SICURI CHE SIA UNA BRUTTA ESTATE? - MENO INCENDI, MENO ANZIANI MORTI PER IL CALDO, MENO DISAGI PER I TRASPORTI (ALITALIA PERMETTENDO), MENO ANIMALI ABBANDONATI - ECCO I LATI POSITIVI DI UNA STAGIONE NON BOLLENTE

Leonard Berberi per il “Corriere della Sera”

 

Alla fine, forse, non tutti i segni meno vengono per nuocere. Se è vero che — al netto dei cali dei bagnanti negli stabilimenti e delle temperature del termometro — quest’estate sta regalando qualche raggio di luce. Non fosse per il fatto che, certo, si sta delineando pure come una stagione insolitamente nuvolosa e piovosa.

Elicottero IncedioElicottero Incedio

 

Una tragedia per chi sul sole e sul caldo ci campa. Ma non priva di ricadute positive. Ci sono meno incendi, tanto per dirne una. E quindi anche meno spese per lo spegnimento dei fuochi. Ma anche meno animali abbandonati. Meno telefonate al 118 per gli anziani collassati a causa del caldo. E ancora: meno disagi, rispetto agli altri anni, per chi viaggia in aereo. Un solo bollino nero su strade e autostrade.

 

Ora, calendario alla mano, manca meno di un mese alla fine della stagione. E la scaramanzia è quanto mai d’obbligo. Ma intanto ci sono i primi numeri. Sugli incendi, per esempio. Sono lontani i dati dell’anno 2000 (media di 60 al giorno) o quelli del 2007 quando tra giugno e luglio soltanto nella provincia di Roma ne hanno contati 1.025.

 

giovane coppia e gruppo di anziani giovane coppia e gruppo di anziani

I dati — provvisori — del Corpo forestale dello Stato spiegano che se da un lato sono aumentati (nei primi sei mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2013), è diminuita la superficie bruciata (-81% rispetto alle medie stagionali del quadriennio 2010-2013). Con un crollo, nell’estate in corso, che è dato dall’utilizzo degli elicotteri: -70% rispetto all’estate precedente. Una tendenza confermata anche dall’ultimo dossier della Protezione civile.

 

«Ha piovuto molto e le temperature basse hanno attenuato il fenomeno», spiega Daniela Piccoli, direttore della divisione Protezione civile e pubblico soccorso del Corpo forestale dello Stato. «Certo, bisogna fare attenzione per un possibile colpo di coda dell’estate, ma possiamo dire che quest’anno il dato è il più basso da decenni». In questi primi sette mesi del 2014 sono andati in fumo «solo» diecimila ettari. In tutto il 2013 erano quasi il triplo (29 mila), negli anni Novanta addirittura 118 mila.

 

Meno fiamme vuol dire anche meno soldi spesi. «E quindi meno tasse pagate per gli italiani», sottolinea Piccoli. I calcoli sono presto fatti. «Ogni Canadair impiegato nelle attività di spegnimento rappresenta un costo erariale di circa 50 mila euro al giorno. Valore che sale se, per esempio, il bacino d’acqua è lontano». Poi c’è il danno ambientale: mancata legna da vendere, mancato utilizzo dell’area a fini ricreativi, impoverimento del suolo. «Tradotto in valore economico qualcosa come seimila euro per ettaro bruciato».

napoli rifiuti incendio lap01napoli rifiuti incendio lap01

 

Dai boschi alle città. L’estate in corso segna un minor consumo di energia elettrica da utilizzo di aria condizionata. L’esatto opposto di quello che è successo nel 2003. Quando al Nord le temperature superarono per giorni i 40 gradi centigradi tanto da causare — secondo le stime del ministero della Salute e della rivista New Scientist — 4.000 morti. Soprattutto anziani. Gli stessi che, l’estate successiva, diventarono «protagonisti» dell’ordinanza dell’allora ministro Girolamo Sirchia in cui si invitavano i Comuni a mandarli nei cinema e nei supermercati perché luoghi dotati di aria condizionata.

 

Si profila un’estate positiva anche sul problema dell’abbandono degli animali. Nell’estate 2002 secondo la Peta ne sono stati lasciati in strada 130 mila. Nei primi dieci giorni di questo agosto, calcola Aidaa, almeno da loro le segnalazioni sono diminuite del 30 per cento rispetto allo stesso periodo del 2013. Anche se luglio, spiega l’associazione, ha registrato un segno più.

salerno reggio calabriasalerno reggio calabria

 

Ma è sul fronte dei trasporti che, forse, l’estate registra una cesura rispetto alle altre. Su strade e autostrade, grazie alle cosiddette partenze «intelligenti» (o scaglionate) e a vacanze più brevi, che fanno dimenticare le code chilometriche degli anni scorsi. Sembrano soltanto un brutto ricordo anche le compagnie aeree che fallivano una dopo l’altra proprio nel cuore dell’estate.

 

Ne sanno qualcosa i 300 mila passeggeri di WindJet, che ha sospeso le operazioni nell’agosto 2012. O quelli di Myair e SkyEurope, rimasti a terra tre anni prima. In questo 2014 l’unica — per ora — ad aver creato qualche disagio è la compagnia low cost spagnola Volotea: alcuni dei suoi voli sono decollati con molto ritardo.

 

Certo, qualche problema c’è stato: i 14 mila bagagli fermi per qualche giorno nell’aeroporto di Fiumicino per le agitazioni dei lavoratori Alitalia. O i tremila italiani che aspettano di ritornare dalla Grecia, ma il loro traghetto è fermo da giorni al porto di Igoumenitsa per un guasto al motore.

 

Dai centri urbani al bosco, il ritorno. Questa si sta caratterizzando anche come l’estate dei funghi: se ne raccoglieranno trentamila tonnellate. Tantissimi, se il paragone lo si fa con lo stesso periodo, disastroso, del 2013. Uno dei pochi segni «più» in un oceano — pardon: prato — di segni meno. 

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