flavio presuttari gianluca alonzi terni aldo maria romboli

GIOVENTÙ IN TRAP-POLA – IL PUSHER CHE HA VENDUTO IL METADONE AI DUE RAGAZZI DI TERNI È UN RAPPER ANTIFASCISTA. ALDO MARIA ROMBOLI, IN ARTE KONGRAM, È UN ULTRÀ "DASPATO" E UNA “STAR” DEI CENTRI SOCIALI LOCALI – IL RACCONTO DEGLI AMICI DEI DUE RAGAZZI: “NON POTEVA ESSERE PERCHÉ QUELLA È VIOLA, LUI VOMITAVA UNA SOSTANZA BIANCA”. COME FANNO A SAPERLO? “LO IMPARIAMO DAI TESTI E DAI VIDEO DEI CANTANTI TRAP…”

 

1 – «GIANLUCA AL PARCO VOMITAVA IN RETE E DAI TESTI DEL TRAP IMPARIAMO A USARE LA DROGA»

Rinaldo Frignani per il “Corriere della Sera”

 

aldo maria romboli

«Sono rimasti tutto il tempo seduti sulla panchina. Gianluca sembrava stesse peggio rispetto a Flavio: ogni tanto si accasciava e quando ci avvicinavamo per chiedergli perché si sentisse così male, sembrava quasi che gli occhi gli si girassero indietro». Attimi drammatici che segneranno per sempre le vite di quattro amici di Flavio Presuttari e Gianluca Alonzi.

 

Sono stati loro, qualche ora più tardi, a indicare ai carabinieri chi aveva venduto il metadone ai due amici inseparabili nel parchetto del quartiere San Giovanni, a Terni, vicino ai giochi di Gommolandia. Un racconto preciso, riportato anche dal gip Barbara Di Giovannantonio nella sua ordinanza, una fotografia chiara che ha consentito ai militari del Reparto operativo e della compagnia di Terni di individuare subito «Aldo», come il pusher di 41 anni Aldo Maria Romboli, conosciuto proprio da quelle parti, dove peraltro abita.

 

gianluca alonzi

«Gianluca ci ha detto che si sentiva male perché aveva preso la codeina (un sedativo) che gli aveva venduto Aldo. Ha vomitato una sostanza biancastra, ma noi gli abbiamo spiegato che non poteva trattarsi di quella perché la codeina è viola mentre questa era bianca, e quindi poteva essere metadone». Giovani già esperti in stupefacenti e farmaci, e dei loro effetti, così come ha spiegato il procuratore capo Alberto Liguori.

 

Una ricostruzione che dopo essere stata fatta ai carabinieri e quindi in Procura, è stata ripetuta di persona ai genitori di Flavio e Gianluca, che i loro quattro amici hanno incontrato a Terni nel pomeriggio di giovedì scorso. Lacrime e abbracci, ma anche la forte volontà di padri e madri di conoscere la verità, di sapere come è andata davvero. «Avevamo organizzato una partita di calcetto nel campo sportivo del quartiere. Ci siamo incontrati in via Milazzo, Flavio è arrivato in microcar insieme con Gianluca. Erano le 22 circa (di lunedì scorso), non hanno voluto giocare perché non si sentivano bene. Gianluca era molto stanco, faceva fatica a reggersi in piedi, ma loro ci hanno rassicurato: "Basta bere un po' d'acqua e stiamo bene".

 

flavio presuttari

Lo stesso Flavio - sempre secondo il racconto fatto dagli amici - ha detto di avere la sensazione di dover vomitare, ma sembrava comunque stare un po' meglio. A mezzanotte circa ha ripreso la microcar per tornare a casa. "Non voglio fare tardi, domani ho l'alternanza scuola-lavoro", ci ha detto. Mentre Gianluca è stato riaccompagnato a casa a piedi da uno di noi». Era l'una circa. Forse il 15enne ha preferito aspettare ancora un po' per riprendersi.

 

Il sospetto è che i due amici non abbiano voluto recarsi in ospedale - come gli sarebbe stato consigliato da altri ragazzi - per non dover fornire spiegazioni su quello che avevano assunto. Un segreto che, purtroppo, si è rivelato fatale.

 

 Sulla questione codeina-metadone bisogna ancora fare chiarezza. Anche perché un altro degli amici della coppia di minorenni ha raccontato di averli visti prendere in altre occasioni, forse una a giugno (e l'episodio viene contestato a Romboli), proprio il sedativo da «Aldo» e quella volta - secondo il gip - il 41enne «aveva spiegato come diluirla per l'assunzione».

ragazzi morti a terni dopo aver assunto metadone 1

 

Sempre il giudice sottolinea nell'ordinanza come sia emersa dall'indagine dei carabinieri «un'allarmante consuetudine fra i ragazzi, sopratutto adolescenti, di assumere metadone o codeina diluiti con acqua o altre bevande per ottenere un effetto rilassante». «Ma come miscelarle - hanno raccontato i giovani sentiti fino a oggi - lo impariamo con i video su internet e dai testi dei cantanti "trap"».

 

2 – IL RAPPER CHE HA VENDUTO LA DOSE FATALE AI RAGAZZINI ERA UN NOTO ANTIFASCISTA

Antonio Rapisarda per "Libero Quotidiano"

aldo maria romboli aka kongram antifa

 

 Tossicodipente, rapper, ultrà "daspato" della Ternana ma anche anche "star" antifascista dei centri sociali del luogo con ospitate nei festival ufficiali. Questo il profilo Aldo Maria Romboli, lo spacciatore quarantunenne reo confesso di Terni che ha venduto la dose di metadone letale a Flavio e Gianluca, i due ragazzini morti nel sonno, nella notte del 7 luglio, dove averla ingerita - così sostengono gli amici delle due vittime interrogati - credendo fosse codeina: la cosiddetta droga dei trapper.

 

Nelle prime ricostruzioni giornalistiche dell'uomo, rispetto al quale il Gip di Terni ieri ha convalidato il fermo, è sfuggito, guarda caso, il pedigree politico: a rivelarlo è stato Il Primato nazionale che ha scovato una serie di locandine con Romboli (in arte Kongram) protagonista di eventi nel centro sociale "Csa Germinal Cimarelli" e a sostegno della squadra di calcio popolare "Primi della strada".

aldo maria romboli

 

Non solo: sempre il pusher è stato ospite di manifestazioni musicali - come il Cantamaggio ternano nel 2016 - sponsorizzate ai tempi dal comune e dalla Regione. Insomma un personaggio più che conosciuto in città Romboli, gravitante nell'orbita della sinistra extraparlamentare e con una carica polemica tutta rivolta contro la destra e CasaPound nello specifico: «Sono antifascista nella maniera più totale», spiegava nelle interviste.

metadone

 

Dall'ordinanza del Gip Barbara Di Giovannantonio ammette «di averne venduto un po' di metadone per ricavare i soldi a lui necessari per l'acquisto di cocaina». Una tragedia per un totale di soli 15 euro. A questo prezzo Flavio e Gianluca hanno acquistato da Romboli, al parco del quartiere San Giovanni, la bottiglietta contenente la sostanza (possedeva il metadone perché fornito dal Sert) diluita con l'acqua.

 

aldo maria romboli aka kongram antifa 1

Come ha dichiarato lui stesso non era la prima volta che vendeva metadone ai due ragazzi: era già accaduto a giugno. «Quella volta però - emerge dal provvedimento del gip - l'indagato aveva detto loro che si trattava di codeina e non di metadone». Romboli ha ribadito invece che il 6 luglio «aveva detto ai ragazzi che la sostanza ceduta era effettivamente metadone».

 

Versione diametralmente opposta quella degli amici dei due ragazzini. Drammatica la ricostruzione: subito dopo l'assunzione della dose, si erano visti con gli amici per una partita di calcio, «ma non avevano giocato perché stavano già male». Gianluca, in particolare, «si era accasciato su una panchina ed aveva vomitato più volte, per poi essere riaccompagnato a casa».

 

aldo maria romboli

Prima di andare via, ricordano i testimoni, Flavio e Gianluca si erano lamentati dei dolori spiegando «che era colpa della codeina comprata da Aldo». Per il gip «l'effetto letale del metadone su Flavio e Gianluca è conseguenza dell'alta concentrazione». In soggetti non tossicodipendenti la sostanza «anche in minima quantità può determinare il decesso». riproduzione riservata.

 

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