TUTTO DA RIFARE – SI RIAPRE IL MISTERO SULLA MORTE DI PIERINA PAGANELLI, LA 78ENNE MASSACRATA CON 29 COLTELLATE NEL GARAGE DELLA SUA CASA DI RIMINI: NON C’È TRACCIA SUL CORPO DELLA VITTIMA DEL DNA DI LOUIS DASSILVA, UNICO INDAGATO PER LA MORTE, E ANCORA IN PRIGIONE. LA PROVA MADRE DEL DELITTO, IN REALTÀ, RESTA ANCORA IN PIEDI: SI TRATTA DI UN VIDEO DI UN UOMO CHE SI ALLONTANA DAL LUOGO DELL'OMICIDIO. PER L’ACCUSA NON C’È DUBBIO CHE SI TRATTI DI DASSILVA, MA LA DIFESA È CERTA DI DIMOSTRARE CHE E' UN…
Estratto dell’articolo di Alfio Sciacca per il "Corriere della Sera"
Non c’è traccia del suo Dna né sulla scena del crimine né sui 34 reperti sequestrati dagli inquirenti, tra i quali indumenti e oggetti della vittima. L’esito della perizia genetica disposta dal gip di Rimini segna sicuramente un punto a favore della difesa di Louis Dassilva, unico indagato per la morte di Pierina Paganelli, la 78enne massacrata con 29 coltellate nel garage dell’ormai famoso condominio di via del Ciclamino, la sera del 3 ottobre 2023. Ma non siamo ancora alla svolta decisiva.
LOUIS DASSILVA RIPRESO DALLE TELECAMERE LA SERA DELL OMICIDIO DI PIERINA PAGANELLI
Per quel delitto il senegalese è in carcere dal 16 luglio scorso e, dopo la perizia, è lui il primo ad esprimere soddisfazione: «Non è una sorpresa, ma mi sento più sollevato». I suoi legali, comunque, preferiscono attendere ancora prima di chiederne la scarcerazione. «È un risultato determinante — afferma l’avvocato Riario Fabbri —, la perizia esclude la presenza di Dassilva sulla scena del crimine oltre ogni ragionevole dubbio». Concetto ribadito dalla criminologa Roberta Bruzzone che integra il collegio difensivo: «Ciò che è stato accertato ci solleva, anche perché siamo stati noi a chiedere l’incidente probatorio.
Ora è un dato acquisito che entrerà nel processo».
Ma questo non basta per scagionarlo dall’accusa formulata dalla Procura di Rimini. Manca ancora un altro tassello, quello più importante.
Si tratta delle riprese della cosiddetta «cam 3», la telecamera di una farmacia nei pressi di via del Ciclamino che la sera del delitto inquadra una sagoma allontanarsi dal luogo in cui è stata uccisa Pierina. Quella sagoma, per il pm, ha la stessa corporatura e la stessa andatura di Dassilva.
È la «prova regina» che, assieme ad altri elementi indiziari e a un alibi traballante, ha fatto scattare l’arresto del 35enne. Sullo sfondo il possibile movente: Pierina era venuta a conoscenza della relazione di Dassilva con la nuora Manuela Bianchi e voleva segnalarlo alla comunità dei Testimoni di Geova della quale facevano parte. Una tresca nata mentre il marito, Giacomo Saponi, era in ospedale dopo un misterioso incidente stradale.
Ma la difesa punta tutto sulle prove e conta di poter dimostrare che anche la sagoma ripresa dalla telecamera della farmacia non corrisponde a Dassilva
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non sono state trovate tracce di Dna degli altri protagonisti di questo giallo diventato una sorta di soap che quotidianamente occupa i talk televisivi. Non ce ne sono di Manuela Bianchi, né di suo fratello Loris e neanche della moglie tradita Valeria Bartolucci. […]
valeria bartolucci louis dassilva GIULIANO SAPONI MANUELA BIANCHIPIERINA PAGANELLI RIMINI - IL GARAGE DOVE E STATO TROVATO IL CORPO DI Pierina Paganelli louis dassilvaPIERINA PAGANELLI PIERINA PAGANELLI valeria bartolucci louis dassilva