LA SPAGNA CON IL FIATO SOSPESO PER IL BAMBINO DI 2 ANNI CADUTO NEL POZZO ALLA PERIFERIA DI MALAGA: SI RIVIVE IL DRAMMA DI ALFREDINO RAMPI - CONTINUANO DA 40 ORE SENZA SOSTA LE RICERCHE - I GENITORI DEL PICCOLO L'ANNO SCORSO HANNO PERSO ALL'IMPROVVISO L'ALTRO LORO FIGLIO, OLIVIER, DI 3 ANNI – GLI ERRORI COMMESSI NEL CASO DI VERMICINO
Da www.agi.it
yulen bimbo caduto nel pozzo in spagna
Continuano senza sosta da 40 ore le ricerche in Spagna di un bimbo di due anni caduto in un pozzo. Il piccolo, di 2 anni appena, è caduto domenica in un pozzo profondo 110 metri, di 25 centimetri di diametro, a Totalàn, nella periferia di Malaga, nel sud del Paese.
I soccorritori hanno lavorato tutta la notte cercando di estrarre terra, ma la telecamera introdotta per visualizzare il bimbo ha trovato un intoppo di materiale a circa 73 metri di profondità. Per il salvataggio, si procede non solo con l'aspirazione del terriccio, ma anche cercando di rafforzare le pareti di perforazione, in modo da proteggerle da possibili frane, e con uno scavo a a cielo aperto sull'altro lato della montagna.
yulen bimbo caduto nel pozzo in spagna
I lavori vengono seguiti dai genitori disperati, che sono assistiti da psicologi. Tragedia nella tragedia, Josè e Victoria, i genitori di Yulen, hanno vissuto un dramma simile nel 2017, quando morì il loro figlio di tre anni. Olivier fu colto da "morte improvvisa", forse un infarto, mentre passeggiava su una spiaggia con il papà e la mamma. Yulen è oggi il loro unico figlio. Il bimbo è caduto nel pozzo, mentre con la famiglia e amici passeggiava nella campagna, all'interno di una proprietà di conoscenti.
Il caso di Alfredino Rampi
La tragedia ricorda quella di Alfredino Rampi risalente a quasi 38 anni fa. Il 10 giugno del 1981 il bambino, 6 anni, cadde in un pozzo artesiano a Vermicino, vicino a Roma. Il telegiornale diede la notizia il giorno dopo e con una disperata e inutile corsa per salvarlo prese il via una diretta che per 60 tenne gli italiani incollati alla tv. Fino all'annuncio della morte del bambino dato dal Tg1.
Numerosi furono i tentativi di salvare tra cui quello compiuto da Angelo Licheri, un tipografo mingherlino che si sperava fosse abbastanza magro da passare nello stretto cunicolo e raggiungere il bambino per imbracarlo.
Gli errori commessi nel caso di Vermicino
Pur considerando che la vicenda risale a quasi 40 anni fa, furono commessi diversi errori nel tentativo di salvare Alfredino Rampi:
Fu calata una tavoletta di legno che si incastrò (la fune cui era assicurata si spezzò) ostruendo il passaggio per i soccorritori
Furono usate manette e una camicia di forza nel tentativo di imbracare il bambino
Fu usata una trivella per scavare un pozzo parallelo, ma le vibrazioni fecero scivolare il bambino venti metri più in basso rendendo vano questo lungo e laborioso tentativo.