SISTEMA’’ IDEATA DA BAZOLI CORRERÀ IL RISCHIO DI METTERSI CONTRO I PIANI DI CALTA-MILLERI CHE STANNO TANTO A CUORE A PALAZZO CHIGI? AH, SAPERLO…

andrea orcel giuseppe castagna anima

DAGOREPORT LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER L’ACQUISIZIONE DI ANIMA NON HA SCALFITO LE INTENZIONI DEL NUMERO UNO DI BANCO BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, CHE HA DECISO DI "TIRARE DRITTO", MA COME? PAGANDO UN MILIARDO IN PIÙ PER L'OPERAZIONE E DANDO RAGIONE A ORCEL, CHE SI FREGA LE MANI. COSÌ UNICREDIT FA UN PASSO AVANTI CON LA SUA OPS SU BPM, CHE POTREBBE OTTENERE UN BELLO SCONTO – IL BOTTA E RISPOSTA TRA CASTAGNA E ORCEL: “ANIMA TASSELLO FONDAMENTALE DEL PIANO DEL GRUPPO, ANCHE SENZA SCONTO”; “LA BCE DICE CHE IL NOSTRO PREZZO È GIUSTO...”

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….