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TRAGEDIA IN VOLO - UNA STUDENTESSA FRANCESE DI 14 ANNI È MORTA DURANTE IL SUO VIAGGIO CON LA SCUOLA VERSO PECHINO – L’AEREO ERA PARTITO DA PARIGI E STAVA SORVOLANDO L’ASIA QUANDO LA RAGAZZA HA INIZIATO A SENTIRSI MALE A CAUSA DI UNA VIOLENTA CRISI RESPIRATORIA: IL COMANDANTE HA CHIESTO IMMEDIATAMENTE ASSISTENZA MEDICA, MA QUANDO IL VELIVOLO È ATTERRATO NON C’ERA PIÙ NULLA DA FARE…

Gabriele Laganà per “www.ilgiornale.it”

 

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Un terribile dramma si è verificato lo scorso martedì su un volo tra Parigi e Pechino.

Una studentessa di 14 anni, impegnata in un viaggio culturale con la sua scuola, è morta improvvisamente, e per motivi ancora da chiarire, a bordo del velivolo diretto alla volta della capitale cinese.

 

L’adolescente, al momento della tragedia, era insieme ad un gruppo di venti allievi dell’istituto Saint-Gabriel College di Pacé, nel dipartimento francese di Ille-et-Vilaine. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, la giovane avrebbe incominciato a sentirsi male, probabilmente a causa di una violenta crisi respiratoria, quando l’aereo stava attraversando l’Asia.

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Appena scattato l’allarme, il comandante si è subito attivato chiedendo immediata assistenza medica. L’equipaggio ed alcuni passeggeri sono subito intervenuti in soccorso della ragazza ma ogni tentativo di salvarla, purtroppo, è risultato vano. Giunta in aeroporto, infatti, il personale medico non ha potuto fare altro che constatarne il decesso.

 

La salma, attualmente, si trova a Pechino in attesa che la magistratura decida se effettuare l'autopsia necessaria per chiarire le cause che hanno condotto alla morte la sfortunata studentessa.

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Gli investigatori delegati di svolgere i primi accertamenti sulla terribile vicenda hanno ascoltato, come persone informate dei fatti, tutti coloro che sono intervenuti per aiutare la ragazza fin dai primi momenti.

 

L’ambasciata francese a Pechino, intanto, si è occupata di tutti gli altri studenti che viaggiavano insieme alla vittima garantendo loro il rientro in patria in tempi brevi ed offrendo il supporto psicologico necessario per superare il trauma vissuto.

 

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A raccontare la terribile vicenda in Italia è stato Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei diritti” che sostiene la necessità di dotare tutti i mezzi del trasporto pubblico di defibrillatori e di persone abilitate alla rianimazione cardiopolmonare.

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