portofino

PORTOFINO COME LADISPOLI: PIZZA A TAGLIO IN PIAZZETTA! - CHIUDONO I MARCHI VIP MA SI POTRA’ MANGIARE UNA MARGHERITA CON 9 € - UNA NUOVA FILOSOFIA DI SHOPPING: “OGGI NON HA PIÙ SENSO PARLARE DI LUSSO”

PORTOFINOPORTOFINO

Patrizia Albanese per “La Stampa”

 

Portofino. Non solo lusso. Tanto più in tempi di crisi. E allora via col pop(ular). E se in Piazzetta chiudono Ungaro, Panerai e Zegna, e il Pitosforo passa di mano, ecco che sbarca una pizzeria.

 

Roba mai vista in lustri di turismo ad altissima densità jet set. Ma se persino Alessandra Mussolini passa dal seggio di Strasburgo al forno a legna in zona Nomentana, pure Portofino, il 18 marzo, può inaugurare il suo bel dehors tra il Chuflay e Puny.
 

Quanto al Pitosforo, passerà di mano. I figli del proprietario, Carmelo Carluzzo, hanno scelto il Sud Africa. E lui, già alle prese con Il Delfino, seppure a malincuore, ha deciso che doveva cedere il locale simbolo di Portofino. Su quella terrazza tra cielo e mare c' è passata tutta Hollywood. E non solo. Basti dire che era ribattezzato «il ristorante delle gole coronate». Un mondo fa. Quando era inimmaginabile che in Piazzetta aprisse una pizzeria.
 

PORTOFINO PORTOFINO

I prezzi? In linea col resto del Pianeta. Anzi, meno cari del Cipriani alla Giudecca. «A Portofino, con 9 euro si mangerà una Margherita, seduti in Piazzetta», garantisce Nicola Briola, titolare dell' Hotel Nazionale e della pizzeria.
 

Che da via Roma - dov' era e dove resterà uno spazio vuoto - trasloca, per l' appunto, sul fronte mare. È la new entry della stagione 2016. E pazienza se nel 1987 si celebrava l' apertura di Hermes, con una festa da sogno organizzata da Paola Gadolla. Oggi tocca alla pizza, senza perdere il filo del borgo preferito dai vip.
 

Certo che si potevano (già) mangiare focacce e pizze in piazzetta: da Ugo o in altri bar. Per non parlare, allargando il discorso al resto del paese, della Mariangela: un' istituzione. Però, una pizzeria tradizionale - nell' angolo più patinato di Portofino - mancava.

 

PORTOFINOPORTOFINO

D' altronde, ormai, anche gli chef stellati si differenziano con menù light in tutti sensi, che consentono un assaggio. In questo caso ci si potrà gustare il colpo d' occhio del golfo più piccolo e più famoso del mondo. Tradotto: anche i visitatori «poco tempo e pochi soldi», scaricati al volo dai battelli, potranno togliersi lo sfizio di mangiare una pizza, seduti, senza svenarsi.
 

Pizzeria, ma non solo. Dopo il letargo interminabile, che lo rende un paese fantasma da novembre a inizio marzo, Portofino registrerà arrivi e partenze anche sul fronte shopping. Chiusi Panerai, Zegna e Ungaro, arriverà Fedeli swim&wear. Ma soprattutto un multibrand «di cultura e qualità».

PIERSILVIO BERLUSCONI A PORTOFINOPIERSILVIO BERLUSCONI A PORTOFINO

 

Come sottolinea il proprietario Michele Maltempi. Forte di ottime esperienze nel Cremonese e a Milano, dice: «Portofino è un' emozione per il mondo, dovrebbe essere sempre aperta». E promette: «Vorrei tenere aperto tutto l' anno. Ma non da solo, da Don Chisciotte. Il successo lo fa sempre tutta la squadra».
 

Più che convinto del «rilancio» del Borgo, di store ne ha aperti due. Uno, dedicato alle borse, in via Roma, dove c' era la Galleria Tornabuoni con la mitica Silvana. L' altro negozio, più grande, sarà quasi di fronte: là dove c' era Hermes di Paola Gadolla.

BEPPE GRILLO E MASSIMO BOLDI A PORTOFINO BEPPE GRILLO E MASSIMO BOLDI A PORTOFINO

 

Marchi? «Molti e tra i più noti», top secret per non rovinare il vernissage. Ma da metà aprile, finito il restyling, l' imprenditore lombardo assicura che ci sarà l' imbarazzo della scelta.
 

«Oggi non ha più senso parlare di lusso. Preferisco coniugare cultura e qualità del prodotto».
 

Comunque esclusivo. Portofino style. Che ai più casual dedicherà la rilanciata Kway: stessa proprietà di Robe di Kappa e stessi locali in cima a via Roma.

 

 Castello Brown di Portofino Castello Brown di Portofino

E, chissà, magari gli stessi clienti di tanti anni fa. Sempre col mito dello spolverino veloce e del capo easy. Naturalmente rivisitato. Com' è questo borgo: diverso in apparenza. Ma sempre uguale a se stesso.
 

 

PORTOFINO LOVE: LEO DI CAPRIO E BLAKE LIVELYPORTOFINO LOVE: LEO DI CAPRIO E BLAKE LIVELYBerlusconi PortofinoBerlusconi PortofinoMADONNA SI TUFFA A PORTOFINOMADONNA SI TUFFA A PORTOFINOBerlusconi PortofinoBerlusconi PortofinoPIERSILVIO BERLUSCONI A PORTOFINO PIERSILVIO BERLUSCONI A PORTOFINO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...