“TUO PADRE VIVE SOLO PER UCCIDERTI. VIENE A SCUOLA E TI AMMAZZA” – L'INFERNO DI UN 15ENNE NAPOLETANO, MINACCIATO DALLA MADRE E PICCHIATO DAL PADRE PERCHÉ OMOSESSUALE – DOPO GLI INSULTI E LE BOTTE (PERSINO CON UNA CHIAVE INGLESE), IL RAGAZZINO È SCAPPATO DI CASA PER RIFUGIARSI A SCUOLA, DOVE LE INSEGNANTI HANNO ASCOLTATO LA SUA DENUNCIA E ATTIVATO LE FORZE DELL’ORDINE, CHE HANNO ARRESTATO IL 48ENNE PREGIUDICATO PER MALTRATTAMENTI E…
Estratto dell’articolo di Antonio Di Costanzo per “la Repubblica”
«Ora tuo padre vive solo per ucciderti, viene a scuola e ti ammazza». Questo ha urlato la mamma al telefono contro il figlio 15enne. La sua colpa è di essersi ribellato al genitore violento che lo vessava da tempo perché gay.
I nemici in casa. A partire da quel padre che lo ha picchiato con una chiave inglese al collo e alle gambe.
Un incubo per il 15enne che venerdì ha trovato la salvezza nell’unico posto dove si sentiva protetto: la scuola di Poggioreale, periferia orientale di Napoli, che frequentava con buoni risultati, e dove le insegnanti hanno ascoltato la sua denuncia. Per farla il ragazzo ha “rubato” il suo smartphone perché il padre glielo aveva sequestrato e voleva venderlo.
L’inferno vissuto dal minorenne era raccontato nei messaggi WhatsApp del papà. Insulti irripetibili e minacce di morte arrivate anche mentre era a scuola. Ai quali si è aggiunta la telefonata della mamma che, non contenta, ieri si è presentata a scuola per cercare i “responsabili” della ribellione del figlio. I docenti si erano già rivolti ai carabinieri che hanno avviato le indagini. La procura ha attivato il Codice rosso che ha permesso ai militari di arrestare, a casa in flagranza differita, il 48enne, pregiudicato, per maltrattamenti.
Sconvolge che le vessazioni compiute avvenissero con il consenso del resto della famiglia, dei due fratelli e della mamma: tutti coalizzati contro quel ragazzo che consideravano “diverso”, “sbagliato” perché gentile, studioso e, soprattutto, perché gay.
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