giani ceccardi meloni acquaroli

SOGNO O SONDAGGIO? CLAMOROSO IN TOSCANA: TESTA A TESTA TRA GIANI (CENTROSINISTRA) E LA LEGHISTA CECCARDI - NELLE MARCHE, IL CANDIDATO DI FRATELLI D'ITALIA AVANTI DEL 13%. LEGA PRIMO PARTITO - IL CANDIDATO PENTASTELLATO MERCORELLI AL 10,1% (ANCHE IN CASO DI ACCORDO, PD-5 STELLE SAREBBERO STATI COMUNQUE DIETRO), LA LEGA PRIMO PARTITO: NELLA REGIONE UN ROVESCIAMENTO POLITICO DOPO 25 ANNI…

Da firenzetoday.it

giani ceccardi

Stando a un recente sondaggio riportato dal quotidiano La Stampa e commissionato dal Partito Democratico, in Toscana, al momento, ci sarebbe un testa a testa tra centrosinistra e centrodestra per la carica di governatore.

 

La coalizione guidata da Eugenio Giani si attesterebbe intorno al 42,5%, mentre quella guidata dalla leghista Susanna Ceccardi raccoglierebbe il 43% dei consensi.

 

Per quanto riguarda i candidati presidenti, invece, Giani sarebbe compreso in una forchetta tra il 40 e il 44%, mentre Ceccardi tra il 38 e il 42%.

 

Guardando sempre ai sondaggi politici commissionati dai Dem e citati da La Stampa in Toscana, la Lega di Matteo Salvini è accreditata del 24,5%, secondo partito a circa 5 punti percentuali dal Pd che è in testa al 29,5%.

 

giani ceccardi

Bene FdI che con il 9,5% batte il 4,5% di Italia Viva con Renzi che non sfonda al momento neanche nella “sua” Toscana.

 

Uno scenario diverso, invece, viene fotografato dal sondaggio Emg Acqua, commissionato dal partito di Matteo Renzi: il centrosinistra in questo caso sarebbe in vantaggio di 4 punti sul centrodestra, 45,5% contro 41,5%. Il Movimento 5 Stelle raccoglierebbe l'8%.

 

 

MARCHE

Nando Pagnoncelli per corriere.it

 

BERLUSCONI MELONI SALVINI

I l sondaggio odierno realizzato in vista delle elezioni regionali che si terranno il 20 e 21 settembre riguarda le Marche, regione sempre amministrata da giunte di centrosinistra dal 1995 in poi. Il presidente uscente, Luca Ceriscioli, ha rinunciato a candidarsi per un secondo mandato, pertanto il centrosinistra ha scelto Maurizio Mangialardi, esponente del Partito democratico, sindaco di Senigallia e presidente di Anci Marche, conosciuto dal 44% e gradito dal 25% dei marchigiani.

 

Il centrodestra ha candidato Francesco Acquaroli, noto al 47% degli elettori e gradito dal 28%esponente di Fratelli d’Italia, già in corsa cinque anni fa quando l’attuale coalizione si presentò divisa. Per il Movimento 5 Stelle si presenta Gian Mario Mercorelli conosciuto dal 18% e gradito dal 9%. A costoro si aggiungono altri cinque candidati, il cui livello di conoscenza e di gradimento al momento appare piuttosto contenuto.

BERLUSCONI SALVINI MELONI CON MATTARELLA

 

Gli orientamenti di voto fanno registrare un vero e proprio rovesciamento dello scenario politico rispetto a quanto avvenuto negli ultimi 25 anni nella regione: il centrodestra è accreditato di un vantaggio di oltre 13 punti sul centrosinistra. Stimando una partecipazione al voto del 59%, Acquaroli con il 49% delle preferenze prevale su Mangialardi che si attesta al 35,8%, e su Mercorelli che raggiunge il 10,1%. Gli altri cinque candidati ottengono un consenso decisamente più contenuto, intorno all’1%. Il vantaggio di Acquaroli sembra più guidato dalla forza dei partiti della sua coalizione che dalla delusione per l’operato dell’amministrazione uscente guidata da Ceriscioli. Infatti, i giudizi positivi (53%) prevalgono largamente su quelli negativi (33%), anche grazie alle modalità con cui è stata gestita l’emergenza sanitaria.

 

meloni acquaroli

Persino gli elettori di centrodestra non lesinano apprezzamenti (il 46% si esprime positivamente). Ciò non toglie che il 54% auspichi un cambiamento a fronte del 30% che propende per la continuità. E pure tra gli elettori di centrosinistra una minoranza niente affatto trascurabile (29%) vorrebbe la discontinuità. 

 

Riguardo alle liste, si registra un vantaggio molto netto della Lega, accreditata del 25,7%, circa il doppio di quanto ottenuto alle precedenti Regionali. A seguire si colloca il Pd con il 19%, in calo rispetto al 2015, quindi Fratelli d’Italia con il 16,7% in forte aumento rispetto sia alle Regionali del 2015 sia alle Europee dello scorso anno. Poi il M5S con il 10,1%, in flessione rispetto alle precedenti tornate quando ottenne tra il 18 e il 19% dei consensi, a pari merito con la lista Mangialardi presidente.

mangialardi

 

Va osservato che, a differenza di quanto avviene in altre regioni nelle quali i candidati presidenti ottengono voti anche da elettori di partiti avversari, il voto disgiunto tra partito e candidato in questa regione non è consentito. Sebbene a tre settimane dalle elezioni si rilevi una quota abbastanza elevata di indecisi sul voto al candidato (17,2%) e alla lista (20,8%), nel complesso nelle Marche emerge una domanda di cambiamento nella guida della regione, in una fase caratterizzata da un’elevata preoccupazione per la crisi economica. Le valutazioni positive sul presidente uscente Ceriscioli non sembrano quindi riflettersi sul candidato di centrosinistra, confermando che in politica non sempre si può applicare la proprietà transitiva.

mangialardiNICOLA ZINGARETTI LUIGI DI MAIOZINGARETTI - CONTE - DI MAIO

 

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...

gianfranco zinzilli silvia calandrelli giampaolo rossi rai

FLASH - GRANDE INCAZZATURA NEL CENTRODESTRA, IN PARTICOLARE TRA I FRATELLINI D’ITALIA: TRA OGGI E DOMANI IN RAI DEVONO DECIDERE IL PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ E L’AD ROSSI VUOLE NOMINARE SILVIA CALANDRELLI, IN QUOTA PD, COME PRESIDENTE  DELLA CASSAFORTE PUBBLICITARIA DELLA RAI (IL FILOSOFO DI COLLE OPPIO LE AVEVA PROPOSTO LA DIREZIONE DI PUBBLICA UTILITÀ, MA LEI HA RIFIUTATO) - LA LEGA VORREBBE PIAZZARE GIANFRANCO ZINZILLI, ATTUALMENTE VICE DIRETTORE VICARIO DELLA DIREZIONE OFFERTA ESTERO RAI ITALIA...