
TANTA RAPINA PER NULLA – COLPO IN BANCA IN PIENO CENTRO A ROMA DOVE ALCUNI MALVIVENTI HANNO PRESO IN OSTAGGIO DIPENDENTI E CLIENTI PER PIÙ DI DUE ORE – ALL’APERTURA I RAPINATORI HANNO PUNTATO LA PISTOLA ALLA TESTA DEL DIRETTORE E HANNO SEQUESTRATO NEL CAVEAU CHIUNQUE ENTRASSE: QUANDO SI SONO FATTI CONSEGNARE LE CHIAVI PER APRIRE LE CASSE ALLA FINE HANNO TROVATO LA MAGRA CIFRA DI…
Marco De Risi per “il Messaggero”
banca carige corso vittorio emanuele roma 1
Una rapina in banca rocambolesca, i dipendenti e i clienti sono stati presi in ostaggio per più di due ore. Un colpo nel cuore della città, a due passi da piazza di Torre Argentina e piazza Campo dei Fiori e anche da Palazzo Madama, la sede del Senato. L'incredibile blitz a mano armata si è verificato ieri mattina nella filiale della Banca Carige a Corso Vittorio Emanuele II.
Il piano dei banditi è stato studiato nei minimi particolari. Per guadagnarsi l'ingresso in banca, i malviventi hanno aspettato l'arrivo del direttore. Sono le 8 del mattino quando l'uomo, come ogni mattina, si appresta ad aprire la banca.
IL FUORIPROGRAMMA
Ieri, c'è stato un fuoriprogramma: un rapinatore gli punta una pistola alla testa e l'obbliga ad aprire i locali dove il criminale entra con l'ostaggio. Passano due ore: chiunque fa ingresso nei locali, viene preso in ostaggio da quattro individui vestiti di scuro ed incappucciati per venire sequestrato nel caveau della banca. Qual'è l'obiettivo dei malviventi?
Aspettano una dipendente che ha le chiavi per aprire la cassa, unite a quelle del direttore. Passano i minuti che paiono interminabili per gli ostaggi terrorizzati dentro la filiale. Poi, arriva la dipendente con la chiave ed anche lei viene sequestrata e obbligata ad aprire il caveau.
Così i rapinatori possono mettere le mani sul contante. Dal loro punto di vista non sono fortunati. Le casse contengono solo circa 20mila euro. I quattro fuggono con dei borsoni nei quali mettono i soldi. Un colpo che fila liscio come l'olio nonostante messo a segno in una parte di Roma, blindata dalle forze dell'ordine, dove ci sono musei, chiese e palazzi istituzionali.
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A dare l'allarme alla polizia è un'impiegata. «Presto correte - dice la donna al telefono con il 112 -, ci hanno chiuso nel caveau i banditi. Ora sono fuggiti». Diverse Volanti accorrono alla filiale. Gli agenti si accertano che la telefonata corrisponda al vero. E subito si rendono conto che è proprio così.
Trovano clienti e dipendenti ancora tremanti dallo spavento. Arriva anche il personale di un'ambulanza a scopo preventivo. Nessun dubbio dell'azione dei rapinatori. Sono stati descritti vestiti in abiti scuri, incappucciati ed uno di loro impugnava una pistola. Sembra anche che si siano comportati da gentiluomini.
«Sono stata due ore sequestrata - ha raccontato una donna alla polizia -. Un bandito ci tranquillizzava. Ci ha offerto da bere». Gli investigatori stanno individuando una serie di telecamere che potrebbero avere ripreso i rapinatori prima, dopo o durante il colpo. È probabile che per sparire nel nulla, possano essere saliti su un bus di linea e confondersi così fra i passeggeri.