accetti orlandi gregori

"SUI RAPIMENTI DI MIRELLA GREGORI E EMANUELA ORLANDI SONO INTERVENUTI RENATINO DE PEDIS E LA BANDA DELLA MAGLIANA" – LE RIVELAZIONI DI MARCO ACCETTI, IL FOTOGRAFO CHE SI E’ AUTOACCUSATO DEL SEQUESTRO DELLA ORLANDI. L'OBIETTIVO ERA FAR SEDERE AL TAVOLO DELLE TRATTATIVE SANTA SEDE E STATO ITALIANO AL FINE DI LIBERARE IL TERRORISTA ALI AGCA CHE AVEVA ATTENTATO ALLA VITA DI GIOVANNI PAOLO II – MA ACCETTI NON È MAI STATO CONSIDERATO ATTENDIBILE DAGLI INQUIRENTI…

Da roma.repubblica.it

 

Marco Accetti

L'obiettivo secondo Marco Accetti, l'uomo che si è autoaccusato del sequestro di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori, era far sedere al tavolo delle trattative Santa Sede e Stato Italiano al fine di liberare il terrorista Mehmet Ali Agca che aveva attentato alla vita di Giovanni Paolo II, il 13 maggio 1981.

 

 

Per esercitare questa doppia pressione era necessario sequestrare una cittadina vaticana, Orlandi (22 giugno 1983) appunto e una italiana, Gregori (7 maggio 1983). Entrambe le ragazze sarebbero state rapite anche grazie all'intervento, secondo Accetti, di Enrico De Pedis, uno dei boss della Banda della Magliana.

renatino de pedis orlandi

 

 

Accetti, è necessario sottolinearlo, non è mai stato considerato attendibile dagli inquirenti. Lo stesso Pietro Orlandi dubita delle sue affermazioni. Secondo diversi investigatori l'uomo è a conoscenza di alcune piccole parti di verità. 

 

Ad ogni modo in un interrogatorio reso in procura meno di 10 anni fa spiega che  "a noi serviva una ragazza "vaticana" (Emanuela, figlia del messo pontificio, ndr) e una italiana (Mirella, appunto, ndr)". "Quindi cercammo una ragazza italiana, che non conoscesse la Orlandi né frequentasse lo stesso ambiente, per evitare che si pensasse che tra le ragazze si potesse essere verificata una collusione. Ma per dare un senso di unità tra le due persone la cercammo con le stesse caratteristiche fisiche e la stessa età. Tra molte ragazze individuate scegliemmo la Gregori per l'aspetto finanziario del padre e la temperatura caratteriale della stessa".

 

MIRELLA GREGORI

 

"Una persona vicina all'imprenditore De Pedis si occupò autonomamente di soddisfare i bisogni economici del signor Gregori". A quanto pare l'uomo si era indebitato per aprire il locale. Ma non è mai emerso il fatto che si fosse indebitato con De Pedis.

"Noi non avremmo voluto che le due storie, Orlandi e Gregori, potessero assomigliarsi - spiega Accetti - per cui l'una "scappa" per una storia d'amore (Gregori) e l'altra deve aiutare il padre ricattato (Orlandi)".

 

In pratica Mirella ed Emanuela, secondo la tesi di Accetti, sarebbero state convinte a restare fuori casa qualche giorno per "aiutare" i loro papà dal momento in cui entrambi erano in difficoltà: uno, Paolo Gregori, per i debiti del bar, e l'altro, Ercole Orlandi, per il presunto errore del messo pontifico nel controllare gli accessi alle messe del Papa, a causa del quale Agca si sarebbe avvicinato troppo a Wojtyla nella parrocchia di San Tommaso d'Aquino, solo tre giorni prima dell'attentato del 13 maggio 1981. In entrambi i sequestri sarebbero intervenuti De Pedis e la sua banda.

Marco Accettiemanuela orlandi mirella gregorimirella gregoriemanuela orlandi

 

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…