CONTA PIÙ ESSERE NERA E DONNA CHE L'ESPERIENZA - IL NUOVO SINDACO DI NEW YORK, ERIC ADAMS, PUNTA SU KEECHANT SEAWELL, 49 ANNI, PER GUIDARE LA POLIZIA DI NEW YORK: MA IN UN MOMENTO IN CUI LA CITTÀ È PREDA DI OMICIDI E RAPINE (VEDI IL CASO DAVIDE GIRI), IN MOLTI SPERAVANO A UN PERSONAGGIO CON PIÙ ESPERIENZA – BASTERÀ ESSERE “LA PERSONIFICAZIONE DELL'INTELLIGENZA EMOTIVA” (PAROLA DEL SINDACO) PER COMBATTERE L’IMPENNATA DI CRIMINI NELLA GRANDE MELA?
Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”
Il nuovo sindaco di New York, Eric Adams, punta su una donna di colore per combattere i criminali che hanno rialzato la testa nella metropoli, per ripristinare un rapporto di fiducia tra agenti e cittadini e per riconquistare il rispetto e l'impegno di un corpo di polizia indispettito e demoralizzato: finito sotto accusa, soprattutto dopo l'uccisione di George Floyd a Minneapolis, per i metodi a volte brutali usati nei confronti degli afroamericani.
La nomina di Keechant Seawell, 49 anni, 22 dei quali passati nella polizia, è sorprendente. A colpire non è tanto il fatto che sia stata scelta una donna come capo per la prima volta nei 172 anni di storia del Dipartimento, il Nypd, né che la Seawell sia nera. La città ha già avuto altri due capi della polizia afroamericani e Adams ha sempre detto che, se fosse stato eletto, avrebbe scelto una donna, considerata più empatica, per dirigere la polizia.
Ma si pensava a un personaggio noto, esperto, con incarichi importanti: si scommetteva su una delle due donne che guidano le polizie di Filadelfia e di Seattle o, restando a New York, su Juanita Holmes capo delle pattuglie della volante che sorvegliano la città. Invece per guidare un esercito di 36 mila poliziotti che, a New York, è dotato anche di un suo servizio segreto, di unità antiterrorismo e, addirittura, di una forza aerea, il sindaco ha scelto una poliziotta che oggi comanda i 125 detective della contea di Nassau a Long Island, estrema periferia orientale dell'area metropolitana (la zona dell'aeroporto Kennedy).
Adams sa di aver fatto una scelta che lo esporrà a critiche se le cose andranno male, ma, prima di decidere, ha esaminato i «papabili» sottoponendoli a varie prove, compresa una finta conferenza stampa in cui al candidato venivano poste domande brutali ipotizzando episodi di terrorismo, sequestri di persona e uccisioni di neri disarmati da parte di poliziotti bianchi. La Seawell è quella che l'ha convinto di più fino al punto di definirla pubblicamente «la personificazione dell'intelligenza emotiva» quando, ieri mattina, l'ha presentata alla città durante una cerimonia davanti alle Queensbridge Houses, le case popolari di Long Island City, nel Queens, nelle quali Keechant è cresciuta.
È chiaro che Adams, un ex capitano di polizia che ha fatto politica negli ultimi 15 anni diventando anche presidente del borough (quartiere) di Brooklyn, ha puntato su un personaggio che considera capace di ricucire i rapporti, oggi lacerati, tra polizia e cittadini. Ma la Seawell con la sua vita dedicata al Nypd (non è sposata e non ha figli) non è solo un tipo da pubbliche relazioni: ha fatto i corsi antiterrorismo all'accademia dell'Fbi di Quantico, ha svolto attività di agente sotto copertura ed è capo del team incaricato di negoziare quando vengono presi ostaggi.
La sua sfida principale sarà quella di conquistare il rispetto degli agenti, risollevare il loro morale e convincerli a tornare a fare il loro lavoro in modo efficace ma anche più rispettoso dei cittadini. Compito non facile, visto che da più di un anno gli agenti, offesi per l'ostilità che percepiscono intorno a loro e impauriti, dato che ogni loro intervento viene filmato dai passanti e messo sui social, fanno il meno possibile.
Anche per questo il crimine è di nuovo in ascesa. Il potente sindacato di polizia che, ostile al sindaco uscente De Blasio, aveva invece appoggiato la candidatura di Adams, ha accolto la Seawell con un caloroso messaggio di auguri che contiene, però, un avvertimento implicito: «Speriamo tu abbia successo nello svolgere il secondo incarico più duro di New York: il primo, lo sai, è quello di poliziotto».
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2 - Una donna a capo della polizia di New
York. La storia cambia (e non è un film). E da noi?
Maria Latella per www.leggo.it
Così come nelle serie Tv sono donne i capi dei servizi segreti, della polizia e pure della Casa Bianca, così anche la realtà si adegua aggiornando l’ultimo simbolo del maschio da film e telefilm. Finora i capi della polizia di New York erano sempre stati uomini. Prima irlandesi, poi italoamericani, afroamericani in due occasioni. Da gennaio invece e per la prima volta nella sua storia New York avrà una donna al vertice. Donna e afroamericana.
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La detective Keechant Sewell, già a capo degli agenti della contea di Nassau, assume il ruolo per scelta del nuovo sindaco di New York, Eric Adams, e dovrà vedersela con una metropoli nella quale dopo la pandemia furti, rapine e violenze sono sensibilmente aumentate.
Uno degli episodi recenti, l’omicidio di Davide Giri, il ricercatore italiano in forze alla Columbia University, accoltellato ad Amsterdam Avenue nella stessa sera e dallo stesso 25enne Vincent Pinkney che era in libertà vigilata ma evidentemente vigilato fino a un certo punto.
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Non credo che la scelta della detective Keechant Sewell sia stata fatta in ossequio al politically correct che, per ora soprattutto negli Stati Uniti, impone di far emergere le minoranze. Sarebbe molto rischioso per il sindaco Adams affidare la guida della polizia a un capo selezionato più per “titoli” che per capacità. La sicurezza per chi vive, lavora, studia a New York è troppo importante così come lo è per la reputazione della città nel mondo. Non a caso il New York Times scrive che la decisione assunta è la scelta più importante tra quelle che il nuovo sindaco è chiamato a fare.
Keechant Sewell dunque dev’essere proprio in gamba e deve averlo dimostrato sia quando ha lavorato alla Narcotici sia per le sue qualità di negoziatrice in casi di ostaggi sotto sequestro. Un altro baluardo dell’eroe cinematografico par eccellence, icona del machismo, viene dunque a cadere.
Nei film, come nella vita, i capi della polizia sono sempre stati maschi, dall’ispettore Ginko a caccia di Diabolik al commissario Maigret. Ora invece la polizia di New York risponderà a una donna e sarà interessante vedere come la nuova boss saprà gestire da un lato la diffidenza di una parte della popolazione afroamericana e dall’altro l’inquietudine delle stesse forze dell’ordine, messe sotto accusa dopo il caso Boyd.
Resta il fatto che ora gli USA hanno donne al vertice della Casa Bianca (Kamala Harris), al vertice della CIA (Avril Haines), al vertice del Tesoro (Janet Yellen) e ora al vertice della polizia dì New York. Quelle ai vertici in Europa non se la stanno cavando male e infatti una nuova competitor, Valerie Pecresse, si è aggiunta al gruppo dei candidati all’Eliseo. In Italia? No, da noi si parla si parla, ma alla fine il potere resta saldamente maschile. Come si vede dai segretari di partito. Di donna ce n’è una sola: Giorgia Meloni.
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