INCUBO SENZA FINE! IN UN PAESE VICINO CALTANISSETTA UNA DONNA SI È TOLTA LA VITA A CAUSA DELLE MINACCE DEL SUO EX FIDANZATO CHE CONTINUAVA A PERSEGUITARLA NONOSTANTE LUI FOSSE AI DOMICILIARI - IL 26ENNE DI ORIGINI ROMENE, CONDANNATO A 11 ANNI PER VIOLENZE SESSUALI, LESIONI E MINACCE DI MORTE, ERA STATO DENUNCIATO DALLA POVERETTA - SECONDO GLI INQUIRENTI, LEI NON SOPPORTAVA PIÙ LA SITUAZIONE E SI È SUICIDATA – IL POST FACEBOOK DEL RAGAZZO: “MIA BELLISSIMA REGINA, MI HAI LASCIATO TROPPO PRESTO…”
Estratto da www.ilmessaggero.it
Adela Gabriela Lingurar CON Razvan Birzoi
Continuando a perseguitarla nonostante fosse ai domiciliari dopo le sue denunce, aveva fatto sì che la ex si togliesse la vita, perché temeva che le violenze potessero ritornare. Suicidio avvenuto il 30 giugno. Lo stesso giorno in cui, appreso della sua morte, Razvan Birzoi, 26enne causa del gesto estremo della ragazza, scriveva di lei sul suo profilo Facebook: «Mia bellissima regina, che Dio ti faccia riposare in pace. Mi hai lasciato troppo presto, ti amerò tutta la vita, non ti dimenticherò mai, anima mia bella».
Il 28 giugno la ragazza era andata a denunciare per stalking l'ex che aveva già fatto condannare a 11 anni per violenze sessuali ripetute, lesioni e minacce di morte. Una richiesta d'aiuto quella della 33enne raccolta dalla Procura generale di Caltanissetta che, ad aprile, aveva ottenuto la condanna dell'uomo.
Ritenendo l'uomo pericoloso era stato ottenuto in tempi record l'aggravamento della misura cautelare per l'imputato che dagli arresti domiciliari era finito in carcere. ma la celerità dell'intervento non aveva scongiurato il peggio: la donna si era suicidata temendo il ripetersi delle violenze.
Teatro della vicenda Riesi, paese della provincia di Caltanissetta. I due erano stati legati sentimentalmente per qualche mese nel 2020. Un rapporto difficile e conflittuale sfociato in violenze sessuali e maltrattamenti. La compagna l'aveva denunciato una prima volta ottenendo la condanna in primo grado a 11 anni, poi confermata in appello. Nel frattempo l'uomo aveva avuto i domiciliari. […]