pusher

LA BUROCRAZIA UCCIDE LA PICCOLA IMPRENDITORIA - A TORINO, UN PUSHER DI ORIGINI MAROCCHINE SI PRESENTA IN COMMISSARIATO PER FARSI ARRESTARE PERCHÉ “STUFO” DI NON POTER SPACCIARE NEGLI ORARI MIGLIORI A CAUSA DELL’OBBLIGO DI FIRMA A CUI ERA SOTTOPOSTO - GLI AGENTI HANNO INIZIALMENTE PROVATO AD IGNORARLO E QUINDI LO SPACCIATORE È RIMASTO NELLE VICINANZE DEL COMMISSARIATO MA POI...

PUSHER

Tommaso Rodano per “Il Fatto Quotidiano”

 

La protesta di questo brillante pusher, un 25enne originario del Marocco, contiene in sé la scintilla del genio: domenica 11 luglio il ragazzo si è presentato al commissariato di polizia di Madonna di Campagna, a Torino, chiedendo di essere arrestato "perché 'stufo' di non poter spacciare negli orari che lui riteneva 'più congeniali' a causa dell'obbligo di firma a cui era sottoposto", come scrive Torino Today. Gli agenti hanno provato a ignorarlo all'inizio, ma poi si sono dovuti arrendere: il 25enne "è rimasto nelle vicinanze del commissariato, ribadendo le sue intenzioni. E iniziando a bloccare l'accesso agli altri utenti, per protesta".

poliziotto ferma pusher

 

Il giovane è stato quindi denunciato per "interruzione di pubblico servizio, resistenza e minaccia a pubblico ufficiale, rifiuto di fornire le proprie generalità". Ma il suo obiettivo era davvero essere arrestato: per realizzarlo ha dovuto aggredire fisicamente gli agenti che provavano a portarlo via. A quel punto è finito in manette per "violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale". Missione compiuta.

 

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