joe biden g7 hiroshima fumio kishida

BIDEN SI SIEDE AL TAVOLO DEL G7 CON TROPPE PARTITE IN BALLO – IL PRESIDENTE AMERICANO ARRIVA A HIROSHIMA DISTRATTO DAL PROBLEMA INTERNO DEL TETTO DEL DEBITO USA – DAL SUMMIT SI ASPETTA UN FORTE RILANCIO DELLE SANZIONI CONTRO MOSCA, CHE COLPISCANO I “PAESI TERZI” CHE AIUTANO PUTIN A ELUDERE LE BARRIERE COMMERCIALI – “SLEEPY JOE” HA POI IL PROBLEMA DI ARGINARE L'ESPANSIONISMO CINESE IN AFRICA. E PRETENDE DALLA MELONI CONFERME SUL RITIRO DELL'ITALIA DALLA VIA DELLA SETA

Estratto dell'articolo di Alberto Simoni per “la Stampa”

 

joe biden arriva a hiroshima per il g7

Il presidente americano Joe Biden sbarca oggi a Hiroshima per il G7 sull'isola di Ujina, unica tappa del tour nella regione del Pacifico, dopo la decisione di tagliare la sosta - tre ore - a Papua Nuova Guinea per il vertice delle isole e quella in Australia.

 

[…]  I negoziati per barattare taglio delle spese e innalzamento del tetto del debito costringono il presidente a non assentarsi da Washington per lungo tempo. La fase è delicata, ma i passi avanti ci sono tanto che le parti - Casa Bianca e lo Speaker repubblicano Kevin McCarthy - hanno formalizzato il gruppo che si metterà a spulciare le pieghe del bilancio per capire cosa limare.

 

joe biden al g7 di hiroshima

Dal New York Times è arrivata la staffilata a Biden che cancellando la visita nel Pacifico ha dimostrato quale sono le sue vere priorità, lasciando campo aperto ai disegni cinesi dell'area. Nei giorni scorsi Janet Yellen, segretario al Tesoro, aveva sottolineato come «le disfunzioni interne danneggino la politica estera e di sicurezza Usa».

 

Biden agli alleati dirà comunque che gli «Usa sono un partner solido e affidabile» perché in grado di gestire il nodo del tetto del debito. L'agenda della Casa Bianca è comunque definita per l'incontro con gli altri leader. Ieri il premier giapponese Fumio Kishida ha illustrato i punti cardine del lavoro che i big faranno da domani a domenica. Ucraina, cambiamento climatico e Cina sono il piatto forte, con sfumature - sostanziali - nell'importanza. Gli europei intenti a ribadire ogni sforzo per Kiev; l'America convinta che lo sforzo profuso e l'unità mostrata possano ripetersi anche un po' più a Oriente, nei confronti dei tentacoli cinesi.

joe biden e fumio kishida al g7 di hiroshima

 

Quello su cui Washington starebbe lavorando è una sorta di piano che alimenti «la battaglia delle offerte», frase criptica che cela però uno scostamento Usa dalla rotta tradizionale. Sono i Paesi del Sud del mondo - il "global South", lo definisce Antony Blinken - una delle chiavi del successo.

 

La Cina li corteggia e li attira a sé con investimenti in infrastrutture e prestiti (che finiscono in debiti decennali); l'idea americana è fornire a un ventaglio di Paesi strategici ma attratti dallo yuan, qualcosa di tangibile, che vada oltre i valori condivisi. Brian Nichols, assistente segretario di Stato per l'Occidente, ha spiegato: «È importante fornire opzioni, non chiedere di schierarsi». La convinzione è che le opzioni saranno migliori. Per questo gli Usa contano di imbarcare gli alleati in funzione anti-espansionismo cinese.

 

giorgia meloni fumio kishida g7 di hiroshima

L'interscambio fra Cina e Africa è stato lo scorso anno di 165 miliardi di dollari, oltre il triplo di quello Usa. L'ultimo anno in cui gli Stati Uniti hanno primeggiato nel trade è stato il 2010. Sono numeri che a Washington conoscono bene e sanno che solo l'Occidente compatto può colmare il gap. Non a caso il premier giapponese ha invitato l'Unione africana ai lavori del G7.

 

Da Meloni, Biden attende rassicurazioni sull'abbandono del memorandum sulla Via della Seta. La premier ha detto che ne parlerà durante la sessione dedicata. Ma i temi legati alla Cina vanno oltre il commercio globale: Washington intende portare la discussione sull'export di tecnologia e di software per impedire a Pechino di accelerare sulla strada dell'intelligenza artificiale. Sono mosse che Xi Jinping ha già bollato come «tentativi di contenimento».

 

giorgia meloni arriva a hiroshima per il g7

Biden parlerà anche di difesa di Taiwan. Nelle sessioni non mancherà la questione ucraina. Il G7 apre con il rilancio - pur se di appena due mesi - dell'export del grano, ma la chiave - più che le armi, chieste in ogni modo da Zelensky nel suo recente tour europeo - saranno le sanzioni a Mosca. Kishida ha detto che «siamo consapevoli che la Russia le sta eludendo»; e la Casa Bianca nemmeno due giorni fa ha specificato che rafforzerà i controlli sui "soggetti terzi". In particolare, l'attenzione è sulle componenti di aziende occidentali trovate nei droni che l'Iran continua a consegnare a Mosca. […]

g7 a hiroshima 2giorgia meloni al g7 di hiroshimag7 a hiroshima 1g7 a hiroshimajoe biden arriva a hiroshima per il g7

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...