IN SICILIA IL REDDITO DI CITTADINANZA ESISTE GIÀ! È IL PUBBLICO IMPIEGO – LA REGIONE HA PIÙ DIPENDENTI DI TUTTO IL NORD E MANTIENE IL RECORD DI PERSONALE PUBBLICO CON 16MILA PERSONE OCCUPATE NEGLI ENTI LOCALI – DAL 2014 AL 2016 MOLTE REGIONI DEL SUD HANNO TAGLIATO GLI ORGANICI. TRANNE L’ISOLA, CHE SVETTA ANCHE PER IMPIEGATI PROVINCIALI: CE N’È UNO OGNI MILLE ABITANTI (MA NON L’AVEVANO ABOLITE?)
Estratto dell’articolo di Rosario Amato per “la Repubblica”
La Regione Sicilia ha più dipendenti di tutto il Nord e mantiene il record di personale pubblico nonostante la crescita si sia quasi del tutto arrestata nelle regioni meridionali. Il richiamo del posto fisso è ancora alto ovunque ma negli enti locali è partita "l' operazione riequilibrio".
Tra il 2014 e il 2016, infatti, sono molte le Regioni del Mezzogiorno che tagliano con decisione sulle piante organiche anche se il Nord è sempre l' area più virtuosa per spesa e numero di dipendenti.
Dall' ultima relazione della Corte dei Conti su Regioni, Province e Comuni si scopre infatti a sorpresa che il calo maggiore dei dipendenti si registra in Molise, Puglia, Campania e Abruzzo.
dipendenti pubblici checco zalone
Molise e Basilicata si segnalano poi anche per una riduzione significativa nel numero dei dirigenti. In generale, nel confronto tra aree il personale cresce di più al Nord (più 13,33 per cento) e nel Centro (17,42 per cento) mentre al Sud si registra quasi una battuta d' arresto (più 1,83 per cento).
Certo, non è che adesso la geografia italiana del pubblico impiego sia stata sovvertita.
Rimangono infatti i "casi" storici: la Corte dei Conti segnala per l' ennesima volta "punte di maggiore concentrazione" del personale nella Regione Siciliana.
Però tra le Regioni a statuto speciale l' aumento maggiore è quello del Friuli Venezia Giulia, più 28,7 per cento.
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Anche sul fronte degli stipendi c' è una forte tendenza al contenimento: la spesa totale per le retribuzioni (che non considera però il lavoro flessibile) vede un calo dell' 1,47 per cento nel 2016 rispetto al 2014, anche se però rispetto al 2015 si registra un modestissimo aumento (più 0,42 per cento). Nelle Regioni a statuto ordinario a un calo delle retribuzioni medie nel Mezzogiorno si contrappone un aumento del Nord e soprattutto del Centro.
Per i Comuni il calo del personale e della spesa sembra persino eccessivo, sicuramente è più che consistente. Per quelli di popolazione superiore ai 60 mila abitanti delle Regioni a statuto ordinario c' è una flessione della consistenza dei dipendenti del 5,30 per cento, che ancora una volta è molto più consistente al Sud (meno 8,13 per cento) piuttosto che al Nord (meno 3,94 per cento). Anche nelle Regioni a statuto speciale il calo è significativo, meno 4,32 per cento, in testa i Comuni della Sardegna.
Nel complesso, nel 2016 il personale dei Comuni si riduce di quasi 20 mila unità rispetto al 2014, con un risparmio di 533 milioni. La riduzione maggiore di personale e di spesa si riscontra però per le Province. La riforma del 2014 ha inciso infatti profondamente nel settore: in particolare la spesa si è ridotta del 30,85 per cento, dai circa 1,5 miliardi di euro del 2014 a un miliardo nel 2016. Però questa energica riduzione ha accentuato gli squilibri, che vedono ancora una volta emergere per abbondanza di personale gli enti del Centro, del Mezzogiorno e della Sicilia in particolare. Infatti in media le Province delle Regioni a statuto ordinario hanno in media 0,57 unità per mille abitanti, ma al Nord si arriva a 0,49, al Sud a 0,63 e al Centro a 0,66.
La Sicilia svetta con quasi un impiegato provinciale per mille abitanti (0,92), ma anche la Sardegna ha un rapporto molto elevato, 0,78. In particolare la consistenza dei dipendenti della Regione Sicilia nel 2016 era di 15.800 dipendenti, mentre in tutto il Nored erano 14.400.
La Corte dei Conti analizza anche la spesa delle Città Metropolitane, dove emerge il calo fortissimo della spesa totale registrato a Bologna (meno 49,34 per cento).
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