
IL SUPER HACKER DI “EQUALIZE”, NUNZIO SAMUELE CALAMUCCI, HA RIVELATO AI PM DI COME, A SUO DIRE, I CLIENTI FOSSERO CONSAPEVOLI DELL’ILLICEITÀ DEI DATI CHIESTI E AVUTI, COME NEL CASO DI LEONARDO MARIA DEL VECCHIO (A SUA VOLTA DOSSIERATO A ROMA DA ALTRI 007 PRIVATI) - IL RACCONTO DI CALAMUCCI: “ASSOLUTAMENTE SÌ, VOLEVA TUTTE LE INFORMAZIONI, ‘VOGLIO SAPERE I SOLDI NASCOSTI CHE HA MIA MAMMA, MIO FRATELLO, L’ALTRO MIO FRATELLO, MIO CUGINO, TUTTA LA FAMIGLIA…’” - SI ERA ATTIVATO ANCHE MATTEO ARPE CHE “AVEVA CHIESTO RICERCHE SULLA COMPAGNA DEL PAPÀ DEFUNTO”: INTERESSAVANO SIA “LO SDI, I PRECEDENTI PENALI”, SIA “RAPPORTI DI CONTO CORRENTE, RINTRACCIO PATRIMONIALE”
DOSSIER, LE DUE VERSIONI DI GALLO SU PAZZALI E I CARABINIERI AMICI
Estratto dell’articolo di Luigi Ferrarella per il “Corriere della Sera”
Acrobatico provare a navigare le migliaia di pagine di trascrizioni integrali di ore e ore di registrazioni dei vari interrogatori di Carmine Gallo (morto di infarto il 9 marzo) e Samuele Calamucci, gli «operativi» della società investigativa «Equalize» appartenente al presidente di Fondazione Fiera Milano, Enrico Pazzali.
Quando ad esempio in un passaggio Gallo evoca il viaggio a Roma del 2023 al cui termine Pazzali gli confermò la prima fuga di notizie senza però dirgli la fonte, ne spiega la reticenza col fatto che «io so che è molto amico del capo dell’Aisi di Roma, Carlo De Donno», ex alto ufficiale del Ros dei carabinieri e vicedirettore dei servizi segreti interni «col quale non sono in buoni rapporti»; ma in un altro interrogatorio Gallo scandisce che «Pazzali non ha rapporti con i carabinieri, aveva rapporti soltanto con la GdF», e con questo argomento esclude fosse un carabiniere il misterioso interlocutore che telefona a Pazzali per chiedergli lumi sulla casa del presidente del Senato, Ignazio La Russa, a cavallo dei giorni delle prime notizie sull’accusa al figlio di stupro di una ragazza in quella casa.
[…] Calamucci riconduce a una sfera non illecita i suoi rapporti con giornalisti come Sigfrido Ranucci di Report: «Io sapevo che Report stava facendo la trasmissione perché era uscita una puntata credo di Visibilia, e ho mandato questo stesso schema» di società «che ho stampato per Pazzali», in un rapporto nel quale in cambio a volte «(i giornalisti, ndr ) ci davano delle sentenze, non proprio Report» ma «all’interno di un circuito di giornalisti investigativi».
[…] Calamucci fa al pm esempi di clienti a suo dire consapevoli dell’illiceità dei dati chiesti e avuti: come Leonardo Maria Del Vecchio, a sua volta dossierato a Roma da altri 007 privati, «assolutamente sì, voleva tutte le informazioni, “voglio sapere i soldi nascosti che ha mia mamma, mio fratello, l’altro mio fratello, mio cugino, tutta la famiglia…”».
samuele calamucci enrico pazzali carmine gallo foto today.it
Anche Matteo Arpe «ha chiesto ricerche sulla compagna del papà defunto», e «attraverso l’avvocato Albertini apprendiamo» che interessavano sia «lo Sdi, i precedenti penali», sia «rapporti di conto corrente, rintraccio patrimoniale».
Eni e i due furti Calamucci e Gallo concordano sia nell’affermare che il capo affari legali Eni, l’indagato Stefano Speroni, e gli avvocati del collegato studio Dentons, sapessero benissimo degli accessi abusivi sottesi ai report che commissionavano; sia nel narrare quasi allo stesso modo due furti (avvenuti separatamente nelle rispettive auto in luoghi e tempi diversi) di rispettivi zaini di carte Eni. […]