persone che chiedono il suicidio assistito

LA TOSCANA È LA PRIMA REGIONE AD APPROVARE UNA LEGGE SUL FINE VITA – HANNO VOTATO A FAVORE PD, M5S E ITALIA VIVA – A SEI ANNI DALLA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE, CHE HA ESCLUSO LA PUNIBILITÀ DEL MEDICO CHE AGEVOLA IL SUICIDIO ASSISTITO, UN’AMMINISTRAZIONE HA VARATO UN TESTO CHE SCIOGLIE I NODI ORGANIZZATIVI ED ECONOMICI. IL TUTTO NEL SILENZIO DEL PARLAMENTO, CHE ERA STATO INVITATO DALLA CONSULTA A SCRIVERE UNA NORMA – ASSISTENZA SANITARIA, COMMISSIONE MEDICA, GRATUITÀ: ECCO COSA PREVEDE LA LEGGE…

Estratto dell’articolo di Michele Bocci per https://firenze.repubblica.it

 

https://firenze.repubblica.it/cronaca/2025/02/11/news/suicidio_assistito_toscana_legge_approvata_significato_conseguenze-423996222/?ref=RHLF-BG-P1-S1-T1

 

suicidio assistito

La Toscana è la prima Regione ad approvare una legge sul fine vita. A sei anni dalla sentenza della Corte Costituzionale, che ha escluso la punibilità del medico che agevola il suicidio assistito, una amministrazione ha un testo che scioglie i nodi organizzativi ed economici. Il tutto nel silenzio del Parlamento, che pure era stato in invitato dalla Consulta a scrivere una norma, e con le altre Regioni […]

 

La legge toscana è stata approvata con i voti del Pd, a parte una esponente dell’ala cattolica del partito, di Italia Viva e dei Cinquestelle. Il testo è partito dalla proposta di iniziativa popolare presentata dall’associazione Coscioni e poi emendata in commissione sanità. Si compone di sei articoli più il preambolo e si intitola “Modalità organizzative per l’attuazione delle sentenze della Corte Costituzionale 242/2019 e 135/2024”.

 

EUGENIO GIANI

Inizialmente si richiamano le sentenze della Consulta. In particolare, in quella del 2019 si diceva che l’incriminazione per aiuto al suicidio prevista dal codice penale “non è conforme alla Costituzione” se l’aspirante suicida è una persona affetta da una patologia irreversibile, accusa sofferenze fisiche e psicologiche intollerabili, è tenuto in vita “a mezzo di trattamenti di sostegno vitale” (anche farmacologici), è capace di prendere “decisioni libere e consapevoli”.

 

Le previsioni principali riguardano i tempi. Le Asl hanno 15 giorni dall’approvazione per insediare la Commissione multidisciplinare permanente, che verifica le condizioni di salute del paziente. I componenti (che lavorano tutti a titolo gratuito) sono un medico palliativista, uno psichiatra, un anestesista, uno psicologo, un medico legale e un infermiere.

 

corte costituzionale magistrati

La Commissione, insieme al Comitato etico locale, devono valutare l’istanza del malato, che ha diritto alla risposta, anche sul farmaco da usare, da parte della Asl entro 30 giorni. Oggi, invece, i tempi sono molto variabili in tutta Italia.

 

La Commissione a quel punto deve definire le modalità di attuazione del suicidio medicalmente assistito, sentendo anche la persona interessata e il suo eventuale medico di fiducia. Entro sette giorni dal via libera al suicidio medicalmente assistito, la Asl assicura la prestazione. L’azienda sanitaria dà “supporto tecnico e farmacologico nonché l’assistenza sanitaria per la preparazione dell’auto-somministrazione del farmaco”.

 

suicidio assistito 7

E’ il personale pubblico ad occuparsi dell’assistenza, anche se è possibile sempre l’obiezione, come è possibile per il cittadino nominare professionisti di sua fiducia. Il pagamento del farmaco, che oggi era a carico del cittadino (costa 35 euro), ammesso che riesca a trovarlo visto che spesso si tratta di prodotti disponibili solo all’estero, tocca alla Regione che stima una spesa di 10 mila euro per gli anni 2025, 2026 e 2027. […]

suicidio assistito 6

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