SPIONI IN TRANS - NEGLI USA FA DISCUTERE LA STORIA UN GIOVANE AGENTE SOTTO COPERTURA DELLA CIA CHE HA DECISO DI CAMBIARE SESSO - ANCHE GRAZIE ALLE MISURE DEL GOVERNO DI OBAMA I SUOI CAPI NON LO HANNO EMARGINATO

Alessandra Baldini per ANSA

 

SALONE DELLA SEDE DELLA CIA A LANGLEY SALONE DELLA SEDE DELLA CIA A LANGLEY

Trans alla Cia, oggi si può, con la benedizione dei superiori. E' successo a "Jenny", un giovane agente sotto copertura che ha cambiato sesso mentre lavorava all'agenzia di Langley. "Ero terrorizzata. Non sapevo cosa mi sarebbe successo, se avrei avuto ancora una carriera", ha confidato "Jenny" al New York Times: "Temevo che nel caso migliore sarei stata messa ai margini, che nessuno mi avrebbe più preso sul serio". "Jenny" e' uno pseudonimo: la segretezza e' d'obbligo alla Cia e in questo caso anche il riserbo e' di rigore.

 

La transizione per l'agente 'undercover' e' cominciata mentre a livello federale l'amministrazione Obama ha iniziato a prendere misure forti per proteggere e sostenere i dipendenti trans del governo federale. "Jenny" ha fatto outing con capi e colleghi nel 2012 trovando, a sorpresa, il tappeto rosso.

 

IL QUARTIER GENERALE CIA A LANGLEY IL QUARTIER GENERALE CIA A LANGLEY

La sua immediata superiore, per esempio, ha espresso sollievo: temeva che stesse per annunciare che voleva dimettersi o che stava morendo di cancro. Perfino Fran Moore, all'epoca direttore dell'intelligence, aveva steso il tappeto rosso per "Jenny" creando una task force incaricata di far si che la transizione sul posto di lavoro sarebbe stata senza scosse.

 

Sul New York Times il caso "Jenny" e' stata al centro di un lungo pezzo dell'Editorial Board. Inconsueto per il giornale. Il quotidiano sottolinea i passi da gigante fatti dalla Cia da quando nel 1988 un esperta informatica lesbica di Langley, Tracey Ballard, fece outing: in quegli anni una persona apertamente gay in America non poteva avere accesso a informazioni di intelligente e Tracey perse il posto.

TRACEY BALLARD  TRACEY BALLARD

 

"Alla Cia regnava una atmosfera apertamente omofobica che non ha accennato a calmarsi fino a venti anni fa, quando nel 1995 quel divieto fu rescisso", scrive il Times. Per "Jenny" e' stata tutt'altra storia: quando ha chiesto a una collega cosa significava essere una donna alla Cia, l'altra agente le ha detto: "Ti pagano meno, ma i bagni sono più belli".

 

TRACEY BALLARD TRACEY BALLARD

Per un anno dopo aver confidato ai capi che stava diventando donna, "Jenny" ha continuato a vestirsi da uomo quando andava al lavoro. E' rimasta in auto venti minuti, paralizzata dai timori, nel giorno di giugno 2013 il primo giorno che si e' presentata con il suo nuovo nome, e in gonna. Oggi per i suoi colleghi il fatto che lei e' trans e' diventato irrilevante. Quando Jenny ha chiesto a una collega cosa significava essere donna alla Cia, si e' sentita rispondere: "Ti pagano meno, ma i bagni sono meglio".

TRACEY BALLARDTRACEY BALLARD

Ultimi Dagoreport

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?

simona agnes gianni letta giorgia meloni rai viale mazzini

DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI LETTA: L’EX RICHELIEU DI BERLUSCONI NON RIESCE A FAR OTTENERE A MALAGÒ IL QUARTO MANDATO AL CONI. MA SOPRATTUTO FINO AD ORA SONO FALLITI I SUOI VARI TENTATIVI DI FAR NOMINARE QUEL CARTONATO DI SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA DELLA RAI A SCOMBINARE I PIANI DI LETTA È STATO CONTE CHE SE NE FREGA DEL TG3. E L'INCIUCIO CON FRANCESCO BOCCIA L'HA STOPPATO ELLY SCHLEIN – PARALISI PER TELE-MELONI: O LA AGNES SI DIMETTE E SI TROVA UN NUOVO CANDIDATO O IL LEGHISTA MARANO, SGRADITO DA FDI, RESTA ALLA PRESIDENZA "FACENTE FUNZIONI"...

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN GRAN DA FARE, MA GUARDANDOSI INTORNO NON VEDE STATISTI: NUTRE DUBBI SUL CARISMA DI GENTILONI, È SCETTICO SULL'APPEAL MEDIATICO DI RUFFINI, E ANCHE RUTELLI NON LO CONVINCE – NON SOLO: SECONDO IL PROF NON SERVE DAR VITA A UN NUOVO PARTITO MA, COME IL SUO ULIVO, OCCORRE FEDERARE LE VARIE ANIME A DESTRA DEL PD - NON BASTA: IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE CHE DOVRA' SFIDARE IL REGIME MELONI, SECONDO PRODI, NON DOVRÀ ESSERE IL SEGRETARIO DI UN PARTITO (SALUTAME ‘A ELLY)…

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…