matrimonio coronavirus

UN PAESE DI TESTE DI CAZZO - LA STORIA DEL PRANZO DI NOZZE DI OTTOBRE, A PAVIA, DIVENTATO FOCOLAIO: 34 INVITATI, 21 POSITIVI - E QUESTI LO HANNO PASSATO AI FAMILIARI CHE, A LORO VOLTA, L’HANNO PORTATO IN GIRO - CONCLUSIONE: UN FOCOLAIO CON 48 POSITIVI E UN'ALTA PERCENTUALI DI SINTOMATICI - NEGLI SPAZI CHIUSI IL COVID PROSPERA, ECCO PERCHE’ DURANTE LE FESTIVITÀ NATALIZIE E’ MEGLIO RINUNCIARE A PRANZI E CENONI

Margherita De Bac per il “Corriere della Sera”

 

Perché sotto Natale è meglio rinunciare ad affollate riunioni familiari o tra amici?

La risposta è scritta nell' incredibile storia di un matrimonio di inizio ottobre, nel nord Italia. Il paradigma di cosa può succede quando più persone legate da affetti si ritrovano in un luogo chiuso, attorno al tavolo e si lasciano (comprensibilmente) andare alle emozioni dimenticando, o non applicando con rigore, le basilari norme anti Covid.

 

matrimonio coronavirus 1

In un pranzo nuziale, su 34 ospiti, in 21 sono tornati a casa contagiati dal virus e alcuni di loro, ancora ignari di averlo, lo hanno passato ai familiari i quali a loro volta lo hanno «portato» chi a scuola chi in un successivo appuntamento celebrativo. Conclusione: un focolaio con 48 positivi e un' alta percentuali di sintomatici.

 

Il caso è stato descritto da Maicol Andrea Rossi, tirocinante della scuola di specializzazione in Igiene e medicina preventiva presso l' Osservatorio epidemiologico di Vercelli. Per Fabrizio Faggiano, professore di Medicina Traslazionale Università del Piemonte Orientale, è la dimostrazione di quanto sia pericolosa la convivialità, specie nella stagione invernale: «Il coronavirus va a nozze in situazioni come queste che mettono insieme diversi fattori di rischio. Un luogo chiuso, più persone che non possono, per quanto ne abbiamo volontà, rispettare il distanziamento e che restano assieme a lungo. Quando si mangia e si beve la mascherina viene abbassata, si tende a parlare più vicini e magari ad alzare la voce perché nella sala c' è chiacchiericcio». E le goccioline, i droplets , si spargono nell' ambiente con facilità.

 

MATRIMONIO AI TEMPI DEL CORONAVIRUS

In questi contesti il Sars-CoV-2 riesce a dare il peggio di sé. Ben il 62% degli invitati al party matrimoniale hanno avuto sintomi. Probabilmente sono rimasti esposti ad una alta carica virale. Ecco come andata. Siamo nella prima decade di ottobre, a Pavia. La seconda ondata di Covid sta montando e i due nuovi coniugi scelgono saggiamente di limitare il numero degli invitati a parenti e amici stretti, arrivando a una lista di 34 invitati, compresi loro, che in parte vengono dal Piemonte e da un' altra regione in quel periodo «ad alta incidenza di nuovi positivi».

 

Finiti i festeggiamenti uno dei 34 sviluppa i classici sintomi dell' infezione, compresi febbre e tosse. Il tampone nasofaringeo non lascia dubbi: ha il Covid-19. Subito scatta l' indagine epidemiologica, condotta per telefono dalla Asl di Vercelli. Il primo passo è chiedere ai novelli sposi la lista degli invitati e contattarli uno per uno. Si scopre che la metà di loro nel frattempo ha cominciato ad accusare febbre, tosse, perdita di gusto e olfatto, dolori grastrointestinali. Risultato dei tamponi: 21 positivi, la metà sintomatici. Fra i colpiti anche marito e moglie. Purtroppo non finisce qui.

matrimonio coronavirus 5

 

Prima della diagnosi e della quarantena questi 21 contagiano 13 familiari. Fra loro un bambino che a scuola, da asintomatico, trasmette il virus a due compagni: la sua classe viene quarantenata. Torniamo indietro, al party di Pavia. Era presente un insegnante che, già infetto, si reca a un battesimo (dove passa il Sars-CoV-2 a quattro commensali) e poi a scuola dove contagia due colleghi e tre studenti. Un' intera classe viene messa in quarantena.

 

Faggiano non ha altro da aggiungere: «Tutto è avvenuto in una decina di giorni. Sino a quando non saremo fuori dall' emergenza non dovremmo diventare alleati del virus che approfitta di queste occasioni sociali per allargare il suo raggio d' azione. Ben vengano le restrizioni».

MATRIMONIO AI TEMPI DEL CORONAVIRUS

Ultimi Dagoreport

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - A 53 GIORNI DAL RINNOVO DELLA GOVERNANCE DI GENERALI, A CHE PUNTO È IL RISIKO BANCARIO? NEL SUO SOGNO DI CONQUISTARE IL LEONE DI TRIESTE, EVITANDO PERO' IL LANCIO DI UNA COSTOSISSIMA OPA, PARE CHE NELLA TESTA DI CALTA FRULLI UN PIANO IN DUE TEMPI: INTANTO CONQUISTARE LA MAGGIORANZA NEL CDA DELLA COMPAGNIA, DOPODICHÉ PAPPARSI MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI (SEMPRE CHE NON ARRIVI A PIAZZETTA CUCCIA UN CAVALIERE BIANCO) – ALL’OFFENSIVA DI CALTA, L’ASSO NELLA MANICA DI DONNET SI CHIAMA UNICREDIT. ORCEL AVREBBE PERSO L’ENTUSIASMO PER BPM E SAREBBE BEN FELICE DI PORTARSI A CASA BANCA GENERALI - TANTO PER SURRISCALDARE IL CLIMA GIÀ TOSSICO È ARRIVATA IERI “LA STAMPA” CHE LANCIAVA ‘’L’IPOTESI DEL CONCERTO CALTAGIRONE-MILLERI” (SMENTITA)…

luca richeldi papa francesco bergoglio sergio alfieri

DAGOREPORT - I MEDICI DEL GEMELLI CHE CURANO IL PAPA (SERGIO ALFIERI E LUCA RICHELDI) SONO STATI CHIARI CON FRANCESCO: SE E QUANDO VERRÀ DIMESSO, BERGOGLIO DOVRÀ DIMENTICARE LA VITA MOVIMENTATA CHE HA CONDOTTO FINORA, E DARSI UNA REGOLATA. IL FISICO DEL PONTEFICE 88ENNE È MOLTO PROVATO E NON POTRÀ REGGERE AD ALTRI VIAGGI, OMELIE AL GELO E MARATONE DI INCONTRI CON I FEDELI – IL FUMANTINO CAPO DELLA CHIESA CATTOLICA ACCETTERÀ LA “CAMICIA DI FORZA” DI UNA CONVALESCENZA "PROTETTA" A SANTA MARTA?

angela merkel friedrich merz

DAGOREPORT – IL MURO DI BERLINO NON E' MAI CADUTO: MERZ E MERKEL SONO LE DUE FACCE DI UN PAESE CHE NON HA SANATO LE STORICHE DISEGUAGLIANZA TRA IL RICCO OVEST E IL POVERO EST – FIGLIOCCIO DI SCHAUBLE LUI, COCCA DI KOHL LEI, MERZ E MERKEL SI SFIDARONO NEL 2000 PER LA LEADERSHIP DELLA CDU. MA LA DEFLAGRAZIONE DEI LORO RAPPORTI SI È AVUTA CON LA POLITICA MIGRATORIA DI ANGELONA, FALLIMENTARE AGLI OCCHI DI MERZ (CHE RITENEVA NECESSARIO INTEGRARE I TEDESCHI DELL’EST, PRIMA DI ACCOGLIERE SIRIANI E TURCHI) - SE LA MERKEL L’AVESSE ASCOLTATO, OGGI L’AFD NON SAREBBE AL 20%...

beppe sala elly schlein

DAGOREPORT - TE LO DO IO IL CENTROTAVOLA! - L'IDEONA DI ELLY SCHLEIN PER NEUTRALIZZARE CHI SOGNA LA NASCITA DI UN PARTITO CENTRISTA ALLEATO DEL PD: CREARE LISTE CIVICHE PER LE REGIONALI E, SE FUNZIONANO, RIPROPORLE IN CHIAVE NAZIONALE ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 COL NOME DI "ALLEANZA PER L'ITALIA" - LEADER DEL PROGETTO DOVREBBE ESSERE BEPPE SALA, CHE PERÒ HA PERSO SMALTO (LE INCHIESTE SULL’URBANISTICA MILANESE) - L'ISOLAMENTO DI SCHLEIN NEL PD SUL PIANO DI RIARMO DI URSULA E LA SUA MANCANZA SI CARISMA: I SUOI GIORNI AL NAZARENO SONO CONTATI...

elon musk trump zelensky jd vance

DAGOREPORT – LE SPARATE DI ELON MUSK SONO SOLO UN MODO PER ATTIRARE L’ATTENZIONE E RISPONDERE AL PRESENZIALISMO DI JD VANCE, CHE MR. TESLA CONSIDERA UN “BURINO” – IL MILIARDARIO KETAMINICO HA PRESO MALISSIMO LA VISIBILITÀ OTTENUTA DAL VICEPRESIDENTE USA GRAZIE ALL’IMBOSCATA TESA A ZELENSKY. TRUMP CONOSCE BENE L’EGO-MANIA DEL SUO “DOGE”: PER QUESTO HA CHIESTO AL CONGRESSO UNA STANDING OVATION PUBBLICA PER MUSK (E QUELLO, TUTTO TRONFIO, SI È ALZATO COMPIACIUTO MOSTRANDO IL POLLICE)…

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER