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TAROCCO A MACCHIA D’OLIO - IN ITALIA UN OLIO SU DUE È UN FINTO EXTRAVERGINE - SU VENTI BOTTIGLIE DELLE GRANDI MARCHE, IL COMITATO DI ASSAGGIO NE HA DECLASSATE NOVE - CON LA CRISI DI PRODUZIONE MANCANO 600 MILA TONNELLATE D’OLIO

Caterina Pasolini per “la Repubblica”

 

Una bottiglia su due di olio extravergine di oliva in realtà è «solo» vergine. Un prodotto ottimo, ma per i consumatori questa differenza nell’etichetta significa aver speso circa il 35 per cento in più rispetto alla qualità reale acquistata.

 

mosca olearia mosca olearia

Così denuncia un’inchiesta di Enrico Cinotti per Test (ex Salvagente ). La rivista ha fatto analizzare dal laboratorio chimico di Roma dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, e valutare dal Comitato di assaggio, venti bottiglie delle grandi marche, declassandone nove perché non conformi in tutti i parametri fissati dalla normativa Cee. Ma i produttori sotto esame non accettano la bocciatura: De Cecco, Bertolli, Gentile, Carrefour, Santa Sabina, Coricelli, Cirio, Carapelli e Lidl hanno infatti inviato una netta smentita, rivendicando, test rifatti alla mano, la qualità extravergine dei loro prodotti.

 

L’indagine nasce dall’annus horribilis che ha funestato il comparto: la mosca olearia e il maltempo hanno dimezzato le produzioni con evidenti ripercussioni sulla qualità e quantità del prodotto. Una crisi così forte che per la prima volta dal secondo dopoguerra le scorte di extravergine potrebbero terminare ad agosto, prima dell’arrivo del nuovo olio. Stando ai conti fatti dagli esperti, a livello mondiale mancano all’appello quest’anno 600 mila tonnellate. «Per questo c’è il timore di frodi e contraffazioni.

 

olio oliva olio oliva

Inchieste in corso parlano di olio greco etichettato come italiano, di tonnellate di olio tunisino fatto passare per comunitario », sottolinea Cinotti. Tanto che Andrea Olivero, viceministro delle Politiche Agricole e forestali, ammette: «Dobbiamo vigilare per evitare che i produttori siano attratti da facili scorciatoie dannose per il consumatore».

 

Non è certo il caso di queste venti bottiglie prese in esame, tutte di ottima qualità. Solo che per essere extravergine l’olio, in base al regolamento Cee, deve essere ottenuto per estrazione con soli metodi meccanici e rispettare una serie di parametri chimici e organolettici: l’acidità (per essere extra non può superare gli 0,8 per cento di grammi di prodotto), la presenza di perossidi (al massimo 20, indicano il livello di ossidazione) e gli alchil (valori chimici che indicano la qualità dell’oliva). È sufficiente che non sia rispettato uno solo dei parametri previsti, che l’olio viene declassato a “vergine” o “lampante”.

OLIO E OLIVEOLIO E OLIVE

 

Ma il problema di cosa mettiamo nell’insalata o nella pasta resta, vista la carenza quest’anno di materia prima italiana. Come si fa a garantire un buon prodotto in una pessima stagione? «Fondamentale è acquistare olio di qualità, anche perché la miscela è il metodo prevalente di produzione extravergine. Bisogna stare attenti, altrimenti in un’annata come questa può arrivarti qualsiasi cosa». Così Zeffiron Monini, il cui olio è stato promosso assieme a quelli Farchioni, Conad classico, Antica Badia Eurospin, Sagra classico, Costo d’oro Extra, San Giorgio, Carapelli, Coop e Colavita.

 

Ma quanto può o deve costare un litro di extravergine 100 per cento italiano, considerando che al campo un chilo di olio è stato pagato mediamente sui 5 euro? «Non meno di otto euro, come prezzo base al netto di offerte. Quelli sui quattro sono prodotti border line, rispettano magari tutti i para- metri di legge ma di sicuro non sono di qualità» spiega Gilberto Grimelli, agronomo, direttore di Teatronaturale. it, portale di riferimento per gli appassionati di olio. Secondo dati elaborati da Unaprol (consorzio olivicolo italiano che raccoglie più di 120 mila piccole aziende) nel 2014 sono stati venduti nella grande distribuzione 154 milioni di litri di extravergine, per un valore di 634 milioni di euro.

il new york times e l adulterazione dell olio extravergine italiano il new york times e l adulterazione dell olio extravergine italiano

 

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