papa francesco viktor orban ungheria budapest

“TORNANO A RUGGIRE I NAZIONALISMI” – PAPA FRANCESCO, IN VISITA A BUDAPEST, INCONTRA ORBAN E POI LANCIA QUALCHE SILURO A PUTIN MA ANCHE ALL’UE: “PARE DI ASSISTERE AL TRISTE TRAMONTO DEL SOGNO CORALE DI PACE, MENTRE SI FANNO SPAZIO I SOLISTI DELLA GUERRA. MA DOVE SONO GLI SFORZI CREATIVI DI PACE PER LA MARTORIATA UCRAINA?” – POI SI LANCIA IN UN ATTACCO ALLA “COSIDDETTA CULTURA GENDER” (PER LA FELICITÀ DEL PREMIER UNGHERESE) – VIDEO

 

Estratto dell'articolo da www.ansa.it

 

papa francesco a budapest con katalin novak e victor orban

"Nel dopoguerra l'Europa ha rappresentato, insieme alle Nazioni Unite, la grande speranza, nel comune obiettivo che un più stretto legame fra le Nazioni prevenisse ulteriori conflitti. Purtroppo non è stato così. Nel mondo in cui viviamo, tuttavia, la passione per la politica comunitaria e per la multilateralità sembra un bel ricordo del passato: pare di assistere al triste tramonto del sogno corale di pace, mentre si fanno spazio i solisti della guerra".

 

Lo ha detto papa Francesco parlando alle autorità dell'Ungheria a Budapest, nel primo appuntamento del suo viaggio apostolico di tre giorni nel Paese, cominciato oggi, in una giornata in cui Francesco è stato a colloquio col primo ministro ungherese Viktor Orban nel Palazzo presidenziale di Budapest per 20 minuti, e con la presidente della Repubblica Katalin Novak per 25 minuti.

 

papa francesco a budapest

E nel corso della quale, accompagnato dalla Novak e da Orban, si è recato sul terrazzo dietro l'ex Convento dei Carmelitani, sede del governo ungherese, da cui si vede la sottostante città di Budapest.

 

"In generale - ha aggiunto - sembra essersi disgregato negli animi l'entusiasmo di edificare una comunità delle nazioni pacifica e stabile, mentre si marcano le zone, si segnano le differenze, tornano a ruggire i nazionalismi e si esasperano giudizi e toni nei confronti degli altri".

 

Bergoglio ha detto di essere giunto "come pellegrino e amico in Ungheria, Paese ricco di storia e di cultura; da Budapest, città dei ponti e dei santi" ed ha affermato di pensare "all'Europa intera" e pregare "perché, unita e solidale, sia anche ai nostri giorni casa di pace e profezia di accoglienza".

 

papa francesco a budapest

"In questa fase storica i pericoli sono tanti oggi, tanti - ha aggiunto il Pontefice - ma, mi chiedo, anche pensando alla martoriata Ucraina, dove sono gli sforzi creativi di pace? Dove stanno?". E facendo riferimento alla Dichiarazione di Robert Schuman del 9 maggio 1950 ha proseguito: "'Il contributo che un'Europa organizzata e vitale può apportare alla civiltà è indispensabile per il mantenimento di relazioni pacifiche', in quanto - parole memorabili! - 'la pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano'".

 

"A livello internazionale pare persino che la politica abbia come effetto quello di infiammare gli animi anziché di risolvere i problemi, dimentica della maturità raggiunta dopo gli orrori della guerra e regredita a una sorta di infantilismo bellico". Così il Papa nel discorso alla autorità e la società civile a Budapest.

 

papa francesco a budapest

"Ma la pace non verrà mai dal perseguimento dei propri interessi strategici, bensì da politiche capaci di guardare all'insieme, allo sviluppo di tutti: attente alle persone, ai poveri e al domani; non solo al potere, ai guadagni e alle opportunità del presente", ha sottolineato il Pontefice. "Penso dunque a un'Europa che non sia ostaggio delle parti, diventando preda di populismi autoreferenziali, ma che nemmeno si trasformi in una realtà fluida, se non gassosa, in una sorta di sovranazionalismo astratto, dimentico della vita dei popoli", ha detto Francesco.

 

[…]

 

papa francesco viktor orban

Nel suo discorso alle autorità e alla società civile ungheresi, nell'ex Monastero Carmelitano di Budapest, papa Francesco ha puntato il dito contro "la via nefasta delle 'colonizzazioni ideologiche', che eliminano le differenze, come nel caso della cosiddetta cultura gender, che appunto elimina le differenze o antepongono alla realtà della vita concetti riduttivi di libertà, ad esempio vantando come conquista un insensato 'diritto all'aborto', che è sempre una tragica sconfitta".

 

"Che bello invece - ha aggiunto - costruire un'Europa centrata sulla persona e sui popoli, dove vi siano politiche effettive per la natalità e la famiglia, perseguite con attenzione in questo Paese, dove nazioni diverse siano una famiglia in cui si custodiscono la crescita e la singolarità di ciascuno" […]

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