"ERA MALATO MA NON UN FANATICO" - SITORA YUSUFIY, PRIMA MOGLIE DI OMAR MATEEN, RACCONTA CHE IL SUO EX MARITO ERA “MENTALMENTE INSTABILE E BIPOLARE” - LA SECONDA MOGLIE, NOOR ZAHI SALMAN, INVECE HA CANCELLATO GLI ACCOUNT SOCIAL E HA FATTO PERDERE LE TRACCE
Sara Gandolfi per il “Corriere della Sera”
In una delle foto del suo profilo Facebook, Omar Mateen sembra davvero uno come tanti. Occhialetti, sorriso fisso in camera, in braccio un bimbo con la T-shirt di Mickey Mouse, una bella moglie (la seconda) al fianco. Un quadretto ormai sbiadito. Noor Zahi Salman, a quanto pare, se ne era andata con il figlio di tre anni.
Nel modesto bilocale a piano terra sulla 17th Street South di Fort Pierce, sobborgo sonnacchioso della Florida - strade dritte e villette spartane - a una manciata di chilometri dall' oceano e a due ore di auto dal luogo della strage, il ventinovenne Omar viveva negli ultimi tempi da solo. Lei, da sabato notte, ha fatto perdere le sue tracce. Ha cancellato tutti i suoi profili «social», Facebook compreso, e si è nascosta chissà dove. Secondo il New York Post si è trasferita a Rodeo, in California, ma rifiuta di parlare con i giornalisti.
Sitora Yusufiy , MOGLIE DI OMAR MATEEN
Davanti alle telecamere è invece comparsa la prima moglie del killer, l'uzbeka Sitora Alisherzoda Yusufiy. E il ritratto che fa di quell' ex fugace marito, conosciuto su un sito di incontri online, non è proprio quello di un uomo normale.
«Era mentalmente instabile, malato», ripete come un mantra alle telecamere, sulla porta della sua casa in Colorado. Un uomo «disturbato», non un fanatico religioso. La sua ex racconta che Omar era più interessato alla palestra che ai sermoni dell' imam. Piuttosto, era ossessionato dalle forze dell' ordine, aveva pure fatto domanda all' accademia di polizia, nel frattempo lavorava come agente di sicurezza presso un carcere minorile. Nessuna avvisaglia, del suo «arruolamento» nell'Islam radicale.
Sitora Yusufiy , MOGLIE DI OMAR MATEEN
Vuol mettere la massima distanza tra sé e quel serial killer con cui ha convissuto solo qualche mese, nel 2009. «All'inizio sembrava normale, ma ho capito presto che qualcosa non andava. Era bipolare, si arrabbiava per nulla. Avevo paura. Tornava a casa e mi picchiava continuamente, magari solo perché la lavatrice stava ancora andando... Mi hanno salvato i miei genitori».
Sitora Yusufiy , MOGLIE DI OMAR MATEEN
Non lo sentiva da sette anni, anche se il divorzio è arrivato solo nel 2011. Ma già poche ore dopo la strage, Sitora ha deciso di farsi avanti, di raccontare il mostro con cui aveva convissuto. Le sue foto ieri riempivano i siti di gossip americani, con il suo fisico statuario da modella, i lunghi capelli scuri, gli occhi affilati e quel blog dal titolo accattivante, «Story of a Star».
Sitora Yusufiy , MOGLIE DI OMAR MATEEN
Sui suoi (vari) siti social, la bella uzbeka sostiene di essere arrivata in America a 11 anni, di parlare cinque lingue, di avere un diploma in psicologia e uno in cosmetologia, e un fidanzato brasiliano, Marcio Dias. Nessun accenno alla sua amara e violenta parentesi matrimoniale in Florida.
La vita di Omar era andata avanti senza di lei, aveva incontrato un' altra donna, Noor. A quanto pare, però, la sua indole violenta non era cambiata. Il suo ex collega Daniel Gilroy - guardia privata come lui alla G4S Secure Solutions - ha raccontato a NBC News che aveva spesso esplosioni di rabbia incontrollata, era razzista e «molto eccitabile», soprattutto quando si parlava di afro-americani e di donne.
Sitora Yusufiy , MOGLIE DI OMAR MATEEN
Facile alla rabbia. Come quando ha visto i due gay che si baciavano al Bayside Marketplace, nel centro di Miami. «Ed è rimasto scioccato». E' stata la prima spiegazione ufficiale del padre di Omar, Seddique Mateen, che continua a negare qualsiasi collegamento fra il figlio e i radicali islamici. Eppure, anche quel papà afghano, dai folti baffoni neri, ha sollevato qualche dubbio negli agenti dell' Fbi. Nel 2015 Seddique comparve come ospite in uno show televisivo in California durante il quale si proclamò presidente dell' Afghanistan.
Dopodiché ha postato diversi video su YouTube che lo riprendono in uniforme mimetica e posa militaresca - a dire il vero, più simile a una brutta copia di SuperMario (l' eroe dei videogame) che ad un guerrigliero - mentre denuncia il governo del Pakistan e proclama il suo appoggio ai talebani. Fanatico o mitomane? Ieri Seddique ha detto ai giornalisti che non perdona il figlio. Nell' ultimo video postato su Facebook, Mateen parla in Dari, alle spalle una bandiera afghana: chiede scusa per le azioni di suo figlio, «non so perché avesse l' odio nel suo cuore».Ma poi parla di omosessuali, dice che «sarà Dio a giudicarli».
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