RIVOLUZIONE AI VERTICI DI TWITTER - IN ATTESA DELLA CHIUSURA DELL'ACQUISIZIONE DA PARTE DI ELON MUSK, LA SOCIETÀ CHE CINGUETTA PERDE DUE MANAGER, CONGELA LE ASSUNZIONI E AVVIA MISURE DI TAGLIO DEI COSTI PER RAFFORZARSI E RIPOSIZIONARSI - INTANTO IL PATRON DI TESLA FINISCE NEL MIRINO DELLA SEC MENTRE UNA BUFERA CONTRO L'AMMINISTRATORE DELEGATO PARAG AGRAWAL È PRONTA A SCATENARSI
(ANSA) Rivoluzione ai vertici di Twitter. In attesa della chiusura dell'acquisizione da parte di Elon Musk, la società che cinguetta perde due manager, congela le assunzioni e avvia misure di taglio dei costi per rafforzarsi e riposizionarsi. Intanto il patron di Tesla finisce nel mirino della Sec mentre una bufera contro l'amministratore delegato Parag Agrawal è pronta a scatenarsi. Secondo indiscrezioni, la consob americana ha avviato un'indagine su Musk per la tardiva comunicazione della sua consistente quota in Twitter.
Le regole stabiliscono che vada comunicato alle autorità quando si supera il 5%: Musk lo ha fatto ma con almeno dieci giorni di ritardo e questo gli avrebbe consentito di risparmiare oltre 100 milioni di dollari. Per il patron di Tesla si tratta dell'ennesimo scontro con la Sec nell'ambito di un braccio di ferro su più fronti che va ormai avanti da anni. Il miliardario visionario comunque non appare scosso dalle indiscrezioni e continua a lavorare per chiudere l'operazione Twitter.
Ci vorranno diversi mesi prima della firma definitiva ma, nel frattempo, la società che cinguetta è in fermento. Due manager chiave - il responsabile dei prodotti al consumo Kayvon Beykpour e quello dei ricavi Bruce Falck - lasciano. L'incarico di Beykpour - lasciare "non è stata una mia decisione, mi è stato chiesto", spiega - sarà assunto dal suo numero due Jay Sullivan che ha una "visione e capacità in grado di ispirare e portare in Twitter i cambi necessari ora e nel futuro", precisa Agrawal in una comunicazione interna nella quale annuncia il congelamento delle assunzioni e altre misure di taglio dei costi.
Proprio per Agrawal comunque i prossimi mesi non saranno facili. Il primo test è quello dell'assembela degli azionisti, nel quale molti potrebbero votare contro il suo compenso da 30,4 milioni di dollari. C'è poi l'incognita Musk, che in passato ha criticato i vertici di Twitter. Agrawal sembra infatti avviato a lasciare la società una volta che Musk sarà al comando. Chi prenderà il suo posto non è ancora chiaro: il patron di Tesla potrebbe assumere il ruolo di a.d. nei primi mesi per poi passare il comando.
L'ipotesi Jack Dorsey, da più parti accreditata, appare improbabile dopo che il fondatore di Twitter ha detto che "non sarà mai più amministratore delegato". Insomma il futuro di Twitter sotto il controllo di Musk è tutto da costruire intorno a poche certezze: la riapertura della piattaforma a Donald Trump e una difesa senza sosta della libertà di parola.