IL SILENZIO È GORO - MILVA 'ROMPE IL SILENZIO' PER DIRE UN PO' DI BAGGIANATE SUL SUO PAESE NATALE: ''SE VIVESSI ANCORA LÌ, LI OSPITEREI IO I MIGRANTI''. AVVISATELA CHE ANCHE A MILANO, DOVE VIVE, CI SONO CENTINAIA DI UOMINI E DONNE CHE ARRIVANO IN CONDIZIONI DISPERATE - POI CORREGGE IL TIRO: ''CERTO, LA PREFETTURA NON HA DATO PREAVVISO AL COMUNE, CHE AVREBBE POTUTO ORGANIZZARSI MEGLIO''
Matteo Cruccu per www.corriere.it
In questi giorni l’hanno evocata in tanti: prima di diventare nota per le barricate contro i migranti, Goro era infatti assiomaticamente legata a una delle più grandi cantanti italiane degli ultimi cinquant’anni, Maria Ilva Biolcati, in arte Milva, altrimenti soprannominata «la Pantera di Goro» tanto quanto Mina era «la tigre di Cremona». Molti si chiedevano dunque cosa pensasse dei suoi concittadini, peraltro abbandonati tanto tempo fa, perché la cantante vive da decenni a Milano. Dove da diversi anni si è ritirata a vita privata, un po’ segnata dall’età (le primavere sono 77), un po’ desiderosa di farsi gli affari suoi.
Sempre attenta ai sociali
Da sempre cantante impegnata, attenta ai temi sociali, non poteva però non dire la sua sulla vicenda, affidandosi a una nota. In cui la rossa per eccellenza prende subito «le distanze dagli episodi di intolleranza che si sono verificati. Se vivessi ancora nella mia Goro e potessi disporre di adeguati spazi sarei stata lieta di dare una mano, una speranza, un sollievo a chi ha dovuto abbandonare tutta la propria vita, verso un futuro incerto». La cantante non manca però di riservare qualche critica all’operato della Prefettura: «Pare abbia avvisato il Comune dell’arrivo dei migranti con tempi troppo stretti. Forse, con una tempistica maggiore, il nostro paese avrebbe potuto prepararsi e gestire al meglio l’accoglienza assieme alle associazioni di volontariato».
«Toni troppo enfatici»
LA PROTESTA ANTI MIGRANTI A GORINO
Milva invita infine a un clima di maggior distensione: «Ho trovato toni molto enfatici, su alcuni articoli letti sulla stampa, che temo possano far aumentare le questioni razziali. Forse, parole più pacate avrebbero potuto favorire, almeno in parte, una distensione del clima, andando anche a ricercare qualche scricchiolio nella macchina organizzativa» Approfittando però dell’occasione per fare un punto su quanto avvenuto: « Auspico un rasserenamento rapido della visione politica di questi fatti, circoscritti sì alla realtà di Goro, ma amplificabili come riflessione in chiave nazionale». Insomma, ha parlato. E molto.
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