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STA ESPLODENDO UNA BOMBA NELLE SCUOLE E SI CHIAMA DEEPFAKE – AD ACRI, IN PROVINCIA DI COSENZA, ALCUNI RAGAZZINI HANNO UTILIZZATO L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER CREARE IMMAGINI PORNO DI ALMENO 200 STUDENTESSE – SAREBBERO ALMENO 1200 LE IMMAGINI CREATE DALLA BANDA DI COJONCELLI – IL CASO È SCOPPIATO DOPO CHE IL GENITORE DI UNA DELLE VITTIME NAVIGANDO IN RETE SI SAREBBE TROVATO DAVANTI AD UN’IMMAGINE MODIFICATA CON IL VOLTO DELLA PROPRIA FIGLIA (QUALI SITI STAVA VISITANDO?)
Estratto dell’articolo di Lucio Musolino per www.ilfattoquotidiano.it
Tre casi di deepfake segnalati ad Acri nel cosentino per un totale di 200 adolescenti vittime inconsapevoli di una manipolazione digitale a sfondo sessuale. La Procura di Cosenza ha aperto un fascicolo contro ignoti per il reato di diffamazione a mezzo internet. In sostanza molte foto di ragazze minorenni sarebbero state manipolate con l’intelligenza artificiale.
Grazie ad alcuni programmi di editing, sarebbero state quindi trasformate in foto di nudo e poi fatte circolare nelle chat di Telegram. La notizia è apparsa oggi su alcuni giornali locali in seguito a una serie di perquisizioni eseguite di carabinieri del Comando provinciale insieme ai militari della locale stazione.
Sono stati controllati gli apparecchi informatici di proprietà di alcuni giovani del luogo, almeno cinque, per ricostruire la rete della diffusione delle immagini diffuse sul web. I responsabili sarebbero altri minori, coetanei, compagni di scuola per un totale di circa 1200 immagini modificate attraverso l’intelligenza artificiale con i volti di ragazzi e ragazze. […]
Il caso è scoppiato per puro caso quando il genitore di una delle vittime navigando in rete si sarebbe trovato davanti ad un’immagine modificata con il volto della propria figlia. Da qui la denuncia immediata a cui hanno fatto seguito decine di altri esposti presentati dai familiari di altri minori coinvolti.
Intanto stamattina ad Acri gli studenti si sono dati appuntamento davanti al liceo scientifico per esprimere solidarietà alle vittime, prevalentemente ragazze, a cui sono state rubate le foto dai profili social. “Oltre a essere una violenza digitale, il deepfake è una vera e propria violenza di genere”. […]