1. ALLA PRIMA COSA SENSATA CHE IGNAZIO MARINO FA A ROMA SI SCATENA IL DELIRIO! 2. LA DECISIONE DI FAR ESIBIRE I ROLLING STONES AL CIRCO MASSIMO, IL PROSSIMO 22 GIUGNO, SPACCA IL MINISTERO DEI BENI CULTURALI: SOVRINTENDENZA E FAI DENUNCIANO RISCHI PER LA CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO 3. MARINO SE NE FREGA E TIRA DRITTO MA IL “FRONTE DEL NO” GLI RICORDA QUANDO AL CIRCO MASSIMO I TIFOSI DELLA ROMA, IN FESTA PER LO SCUDETTO, SALIRONO SUI MONUMENTI, PORTANDOSI A CASA PEZZI D’ARCHEOLOGIA, E RUPPERO I CANCELLI DEL PALATINO 4. MA LA SOVRINTENDENZA HA SEMPRE CONTATO POCO: L’AREA FU OCCUPATA DAI FESTEGGIAMENTI PER GLI SCUDETTI DI LAZIO E ROMA, DAI GENESIS (2006) E DA LADY GAGA (2011). SOLO WOJTYLA PENSÒ BENE DI SPOSTARE IL RADUNO DELLA GIOVENTÙ A TORVERGATA

1 - PERMESSI E DIVIETI SUL CIRCO MASSIMO NON SI DIFENDONO COSÌ I BENI CULTURALI
Paolo Fallai per il "Corriere della Sera"

Sì, no, forse. Povero Circo Massimo, addossato al colle Palatino, da quando ospitò il ratto delle Sabine è uno dei luoghi più discussi di Roma. Anche per l'evento musicale dell'anno, il concerto dei Rolling Stones, unica data italiana il 22 giugno, la scelta della spianata di 620 metri ha scatenato uno scontro di pareri.

Entusiasta il sindaco Ignazio Marino che vuole trasformarlo in «un luogo di riferimento per i grandi eventi culturali». Nettamente contraria la Soprintendenza archeologica che denuncia «rischi per la conservazione del patrimonio archeologico». Ma il «no» della massima autorità chiamata a vigilare sulla conservazione della Roma archeologica è stato superato dal «sì» del direttore regionale del ministero per i Beni culturali, Federica Galloni.

Ha ragione Edoardo Sassi che ieri, sulla cronaca di Roma di questo giornale, ha rivelato per primo lo scontro: il ministero contro il ministero. Condito da altri pareri: quello favorevole della Soprintendenza ai beni architettonici, che ha competenza ma solo per la parte paesaggistica, e quello della Sovrintendenza capitolina, retta da un «interim» e che difficilmente avrebbe potuto smentire il suo sindaco.

Ma chi decide su luoghi così delicati e fragili? Non è la prima volta che la Soprintendenza perde la sua battaglia, tanto che in Campidoglio, hanno sottolineato, «non dà mai parere favorevole». E infatti l'area è stata occupata dai festeggiamenti per gli scudetti della Roma (2001) e della Lazio (2002), dai Genesis (2006) e da Lady Gaga (2011).

Il sindaco Marino sembra intenzionato a usare il Circo Massimo come fosse cosa sua. Ma allora la Soprintendenza dello Stato che ci sta a fare? E in caso di danni all'area archeologica - come avvenne nel 2001 - chi ne risponde? La Soprintendenza l'ha messo nero su bianco: il Campidoglio se ne assume la responsabilità. Basta questo a giustificare la posizione un po' farisaica di un ministero per i Beni culturali, che da una parte scatena l'allarme sui rischi e dall'altra autorizza l'evento? Roma meriterebbe un po' più di chiarezza.

2 - ROLLING STONES A ROMA IL CONCERTO DELLA DISCORDIA "RISCHIO DI ATTI VANDALICI"
Alessandra Paolini per "la Repubblica"

Ben vengano i Rolling Stones ben vengano, ma è subito allarme atti vandalici. Il mega show del gruppo rock al Circo Massimo scatena polemiche e divide la città. Il sindaco Marino esulta ma la soprintendenza ai Beni archeologici mette il veto. Un palco troppo grande, gli eccessi di decibel, una folla enorme e poco controllabile «potrebbero causare danni irreparabili ».

Non c'è dunque solo l'entusiasmo del primo cittadino - «facevo i trapianti di fegato ascoltando It's only Rock ‘n roll» - per l'arrivo il 22 giugno nella Capitale di Mick, Keith, Ronnie e Charlie, ex ragazzi impossibili oggi mostri sacri dai 68 anni in su. Ci sono anche le polemiche e i dubbi di chi come Mariarosa Barbera, soprintendente dei Beni archeologici, è convinta che il Circo Massimo vada "maneggiato" con cura e che un palco di 40 metri, quattro torri alte 16, oltre 37 gazebi e 65mila spettatori, sono «un ingombro non sostenibile per un'area di particolare pregio e delicatezza e che i rischi per la conservazione del patrimonio archeologico sono elevati e anche difficilmente prevedibili».

Lo ha scritto nero su bianco la Soprintendente lo scorso 5 marzo, quando interpellata dal Campidoglio ha dato parere sfavorevole al concerto. Un no che il sindaco Ignazio Marino ha incassato senza battere ciglio. Tanto, spiega «La decisione definitiva spetta alla soprintendenza per i beni ambientali e architettonici del Lazio che riassume in sé i pareri della soprintendenza archeologica e quella comunale, e il suo parere è stato positivo».

Così nell'attesa del concerto, l'amministrazione è già all'opera per portare anche tanti stranieri. Perché dicono: «Sappiamo già che molte persone, verranno dall'Inghilterra dove sorprendentemente i Rolling Stones non faranno tappa. E così, si sposteranno per un week end o più per godere anche della nostra splendida città».

Si sente dunque sicuro Ignazio Marino, che racconta come a casa indossi spesso la maglietta della band comprata a un concerto dieci anni fa a Philadelphia. Ma il fronte dell'opposizione è duro e compatto. Cementato da quelle immagini che lasciarono tutti sbigottiti quando al Circo Massimo i tifosi della Roma salirono sui monumenti, si portarono a casa pezzetti d'archeologia, ruppero i cancelli del Palatino.

Anno domini 2001, scudetto giallorosso. «Il Circo Massimo va valorizzato, non può e non deve diventare un luogo di raduni di massa - dice Andrea Carandini, presidente del Fai - È diventata una marrana per manifestazioni di ogni tipo». Anche Adriano La Regina, per ben 28 anni a capo della soprintendenza dei Beni archeologici di Roma, è assolutamente contrario. Perché spiega: «È indegno sfruttare luoghi così preziosi e darli in mano a masse incontrollabili. Non vedo perché si debba fare un concerto nel cuore di Roma e non in un posto più periferico.

Anche il Papa il raduno mondiale della gioventù lo organizzò a Torvergata». Chiede l'intervento del ministro Dario Franceschini, Vittorio Emilianidel Comitato per la Bellezza: «La città antica va rispettata e non banalmente consumata per ragioni commerciali ». Ma è proprio il palcoscenico dell'antica Roma ad aver convinto Mick Jagger ad esibirsi nella Capitale. «Non vedo l'ora di essere lì», ha twittato ieri.

3 - ECCO PERCHÉ DIFENDO IL ROCK DENTRO LA STORIA
Ignazio Marino

Porteremo il rock dentro la storia di Roma, ecco perché difendo la mia scelta. Il prossimo 22 giugno i Rolling Stones si esibiranno al Circo Massimo. Sarà una serata fantastica per la musica, per il pubblico e per Roma. Ascoltare le note appassionate del loro rock risuonare nel cuore archeologico della città sarà l'ennesima dimostrazione di come si può valorizzare la grande bellezza romana. La nostra è una metropoli dove l'archeologia si incontra con la cultura. Perché il concerto del 22 giugno sarà un vero evento culturale.

La musica dei Rolling Stones ha accompagnato intere generazioni.
Le loro esibizioni sono spettacolari e lasciano un segno indimenticabile nel pubblico. Come i Pink Floyd nella loro memorabile registrazione dentro l'arena di Pompei, anche gli Stones meritano un palcoscenico fuori dal comune, degno della loro storia musicale. Un set che solo una città al mondo è in grado di offrirgli.

Confesso di essere un vero fan dei Rolling Stones. Durante le mie esperienze di lavoro all'estero ho avuto due volte la possibilità di godere di questo grande spettacolo, a Pittsburgh e a Philadelphia. Per questo, sin dai giorni successivi al mio insediamento in Campidoglio,
ho iniziato a lavorare assieme ai miei collaboratori per riportare le leggende del rock nel cuore di Roma. Non venivano qui da sette anni e hanno scelto di farlo proprio a condizione che la scenografia fosse eccezionale.

Credo che il Circo Massimo rappresenti la scelta migliore che potessimo offrire, sempre nel pieno rispetto dei vincoli archeologici che insistono sull'area e della piena agibilità degli spazi per gli spettatori.

In questi giorni abbiamo conferito la cittadinanza onoraria al premio Oscar Paolo Sorrentino. Ora la città si prepara per ospitare l'evento rock dell'estate italiana. Per Roma è un momento importante. Il nostro sforzo è aiutarla a rialzarsi, rendendola di nuovo attraente, rimettendola sulle mappe dei grandi eventi internazionali.

Lo facciamo senza dimenticare l'ordinaria gestione, con un occhio privilegiato alle periferie, dove vogliamo concentrare molti eventi dell'Estate Romana. Tutti segnali ben precisi di una città che ha grande voglia di tornare ad aprirsi al mondo, offrendo a cittadini e turisti solo il meglio.

 

Ignazio Marino ROLLING STONES BY GERED MANKOVITZ ROLLING STONES FOTO BY TERRY RICHARDSON ROLLING STONES A GLASTONBURY The Rolling Stones The Rolling Stones The Rolling Stones manifestazione 23 marzo 2002 articolo 18 circo massimomanifestazione 23 marzo 2002 articolo 18 circo massimomanifestazione 23 marzo 2002 articolo 18 circo massimomon19 festa roma circo massimo gazzettaITALIA SPAGNA LA DELUSIONE DEI TIFOSI AL CIRCO MASSIMO jpeg

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky bin salman putin donald trump xi jinping

DAGOREPORT – COME SI E' ARRIVATI AL CESSATE IL FUOCO DI 30 GIORNI TRA RUSSIA E UCRAINA? DECISIVI SONO STATI IL MASSICCIO LANCIO DI DRONI DI KIEV SU MOSCA, CHE HA COSTRETTO A CHIUDERE TRE AEROPORTI CAUSANDO TRE VITTIME CIVILI, E LA MEDIAZIONE DI BIN SALMAN CON TRUMP - E' BASTATO L’IMPEGNO MILITARE DI MACRON E STARMER PER DIMOSTRARE A PUTIN CHE KIEV PUÒ ANCORA FARE MOLTO MALE ALLE FRAGILI DIFESE RUSSE - NON SOLO: CON I CACCIA MIRAGE FRANCESI L'UCRAINA PUÒ ANDARE AVANTI ALTRI SEI-OTTO MESI: UN PERIODO INACCETTABILE PER TRUMP (ALL'INSEDIAMENTO AVEVA PROMESSO DI CHIUDERE LA GUERRA “IN 24 ORE”) – ORA CHE MOSCA SI MOSTRA “SCETTICA” DAVANTI ALLA TREGUA, IL TYCOON E IL SUO SICARIO, JD VANCE, UMILIERANNO PUBBLICAMENTE ANCHE PUTIN, O CONTINUERANNO A CORTEGGIARLO? - LA CINA ASPETTA AL VARCO E GODE PER IL TRACOLLO ECONOMICO AMERICANO: TRUMP MINIMIZZA IL TONFO DI WALL STREET (PERDITE PER 1000 MILIARDI) MA I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI LO HANNO GIÀ SCARICATO…

ursula von der leyen giorgia meloni elon musk donald trump

DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI FUORI DAI CONFINI NAZIONALI - MELONI PRIMA SI VANTAVA DELL’AMICIZIA CON MUSK E STROPPA E DELLA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON TRUMP, ORA È COSTRETTA A TACERE E A NASCONDERSI PER NON PASSARE COME "AMICA DEL GIAGUARO" AGLI OCCHI DELL'UE. E, OBTORTO COLLO, E' COSTRETTA A LASCIARE A STARMER E MACRON IL RUOLO DI PUNTO DI RIFERIMENTO DELL'EUROPA MENTRE SALVINI VESTE I PANNI DEL PRIMO TRUMPIANO D’ITALIA, L'EQUILIBRISMO ZIGZAGANTE DELLA GIORGIA DEI DUE MONDI VIENE DESTABILIZZATO ANCOR DI PIU' DAL POSIZIONAMENTO ANTI-TRUMP DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO MERZ CHE FA SCOPA COL POLACCO TUSK, E LEI RISCHIA DI RITROVARSI INTRUPPATA CON IL FILO-PUTINIANO ORBAN - IL COLPO AL CERCHIO E ALLA BOTTE DEL CASO STARLINK-EUTELSAT...

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

emmanuel macron donald trump keir starmer xi jinping elon musk

DAGOREPORT – COME MAI LA GRAN BRETAGNA, PAESE STORICAMENTE GEMELLATO CON GLI STATI UNITI, SI E' RIAVVICINATA DI COLPO ALL'EUROPA, DIMENTICANDO LA BREXIT? DIETRO LA SORPRENDENTE SVOLTA DI KEIR STARMER CI SONO STATI VARI INCONTRI TRA I GRANDI BANCHIERI ANGLO-AMERICANI SPAVENTATI DAL CAOS ECONOMICO CREATO DAI DAZI DI TRUMP E DALLE CRIPTOVALUTE DI MUSK - DI QUI, SONO PARTITE LE PRESSIONI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO SU KEIR STARMER PER UNA SVOLTA EUROPEISTA SULL'ASSE PARIGI-LONDRA CHE OPPONGA STABILITÀ E RAGIONEVOLEZZA ALLE MATTANE DELLA CASA BIANCA – ANCHE LA CINA, CHE HA RIPESCATO I VECCHI CAPITALISTI COME IL FONDATORE DI ALIBABA JACK MA, SI STA PREPARANDO A RISPONDERE ALLA DESTABILIZZAZIONE TRUMPIANA (XI JINPING HA NELLA FONDINA UN'ARMA MICIDIALE: 759 MILIARDI DI TITOLI DEL DEBITO USA. UNA VOLTA BUTTATI SUL MERCATO, SALTEREBBE IN ARIA TUTTO...)

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…