LA SOLUZIONE PER I LAVORATORI WHIRLPOOL DI NAPOLI? FARLI DIVENTARE CAMIONISTI - DOPO L’APPELLO DELL’AMMINISTRATORE UNICO DELLA NAPOLITRANS, CHE NON TROVA AUTISTI, AI MANAGER DELLA MULTINAZIONALE AMERICANA CHE VUOLE DELOCALIZZARE È VENUTA UN’IDEONA: SBOLOGNARE ALMENO UNA PARTE DEI DIPENDENTI IN ESUBERO PAGANDO I 6MILA EURO PER LA PATENTE E…
1 - LE IMPRESE DI AUTOTRASPORTI HANNO BISOGNO DI CAMIONISTI: AL MOMENTO NE SERVONO ALMENO 5MILA, CHE POTREBBERO DIVENTARE 17MILA DA QUI AL 2023. TRA GLI ITALIANI NON SI TROVANO CANDIDATI. TE CREDO: È UN LAVORO MOLTO USURANTE E LA PATENTE COSTA SEIMILA EURO GERARDO NAPOLI, AMMINISTRATORE DELLA “NAPOLITRANS”: “PER NOVE ORE AL GIORNO PER 5 GIORNI PAGO TREMILA EURO NETTI AL MESE. CI SONO TANTI UCRAINI E KAZAKI PRONTI A FARE QUESTO MESTIERE MA…”
2 - WHIRLPOOL: PRONTI A PAGARE LA PATENTE
Rita Querzè per il “Corriere della Sera”
Whirlpool chiude lo stabilimento di Napoli: 340 a casa. Nello stesso tempo la Napolitrans con sede vicino a Salerno cerca - e non trova - 60 camionisti. «Saremmo disposti a pagarli tremila euro netti al mese» dice l'amministratore unico, Gerardo Napoli. Ma, spesso, chi è senza lavoro non ha i 6 mila euro che servono per ottenere la patente E.
«Saremmo disponibili a farci carico delle spese per la patente se alcuni dei nostri dipendenti di Napoli fossero interessati a imboccare questa strada - dicono alla Whirlpool -. D'altra parte abbiamo già detto che possiamo farci carico di una buona uscita di 85 mila euro per ogni lavoratore».
PROTESTE ALLA WHIRLPOOL DI NAPOLI
Certo, non tutti i 340 possono avere le caratteristiche per fare i camionisti. Ma potrebbe essere un pezzo della soluzione al problema, come per altre aziende in crisi. Anche perché non è soltanto Napolitrans a cercare autisti. Anita, associazione delle imprese del settore aderente a Confindustria, stima che alla guida manchino addirittura 17 mila persone e auspica che nel decreto flussi si introduca una quota di ingressi di lavoratori extra Ue con la patente E.
PROTESTE ALLA WHIRLPOOL DI NAPOLI
Ma possibile che in un Paese con un tasso di disoccupazione al 10% non si trovino candidati? Negli ultimi decenni le condizioni di lavoro sono migliorate. Sui camion il cronotachigrafo digitale che misura il tempo alla guida è obbligatorio dal 2006. Claudio Carrano è titolare di Infogestweb, società che ha inventato Golia, piattaforma di servizi che consente di gestire le flotte e, in particolare, di monitorare il tempo passato al volante perché sia in linea con la direttive Ue.
«Affidarsi ad autisti stranieri può essere una soluzione solo in emergenza - dice -. Non dimentichiamo che la conoscenza della lingua è fondamentale. Oggi per fare il camionista servono conoscenze in diversi campi, dal digitale alle normative sulla consegna e conservazione delle merci. L'accesso dovrebbe avvenire con un diploma, non soltanto con la terza media come oggi».
PROTESTE ALLA WHIRLPOOL DI NAPOLI
Ma quanto guadagna un camionista? «Dai 1.300 ai 2.700 euro netti al mese. È premiato chi fa trasferte e lavora su lunghi tragitti - spiega Carrano -. Si potrebbe cominciare dal formare i percettori di reddito di cittadinanza adatti a fare questo mestiere». Nel settore però non mancano le violazioni delle norme e i tachigrafi truccati.
manifestazione operai whirlpool a roma
«Il problema esiste e crea concorrenza sleale alle imprese in regola, che magari garantiscono ai camionisti check up sanitari e la bici sul mezzo da usare nelle pause - spiega Carrano -. Molti pensano che truccando il tachimetro si aumentino i margini. In realtà le aziende che lavorano in modo corretto, grazie anche agli strumenti digitali, prima di tutto distribuiscono meglio il lavoro e prendono meno multe».
Carrano sostiene la necessità di promuovere l'ingresso delle donne nel settore: «In Svezia sono il 23% da noi il 2%. Per guidare un camion non servono i muscoli ma intelligenza e prudenza».