GLI OCCUPATI AUMENTANO. MA CHE "OCCUPATI" SONO? - L’INCREMENTO È SOSTENUTO DA OVER 50 E DA AUTONOMI E QUESTO FA PENSARE CHE CI SIA UNA BELLA FETTA DI PERSONE CHE HA BISOGNO DI UN SECONDO IMPIEGO O ALL’ESIGENZA DI GIOVANI PENSIONATI DI REINSERIRSI NEL MERCATO DEL LAVORO – AUMENTANO GLI INATTIVI TRA I 15 E I 49 ANNI E POI C'E' IL PREOCCUPANTE TASSO DI DISOCCUPAZIONE TRA DONNE E GIOVANI...
Estratto dell'articolo di Rosaria Amato per “La Repubblica”
A marzo continua la corsa dell’occupazione, ma cambia direzione, perché 55 mila dei nuovi 70 mila occupati sono autonomi. Il tasso di occupazione raggiunge un nuovo record nelle serie Istat, arriva al 62,1%, anche se si mantiene la consueta enorme distanza tra quello delle donne (lentamente risalito al 53%) e degli uomini (71,1%).
In numeri assoluti, si traduce in 23 milioni 849 mila lavoratori, 425mila in più rispetto all’anno scorso. […] Ma in realtà la crescita molto modesta dei dipendenti, sia a tempo indeterminato che determinato, fa pensare a una frenata dell’andamento degli ultimi mesi. Mentre è difficile interpretare il balzo concentrato tra gli autonomi: ci prova il centro studi Adapt.
«Resta da esplorare il fenomeno della crescita degli occupati over 50 e dei lavoratori autonomi, - ragiona il presidente, Francesco Seghezzi - che farebbe pensare alla necessità di una parte della popolazione di un secondo lavoro, all’esigenza di giovani pensionati di reinserirsi nel mercato del lavoro, o ad esclusi dal mercato del lavoro che cercando nuovi spazi di inserimento».
Gli autonomi sono in calo da molto tempo, soprattutto dall’inizio della pandemia, e un aumento così consistente non è frequente. È più di un campanello d’allarme anche l’aumento degli inattivi: rispetto a febbraio ce ne sono 12 mila in più.
Potrebbero sembrare pochi, il problema è che però quel numero costituisce una media tra gli over 50, in decisa diminuzione, e la fascia 15-49 anni, dove l’aumento coinvolge 41 mila persone, con la maggiore concentrazione tra i 25 e i 34 anni.
[…] Per il tasso di disoccupazione under 25 siamo in fondo alla classifica, preceduti solo da Spagna, Grecia, Portogallo e Svezia (Paese dove però la partecipazione al mercato del lavoro è molto più alta, e il numero di inattivi non è paragonabile al nostro).
Per il tasso di disoccupazione femminile peggio dell’8,8% italiano ci sono solo i tassi di Grecia e Spagna. «La partecipazione delle donne al mercato del lavoro si mantiene al di sotto del 60%, un valore ancora troppo distante dalle medie europee», sottolinea l’ufficio studi di Confcommercio.