toto riina

INCREDIBILE! TOTÒ RIINA AVEVA UN TELEFONINO NEL CARCERE DI REBIBBIA QUANDO ERA RECLUSO NEL LUGLIO 1993 - PROPRIO MENTRE I SUOI FEDELISSIMI, GRAVIANO E MESSINA DENARO, REALIZZAVANO LE STRAGI E LE BOMBE DI ROMA E MILANO PER PIEGARE LO STATO E COSTRINGERLO A TRATTARE - LA STORIA E’ STATA RACCONTATA AL PROCESSO D’APPELLO SULLA "TRATTATIVA" DAL GIUDICE ANDREA CALABRIA - LA NOTIZIA ARRIVO’ DA UNA NOTA RISERVATA DELL’ALLORA CAPO DELLA POLIZIA, VINCENZO PARISI, CHE NON CITAVA LA FONTE…

TOTO RIINA

M.L. per il “Fatto quotidiano”

 

La Procura generale di Palermo sta indagando su una storia incredibile: Totò Riina aveva un telefonino nel carcere di Rebibbia quando era recluso nel luglio 1993. Proprio mentre i suoi fedelissimi Giuseppe Graviano e Matteo Messina Denaro, sotto la regia del cognato-reggente Leoluca Bagarella, realizzavano le stragi e le bombe di Roma e Milano per piegare lo Stato e costringerlo a trattare, Riina disponeva di un cellulare in carcere.

 

La storia, dai contorni ancora da verificare, è stata raccontata al processo d' appello sulla Trattativa il 14 ottobre da un giudice di grande esperienza: Andrea Calabria, 64 anni. Da allora i pm in gran segreto stanno svolgendo indagini e hanno già trovato i primi riscontri.

Non solo e non tanto sull' esistenza del telefonino oggi impossibile da verificare. Quanto sul perché Riina sia rimasto detenuto, dopo quella segnalazione proveniente dal Capo della Polizia, in un carcere che sembrava voler favorire i suoi contatti con l' esterno.

giancarlo de cataldo

 

La storia del telefono in mano a Riina (recluso all' isolamento del 41 bis!) era scritta in una nota riservata del Capo della Polizia. Lo ha raccontato a sorpresa nell' aula bunker del carcere dell' Ucciardone solo 20 giorni fa il giudice Andrea Calabria. Nel 1993 si occupava di detenuti al Dipartimento Amministrazione Penitenziaria. Oggi è presidente di sezione della Corte d' Appello di Roma.

 

Calabria ha avuto un momento di fama in qualità di presidente della Corte del caso Vannini: è sua la sentenza, con relatore Giancarlo De Cataldo, che ha ridotto la pena a 5 anni per Antonio Ciontoli, l'uomo che ha sparato accidentalmente e poi ha ritardato i soccorsi al fidanzato della figlia, un ragazzo di 20 anni, Marco Vannini.

 

GIUSEPPE GRAVIANO

Calabria, nell' aula bunker dell'Ucciardone a Palermo, ha ricordato così quel che accadde nel luglio 1993. L'incipit non è solenne: "Non so se l'avevo già detta questa cosa piuttosto importante che riguardava Riina () venne una segnalazione riservata del ministero dell'Interno credo proprio dal capo dalla polizia nella quale si ipotizzava che con l'ausilio di alcun agenti di polizia penitenziaria a Rebibbia Riina avesse a disposizione un apparato per comunicare con l'esterno, un telefono o un telefonino".

 

Calabria prosegue: "Fui proprio io, d'accordo con il consigliere Filippo Bucalo, a trasferire Riina al carcere di Firenze Sollicciano per qualche mese in attesa di fare gli accertamenti e verificare se questa notizia fosse fondata o infondata". A stoppare tutto fu Francesco Di Maggio, il vicecapo dipartimento del Dap, un magistrato famoso perché era stato più volte ospite di Maurizio Costanzo in tv, quasi come un novello Falcone.

messina denaro

 

"Io presi qualche giorno di ferie, Di Maggio richiamò Bucalo - prosegue Calabria - e gli fece revocare il provvedimento facendo rimanere Riina detenuto a Rebibbia. In base a quali informazioni io non lo so". Secondo Calabria il Capo della Polizia non diceva come aveva saputo quella notizia: "Sono quelle relazioni riservate che sono indirizzate al Dap, dove non si indica la fonte". Il capo della Polizia allora era il prefetto Vincenzo Parisi, scomparso negli Anni Novanta come Di Maggio.

VINCENZO PARISI

 

Il capo dipartimento, Adalberto Capriotti, non era molto operativo e Di Maggio era più di un semplice vice. Proprio perché non era in ufficio, la nota riservata rimase ferma per quattro giorni. Preoccupata per l' inerzia e per le sue conseguenze, secondo Calabria, fu la dottoressa Cinzia Calandrino, segreteria particolare del capo del Dap, a metterne a conoscenza il capo dell' ufficio detenuti Filippo Bucalo e il suo vice, Andrea Calabria, appunto. I due subito disposero il trasferimento. Ad agosto Calabria parte per le ferie, di ritorno scopre che Di Maggio ha revocato il trasferimento e Riina non si è mai mosso da Rebibbia.

 

Calabria non ha un buon rapporto con Di Maggio. Non chiede perché Riina non sia stato trasferito. Né se fosse stata attivata un'inchiesta sul telefono a Rebibbia e su eventuali complicità delle guardie penitenziarie. Di certo nessuno ha mai informato la Procura di Palermo, diretta allora da Gian Carlo Caselli.

 

GIAN CARLO CASELLI

I magistrati palermitani della Procura generale sono andati a Roma nei giorni scorsi negli uffici del ministero per cercare la nota del Capo della Polizia del luglio 1993.

Non l' hanno trovata. Però un riscontro al racconto del dottor Calabria c' è: nell' estate del 1993 ci furono due provvedimenti ravvicinati. Il primo disponeva il trasferimento immediato di Riina a Sollicciano. Il secondo lo revocava. Ora la Procura generale di Palermo guidata da Roberto Scarpinato vuole capire perché.

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”