LA SVEZIA È "SMOKE FREE"? TUTTO FUMO NEGLI OCCHI - SOLO IL 4,5% DEGLI SVEDESI FUMA SIGARETTE: IL PAESE È IL PRIMO AL MONDO A SCENDERE SOTTO LA SOGLIA DEL 5% DI FUMATORI STABILITA DALL'OMS PER DEFINIRSI UN "PAESE SENZA FUMO". MA NON È TUTTO ORO QUEL CHE LUCCICA: QUESTO RISULTATO È DOVUTO AL SUCCESSO DI PRODOTTI ALTERNATIVI A BASE DI NICOTINA, COME IL TABACCO ORALE VENDUTO IN BUSTINE, VIETATO DALL'UE, CHE VIENE CONSUMATO DAL 20% DELLA POPOLAZIONE, MA ANCHE LE SIGARETTE ELETTRONICHE…
Estratto dell'articolo di Michele Farina per il "Corriere della Sera"
Gli svedesi ci sono arrivati con quindici anni di anticipo: per un mondo «smoke-free» l’Unione Europea si è data la scadenza del 2040. La Svezia senza fumatori è già una realtà. O quasi: soltanto il 4,5% dei suoi 10 milioni e mezzo di abitanti si accende abitualmente una sigaretta. La media nel resto della Ue rimane intorno al 24%.
E ristagna: in tre anni il calo è stato appena dell’1% secondo uno studio realizzato per conto della Commissione pochi mesi fa. Ci sono Paesi sopra il 35%: Croazia, Grecia, Bulgaria. E Paesi europei sulla scia di Stoccolma: Islanda 11%, Finlandia 12%, Norvegia 13%.
Con l’Italia al decimo posto (17,6% di fumatori sul totale della popolazione) seguita dalla Francia al 22% e dalla Spagna al 23%. Secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità la soglia cruciale per definirsi «Paese senza fumo» è il 5%. […]
Le misure restrittive sono state rafforzate nel 2019: vietato accendere sigarette (elettroniche e non) a meno di venti metri da luoghi pubblici come stazioni ferroviarie e degli autobus, campo giochi, impianti sportivi, dehors di ristoranti. […] Il piano anti-fumo dell’Europa è parte di un programma più ampio per la riduzione dei tumori: ogni anno il fumo di sigaretta è responsabile della morte di 700 mila persone nella Ue.
In Svezia è soprattutto la generazione dei più giovani a essere «smoke free»: in base ai dati dell’Agenzia di Salute Pubblica nella fascia tra i 16 e i 29 anni solo il 2% è fumatore abituale, contro il 7% nella fascia 65-84 anni. […]
Come in ogni storia, anche in quella del Paese senza fumo c’è un altro lato della medaglia. A festeggiare il raggiunto traguardo del 5% infatti ci sono tutti, anche le aziende produttrici di tabacco.
Perché festeggiano? Perché «raccontano che questo risultato è dovuto al successo di prodotti alternativi a base di nicotina, che si assumono senza fumare. E ciò è allarmante» dice Ulrika Arehed Kagström, che guida la Società svedese per i tumori. «L’uso di sigarette elettroniche negli ultimi due anni è raddoppiato dal 2 al 4%, con un aumento dal 6 al 10% tra i giovani». E poi c’è la tradizione svedese dello «snus», il prodotto vietato negli altri Paesi dell’Unione (l’eccezione svedese fu una delle condizioni per l’entrata del Paese nell’Europa comunitaria nel 1995).
È il tabacco orale venduto in bustine, da collocare dietro al labbro superiore: ne fa uso il 20% degli svedesi (+3% dal 2022) e il 27% dei giovani (+5%»). Una crescita preoccupante, dice Ulrika.
«Questi prodotti non possono passare come sostanze che fanno bene alla salute», sostiene la responsabile della Società per la lotta ai tumori. […]