flavio nicoletti serpenti assistente

"HO RECUPERATO DUE BOA DI PIU' DI TRE METRI CIASCUNO CHE ERANO DI..." - LA STORIA DI FLAVIO NICOLETTI, L’"ASSISTENTE SOCIALE" DEGLI ANIMALI ESOTICI CHE CON LA SUA ASSOCIAZIONE PROVA A SALVARLI DALL'ABBANDONO: "OGNI ANNO RECUPERIAMO QUASI 900 TARTARUGHE ACQUATICHE: LE PERSONE LE ACQUISTANO E POI NON SANNO CHE FARSENE. ABBIAMO SALVATO UN'ANACONDA DI TRE METRI CHE NON MANGIAVA E NOI L'ABBIAMO NUTRITA CON..."

Miriam Romano per "Libero quotidiano"

 

flavio nicolettI

«Mio figlio ha due serpenti in camera». Nel resto della casa girano camaleonti, lucertole, pappagalli. Poi i classici cani e gatti. «Prendo e tengo con me gli animali che trovo e a cui mi affeziono. Insomma un po' tutti». Anche sua moglie, per fortuna, è un'appassionata, confessa.

 

Mentre ci parla al telefono, risponde da Vedelago in provincia di Treviso, sentiamo di sottofondo indistinguibili versi di animali. «Non sono a casa però, mi trovo ancora al lavoro».

 

Si chiama Flavio Nicoletti, una sessantina d' anni, e la sua attività è recuperare gli animali esotici, soprattutto i rettili, e darli in affido. Per questo è stato battezzato "l'assistente sociale dei rettili".

FLAVIO NICOLETTI 2

 

Li salva dall' abbandono, li porta con sé a Vadelago dove ha sede la sua associazione dal 2001 (Aae, Associazione Animali Esotici), li cura quando stanno male e, se riesce, gli trova una nuova casa. «Altrimenti li teniamo qui. Me ne occupo io».

 

Infatti, a furia di recuperare rettili, le vasche ora sono piene di tartarughe acquatiche. «Sono i rettili che subiscono di più l' abbandono. Ne recuperiamo almeno 800-900 l' anno: le persone li acquistano e poi non sanno più che farsene. Ora però non potremmo più prendercene cura perché la legge ne ha vietato l' adozione», racconta con rammarico.

 

«Abbiamo iniziato per passione e poi, quando ci siamo resi conto del numero di abbandoni preoccupante, ci siamo rimboccati le maniche».

ASSOCIAZIONE ANIMALI ESOTICI

 

Di rettili sa tutto. Ha più di cinquecento libri sull' argomento, iniziati a sfogliare da ragazzo, mentre osservava la sua prima tartaruga nuotare in una vasca. Non si è più fermato. Voleva sapere tutto di quel mondo. Serpenti, iguana, camaleonti. Il perché lo affascinino non lo sa spiegare.

 

Perché le piacciono tanto?, chiediamo. «Non lo so», confessa, «sono animali a cui non piace il contatto umano. Non sono da compagnia come cani o gatti. Stanno lì, da soli, autosufficienti. Hanno bisogno di te solo per mangiare. Si "bastano" da soli. Forse è per questo che sono affascinanti».

 

Solo sabato scorso Flavio è arrivato fino a Genova per prendersi cura di due Boa constrictor: più di tre metri di serpente ciascuno. Grossi rettili di proprietà di un uomo che a causa di un trasferimento all' estero non potrà più occuparsene.

 

BOA CONSTRICTOR 2

Ma dove sistemarli due animali del genere? Di certo non potevano essere lasciati per strada. L' Enpa di Genova ha pensato a Flavio. Un colpo di telefono e lui è arrivato.

 

«Non sarà facile trovargli una famiglia di adozione. Due esemplari di queste dimensioni sono difficili da mantenere. Intanto li terremmo qui, nel nostro rettilario, poi si vedrà».

 

Paura di serpenti o lucertole Flavio non ricorda di averne mai avuta. «Sono cresciuto in mezzo a loro. Li conosco. So come comportarmi. È da cinquant' anni che va avanti la mia passione per questo mondo. Non sono animali cattivi, ma sono animali che non vogliono essere manipolati».

RETTILI

 

Si ricorda di un' anaconda di tre metri recuperata da uno zoo anni e anni fa. «La davano per spacciata. Non mangiava. Ci dissero che avrebbe avuto poca vita davanti a sé. L' abbiamo tenuta dieci anni in vita. È morta solo poco tempo fa», spiega.

 

Un uomo, invece, gli diede un grosso boa di cui occuparsi. «Da quando il proprietario l'aveva preso, questo serpente non ha mai toccato cibo. Era già adulto e il trasferimento da un luogo a un altro l'aveva stressato troppo. Rifiutava qualsiasi cosa da mangiare.

 

BOA CONSTRICTOR

Neppure i veterinari riuscivano a curarlo. Siamo riusciti a salvarlo alimentandolo per quasi un intero anno con una sonda. Purtroppo le persone quando prendono un animale non si rendono conto dell'acquisto. Credono sia un oggetto. Qualcosa da mettere sul comò. Non è così», ci racconta.

 

Alcuni serpenti si rifiutano di mangiare al punto da lasciarsi morire. «Sono animali che subiscono i traumi. Sono tutt' altro che spaventosi in questo senso. Hanno paura anche loro».

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