renzi villa piscina

SPLASH! RENZI SI FA COSTRUIRE LA PISCINA NELLA VILLA MILIONARIA! - IN MENO DI DUE MESI E MEZZO, MATTEUCCIO OTTIENE L'AUTORIZZAZIONE PER COSTRUIRE ALL'INTERNO DELLA TENUTA DA 1,3 MILIONI DI EURO - “LA VERITÀ”: “IL RENZI PIDDINO NON AVEVA MAI FATTO REALIZZARE UNA PISCINA NELLA VILLA DI PONTASSIEVE, MA I TEMPI SONO CAMBIATI E ORA NON HA PIÙ REMORE NELL'ESIBIRE GLI STATUS SYMBOL DELL'UOMO DI SUCCESSO. IL SUO MODELLO È BRIATORE...”

Giacomo Amadori per “la Verità”

 

LA VILLA DI MATTEO RENZI A FIRENZE

In un' epoca in cui spopolano le sardine, Matteo Renzi ha pensato bene di farsi la piscina. Chissà che non le voglia attirare a casa sua, come hanno fatto Oliviero Toscani e Luciano Benetton nella loro «Fabrica», dove non «interessa se casca un ponte». Immaginatevelo l'ex premier mentre ospita a bordo piscina Mattia Santori & C. per un bell' aperitivo a base di tartine con acciughe del Cantabrico. In fondo in questo periodo Matteo sembra non curarsi del rischio impopolarità.

 

Prima acquista una villa da 1,3 milioni di euro dopo aver mostrato un estratto conto da 15.000 euro; poi si fa prestare 700.000 euro da un amico che aveva precedentemente inserito nel cda di Cassa depositi e prestiti immobiliare; quindi sfrutta il brillante cursus honorum politico per diventare un globetrotter delle conferenze e fare documentari, rigorosamente a pagamento.

 

LA VILLA DI MATTEO RENZI A FIRENZE

In questa operazione simpatia al contrario Renzi ha pensato bene di ingaggiare un agente dello spettacolo, Lucio Presta, come un Bonolis qualsiasi, e di iniziare a frequentare personaggi poco in sintonia con i valori dell' elettorato piddino, in primis Flavio Briatore. Ma a Renzi, mentre il suo partitino non conquista sondaggi particolarmente favorevoli, ne è venuta in mente un' altra per tagliare definitivamente i ponti con il suo mondo di provenienza: costruirsi la piscina, dopo essere stato più volte immortalato dai paparazzi ai bordi di quella dell' hotel Roma villa imperiale di Forte dei Marmi, di proprietà dello stesso imprenditore che gli ha prestato i soldi per comprarsi la villa.

 

RENZI DAL NOTAIO PER LA NUOVA VILLA

Renzi ha speso 1.230.000 euro per la sua nuova casa e 70.000 per un terreno agricolo di 1.580 metri quadrati adiacente al giardino. Su Internet la lussuosa dimora era così descritta: «In strada prestigiosa, alle pendici di piazzale Michelangelo, villa indipendente con splendido giardino privato e passo carrabile. Al piano terreno: salotto triplo, grande cucina abitabile, studio/camera di sevizio, bagno. Al primo piano: tre camere, due bagni e una splendida terrazza».

 

Alla descrizione bisogna aggiungere un locale lavanderia e una cantina. La superficie catastale è di 276 metri (11,5 vani) e la categoria è A7, quella dei villini esenti da Imu e Tasi. Ma adesso, dopo la meticolosa ristrutturazione e la costruzione della piscina, villa Renzi diventerà dimora di lusso (A8)? Vedremo. Ma torniamo alla piscina. Il 29 novembre Renzi e la moglie Agnese Landini hanno presentato in Comune la richiesta di autorizzazione alla realizzazione di una piscina e all' installazione di un manufatto accessorio, verosimilmente uno spogliatoio.

RENZI DAL NOTAIO PER LA NUOVA VILLA

 

Lo stesso giorno è stata creata la pratica. Il 2 dicembre sono stati inseriti i dati nel database, il 3 dicembre la pratica era già stata mandata all' esame della commissione paesaggistica. Il 12 dicembre ha passato l' esame ed è stata sottoposta alla firma del dirigente competente che l' ha subito siglata, in attesa del via libera della Sovrintendenza, a cui, sempre il 12 è stato richiesto il parere, essendo la villa adagiata su una delle colline più belle di Firenze. Il 31 gennaio il fascicolo è tornato indietro con «parere favorevole con prescrizioni». Il 3 febbraio è arrivata la marca da bollo dell' autorizzazione paesaggistica. Il 4 febbraio il provvedimento è stato sottoposto alla firma finale. Insomma le incombenze burocratiche sono state espletate e adesso il nostro potrà iniziare i lavori, in tempo per avere la vasca pronta per l' estate.

LA VILLA DI MATTEO RENZI A FIRENZE

 

È utile ricordare che il Renzi piddino non aveva mai fatto realizzare una piscina nella sua villa di Pontassieve, ma i tempi sono cambiati e il fu Rottamatore non ha più remore nell' esibire gli status symbol dell'uomo di successo. La mutazione, almeno pubblicamente, è iniziata nel 2018, quando La Verità raccontò in anteprima l' acquisto della nuova magione e lui replicò: «Svelo un segreto. Sono stato eletto parlamentare e prendo un ottimo stipendio. Non avendo più attività di governo posso avere ulteriori entrate, tutte pubbliche, tutte trasparenti».

 

LA VILLA DI MATTEO RENZI A FIRENZE

Lo scorso autunno, di fronte alle polemiche per il prestito da 700.000 euro, ha gonfiato ulteriormente il petto: «L' ho restituito in meno di cinque mesi. [] Grazie ai proventi personali regolarmente registrati ho dichiarato 830.000 euro nel 2018 e dichiarerò oltre 1.000.000 euro nel 2019. Nel 2019 ho pagato per adesso circa mezzo milione di euro di tasse. Questo per rispondere a chi dice che vivo di politica». Insomma, se questo è il mood del momento, preparatevi alle foto di Renzi con drink in mano e piedini a bagno. Poco importa se la piscina basterà a ospitare l' intero elettorato di Italia viva.

RENZI DAL NOTAIO PER LA NUOVA VILLA

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…