matilda de angelis

SONO FOLLEMENTE INNAMORATA, COME NON LO SONO MAI STATA” – MATILDA DE ANGELIS CONFESSA IL SUO AMORE PER IL CANTANTE ALESSANDRO DE SANTIS DEI SANTI FRANCESI E LIQUIDA LA RELAZIONE CON PIETRO CASTELLITTO: “PER DIRE CHE È FINITA, BISOGNA CHE PRIMA CI SIA STATA UNA STORIA. HO VOLUTO MOLTO BENE A LUI E MOLTO POCO A TUTTO QUELLO CHE C’ERA INTORNO A LUI” (DI CHI O COSA STA PARLANDO?) – “IL CUNNILINGUS IN LIDIA POËT? CI ABBIAMO MESSO NOVE ORE A GIRARLA, MA SONO MOLTO SERENA CON LA MIA NUDITÀ…” - VIDEO

Estratto dell’articolo di Valentina Colosimo per “Vanity Fair”

 

matilda de angelis alessandro de santis 2

Nel cuore di Bologna suonano i musicisti di strada. Nascosta dentro un giaccone sportivo, Matilda De Angelis dichiara con orgoglio di sentirsi un tassello del panorama: «Io sono profondamente bolognese».

 

[…] Oggi Matilda ha 27 anni, una carriera che va veloce e una fama che cresce altrettanto in fretta, con tutte le conseguenze del caso, tipo essere fotografata poco tempo fa per strada mentre bacia il cantante Alessandro De Santis dei Santi Francesi, i vincitori dell’ultimo X Factor, e prima di lui con Pietro Castellitto, «la coppia del nuovo cinema italiano»: perfetta per i media.

matilda de angelis 3

 

 Oggi invece indossa il corsetto della protagonista di La legge di Lidia Poët, la nuova serie Netflix che racconta la storia vera della prima avvocata d’Italia [...]

 

Quella che vediamo in Call My Agent è lei?

«Sì, in una versione più urlante, ma sì, mi arrabbio, vado in crisi e alla fine mando tutti a quel paese».

 

Tutta colpa dei social.

«Io ho smesso di parlare sui social […]  sono razzista nei confronti del popolo dei social: ma chi vi conosce? Non ho piacere a confrontarmi con voi».

 

Eppure sui social, tre anni fa, con una foto della sua acne è diventata paladina dell’accettazione di sé, prima di Aurora Ramazzotti.

matilda de angelis 2

«[…] avevo solo bisogno di sentirmi dire da una quantità enorme di persone che non c’era niente che non andasse bene in me».

 

Perché?

«Non uscivo più di casa, avevo paura di guardare la gente negli occhi, vivevo con gli specchi coperti e sui set mi truccavano di spalle. Ero diventata ossessiva. Chi non ha mai sofferto di acne non capisce il disagio che si crea, per via dello stigma che si porta dietro la malattia: gli altri pensano che sei sporca, che sei marcia. Fai schifo».

 

Quando è successo?

«Tre anni fa, stava uscendo The Undoing, ho fatto Sanremo, ho vinto il David: era l’anno in cui in teoria avrei dovuto sentirmi meglio, invece sono riuscita a sentirmi una merda comunque. È iniziato a spuntarmi il primo brufolo, poi venti, quaranta, e alla fine è impazzito tutto. Credo inconsciamente di averlo fatto apposta. Mi sono autosabotata».

matilda de angelis 1

[…]

Come ne è uscita?

«Ho trovato una skin therapist straordinaria […] Mi ha detto che per mettermi la crema dovevo accarezzarmi: mi sono curata cambiando la narrazione di me stessa. Incredibile».

 

Qual è la narrazione di Matilda?

«Sono uguale a com’ero a sedici anni, solo più consapevole. Ma sento le stesse cose».

 

Per esempio?

matilda de angelis vanity fair 4

«Un eterno senso di inadeguatezza».

[…]

 

Chi sono i suoi amici?

«Gli stessi dal liceo. Per me è difficile dimenticare l’amore che c’è stato. A me stanno quasi tutti sulle palle, quindi le dieci persone nel mondo a cui voglio bene non è che le cambio solo perché oggi faccio l’attrice».

[…]

È passionale?

«Vivo grandi colpi di fulmine. Una mia carissima amica di Roma l’ho adescata in un locale: doveva far parte della mia vita e l’ho conquistata. Io faccio così».

 

Parliamo di colpi di fulmine sentimentali. L’ultimo, per esempio.

matilda de angelis vanity fair 1

«Sono follemente innamorata, come non lo sono mai stata in tutta la mia vita. Sono felicissima. Questo è tutto ciò che voglio dire, il resto lo tengo per me».

 

Che cosa la rende felice?

«Io sono sempre stata molto controllata nelle relazioni e di indole sono ultra indipendente. Ora sono contenta perché aspettavo una persona così, uno che mi ha investito come un camion a 250 all’ora».

 

Prima non era stata mai «investita»?

«Mai. Ci speravo ma non succedeva, e a un certo punto ho anche pensato: vabbe’, forse sono fatta così, avrò delle belle relazioni ma sempre con il freno a mano tirato. Invece ora è successo tutto questo casino ed è bello aver perso il controllo. Sono contenta di essermi data la possibilità di innamorarmi così, senza difese».

 

Oggi se googliamo il suo nome, viene fuori: Pietro Castellitto e Benedetta Porcaroli, nuova coppia.

«Non è una cosa che posso raccontare io, riguarda due persone a cui voglio molto bene, entrambi miei amici».

matilda de angelis vanity fair 5

 

Che cosa può raccontare lei?

«Che con Pietro era finita prima che arrivassero altre persone. Ma la verità è che noi due non siamo stati insieme un anno, siamo stati molto amici e ci siamo voluti molto bene, ma non la definirei una storia d’amore. Per dire che è finita una storia, bisogna che prima ci sia stata, la storia».

 

Eravate la coppia d’oro del nuovo cinema italiano, ma che cosa c’entrava lei, bolognese alternativa, con il figlio della borghesia romana?

«Niente. Stavo malissimo. In effetti ho voluto molto bene a lui e molto poco a tutto quello che c’era intorno a lui. Io e Pietro siamo forse le persone più diverse che esistano sulla faccia della terra. Ma questo ti insegna che puoi voler bene a persone che con te c’entrano poco».

 

matilda de angelis pietro castellitto 2

Gli opposti non si completano?

«No, non ci si completa per niente. Ma una cosa bella in comune l’abbiamo: siamo entrambi persone poco regolari […]».

 

Com’è ritrovarsi nelle cronache rosa?

«Terribile. La vivo come una violenza, ma fa parte del gioco: se questo è il prezzo da pagare per la vita pazzesca che faccio, lo pago».

 

C’è un limite?

«Se un giorno il piatto della bilancia dovesse pendere verso il brutto, sono pronta a smettere di fare l’attrice».

 

Non ha il sacro fuoco della recitazione?

«No».

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[…]

La legge di Lidia Poët si apre con una scena di sesso abbastanza forte, un cunnilingus.

«Me la ricordo, ci abbiamo messo nove ore a girarla... Ma sono molto serena con la mia nudità».

[…]

È femminista come il suo personaggio?

«[…] Se partiamo dal presupposto che gli uomini sono sempre stronzi e le donne le migliori, non ci siamo. Esiste la complessità, cosa che non trovo molto in giro».

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