medvedev szczesny sofia abramovich jared leto danila kozlovsky anna netrebko valentina pluzhnikova

LE STAR DI TUTTO IL MONDO SI UNISCONO CONTRO LA GUERRA – SUI SOCIAL AUMENTANO LE PRESE DI POSIZIONE DI ATTORI, ATLETI E INFLUENCER CONTRO PUTIN E L’INVASIONE DI PUTIN IN UCRAINA – ANCHE MOLTE PERSONALITÀ RUSSE SI SCHIERANO CONTRO IL CONFLITTO, NONOSTANTE IL GOVERNO STIA ARRESTANDO I MANIFESTANTI - SOFIA, LA FIGLIA DI ROMAN ABRAMOVICH: “È PUTIN, NON LA RUSSIA, A VOLERE LA GUERRA” – IL TENNISTA MEDVEDEV, APPENA DIVENTATO NUMERO UNO AL MONDO: “A NOME DI OGNI BAMBINO DEL MONDO, VOGLIO CHIEDERE LA PACE”

1 - SPORTIVI, ATTORI, POPSTAR IL NO CORRE SUI SOCIAL E SUCCEDE ANCHE IN RUSSIA

Valerij Gergiev Teatro Mariinskij

Irene Soave per il "Corriere della Sera"

 

Sembra passato un secolo da che Valerij Gergiev dirigeva l'Orchestra Mariinskij a Tskhinvali, capitale dell'Ossezia del Sud in piena guerra: la bandiera russa sul boccascena, i militari nel pubblico, Gergiev aveva tenuto un discorso di plauso all'offensiva contro la Georgia. Era il 2008. Ora Gergiev è espulso dai teatri di mezza Europa: la Wiener Philharmoniker non lo vuole, la Scala lo sostituirà. Vicino a Putin, non ha preso le distanze dall'aggressione all'Ucraina. 

 

ANNA NETREBKO 7

È rimasto tra i pochi a non farlo. Sulla stessa ribalta da cui sarà bandito, alla Scala, è salita avvolta nella bandiera gialloblu la mezzosoprano Valentina Pluzhnikova, ucraina. La superstar dell'opera Anna Netrebko, russa, è intervenuta su Instagram: «Mi oppongo a questa guerra, che mi spezza il cuore». Aggiunge: «Ma non è giusto costringere gli artisti a denunciare la propria patria». L'attore e produttore Danila Kozlovsky, non ignoto da noi né a Hollywood ( Vampire Academy , Vikings , McMafia ) ma in Russia davvero superstar, ha postato un celebre «no» alla guerra. 

 

szczesny

«Ho sempre creduto che patriottismo sia dire la verità (...) Ora è il momento. Mi chiederete: dove sei stato in tutti questi anni? Risponderò: e dove, perdio, siete stati voi?». Come lui tanti si schierano per la prima volta, rischiando di perdere ingaggi con le tv filogovernative (quasi tutte) o nei grandi teatri. Popstar come Valery Meladze e Svetlana Loboda, la rockstar Zemfira Ramazanova, la Miss Russia 2009 Ksenja Shipilova; la presentatrice Anastasia Ivleeva; i suoi colleghi Ivan Urgant e Maksim Galkin, anche marito dell'icona già sovietica Alla Pugacheva, una sorta di Mina nazionale.

 

lewandowski

Scrivono su Instagram messaggi contro il conflitto, citano parenti e amici in Ucraina, ripetono tutti: "niet voine ", no alla guerra. Tra gli sportivi: la pattinatrice artistica Evgenia Medvedeva, la pallavolista Katya Gamova, i calciatori. Il portiere della Juventus Woycszek Szczesny guida la diserzione della nazionale polacca alle qualificazioni mondiali contro la Russia, il 26 marzo (per ora rischiano di perdere a tavolino). 

 

jared leto

Il compagno di squadra Lewandowski va in campo da capitano del Bayern con la bandiera ucraina sulla fascia. Meno costoso, ma più visibile, è l'appello di tante star internazionali: Madonna pubblica il remix della sua Sorry dedicando il verso "non sopporto più le tue bugie" a Putin. Milla Jovovich, radici ucraine, si dice «spezzata in due». Meghan Markle e consorte mandano un messaggio di vicinanza al popolo ucraino.

 

Twittano Jared Leto e Stephen King («quando un bambino grande ai giardinetti ne pesta uno piccolo, non stai a guardare»); Priyanka Chopra e Miley Cyrus solidarizzano su Instagram. Ma i pacifisti più impensabili arrivano dall'establishment vicino a Putin. La prima è Lisa Peskova, figlia 24enne di Dmitriy Peskov, proprio il portavoce del Cremlino. 

 

SOFIA ABRAMOVICH CONTRO LA GUERRA IN UCRAINA

Poi Sofia, la figlia 27enne di Roman Abramovich, forse il più famoso tra gli oligarchi, scrive che «è Putin, non la Russia, a volere la guerra»; e la figlia di Boris Eltsin Tatiana Yumasheva, 62 anni condanna la guerra su Facebook. Voci che fanno rumore, anche perché silenti fino a poco fa.

 

2 - SPORTIVI INFLUENCER E STAR TV A MOSCA CRESCE LA PROTESTA PUGNO DURO SUI MANIFESTANTI

sofia abramovich 12

Da "il Messaggero"

 

La repressione della polizia è brutale e non guarda in faccia nessuno. Gli agenti in assetto anti sommossa che presidiano le strade invase dai manifestanti in decine di città russe trascinano via anziani, donne, ragazzi. Intanto la guerra in Ucraina ha dato forse per la prima volta la forza a molti russi, anche famosi, di ribellarsi allo zar. 

 

Dal caso di Sofia Abramovich, figlia dell'oligarca e patron del Chelsea Roman, da sempre ritenuto vicino a Vladimir Putin, al tennista Andrej Rublev, per citare solo alcuni dei più famosi. Dai social comunque rimbalzano le immagini di una protesta coraggiosa contro l'invasione dell'Ucraina che testimonia di un disagio che nemmeno la paura del carcere riesce a fermare. 

sofia abramovich e il padre

 

I SOCIAL 

Con una storia su Instagram la figlia di Abramovich ha attaccato Putin modificando un post che recitava «la Russia vuole la guerra con l'Ucraina» in «Putin vuole una guerra con l'Ucraina». «La bugia più grande e di maggior successo della propaganda del Cremlino è che la maggior parte dei russi è dalla parte di Putin», diceva poi il suo messaggio.. «No war please», niente guerra per favore, ha scritto invece Rublev, numero 7 del mondo, con il pennarello sul vetro della telecamera dell'emittente sportiva canadese Tsn che lo stava intervistando dopo la sua vittoria sui campi di Dubai. 

 

L'ARTE 

roman abramovich 3

Ma sulla scena della protesta si affacciano cautamente anche altri nomi di insospettabili. «Serve la pace, i colloqui tra Russia e Ucraina devono iniziare il prima possibile!», ha scritto sul suo canale Telegram l'oligarca Oleg Deripaska, molto vicino al presidente russo. Si è addirittura scusato il capodelegazione russo alla conferenza sul clima delle Nazioni Unite, Oleg Anisimov, definendo «ingiustificabile» l'invasione russa dell'Ucraina. 

 

Dopo la denuncia della guerra da parte di celebrità russe come il seguitissimo anchor Maksim Galkin, la rockstar Zemfira Ramazanova, il cantante Valery Meladze, anche il rapper Oxxcymiron, già in passato critico di Putin, ha cancellato indefinitamente sei concerti già sold out a Mosca e a San Pietroburgo. «Non posso intrattenervi quando i missili russi stanno cadendo sull'Ucraina», ha spiegato. Con un post sul suo account Instagram, si è dissociato pubblicamente anche l'attore Danila Kozlovsky, che definisce la guerra «una catastrofe».

 

Danila Kozlovsky

Anche il mondo dell'arte si mobilita. Il Garage Museum of Contemporary Art, conosciuto semplicemente come Garage Museum, galleria di Mosca fondata da Daa ukova e dall'ex marito Roman Abramovich nel 2008, ha pubblicato una immagine nera su Instagram con un messaggio in cui si legge: «La squadra del Garage Museum ha deciso di fermare il lavoro su tutte le esposizioni fino a che la tragedia umana e politica che si sta dispiegando in Ucraina finirà. Non possiamo sopportare l'illusione della normalità quando accadono questi eventi», continuava il post. 

 

Tornando alle manifestazioni, le autorità russe hanno arrestato in tutto 5.794 persone per aver partecipato a proteste contro la guerra in Ucraina. Lo riferisce il sito Ovd-Info, che si occupa di diritti umani. Solo ieri oltre 900 attivisti sono stati fermati durante i cortei che hanno attraversato 44 città della Russia, da Mosca alla Siberia. 

 

russia, arresti dei manifestanti contro la guerra 6

«No alla guerra» gridava la gente che per il quarto giorno consecutivo ha protestato invadendo da una parte e dall'altra la Newsky prospekt, centralissima strada di San Pietroburgo, teatro anche ieri di una protesta pacifica sgomberata con violenza dalla polizia. 

 

L'ESERCITO 

Segnali di opposizione arrivano intanto anche da dentro l'esercito. Soldati russi da tutte le zone del Paese sono stati ingannati e costretti ad andare al confine ucraino, alcuni anche picchiati se facevano resistenza. È la denuncia del Comitato delle madri dei soldati organizzazione non governativa che si occupa di denunciare le violazioni dei diritti umani all'interno delle forze armate nell'ex unione sovietica. 

russia, arresti dei manifestanti contro la guerra 7

 

Anche in Bielorussia, regime vicinissimo a Vladimir Putin, la gente è scesa in piazza contro la guerra e contro il coinvolgimento del regime del presidente Alexandr Lukashenko. E a far rimbalzare la protesta su Twitter, con un video, ci ha pensato la leader dell'opposizione Sviatlana Tsikhanouskaya.

medvedev

 

3. MEDVEDEV: A NOME BAMBINI CHIEDO PACE NEL MONDO 

(ANSA) - "Oggi voglio parlare a nome di ogni bambino del mondo. Tutti hanno sogni, la loro vita è appena iniziata: i primi amici, le prime grandi emozioni". Il nuovo numero 1 mondiale del tennis, il russo Daniil Medvedev, su Instagram lancia un appello. 

 

"Tutto ciò che sentono e vedono è la prima volta nella loro vita. Per questo - aggiunge il russo - voglio chiedere la pace nel mondo, tra i paesi. I bambini nascono con una fiducia interiore nel mondo, credono in tutto: nelle persone, nell'amore, nella sicurezza e nella giustizia, nelle loro chance. Stiamo insieme e mostriamo loro che è vero: ogni bambino non dovrebbe smettere di sognare".

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…