BOLOGNA LA ROSSA? NO, LA RUSSA! LA TV DEL CREMLINO “ROSSIYA1” ARRIVA NEL CAPOLUOGO EMILIANO PER FARE UN SERVIZIO SULLO SFRATTO DEL CENTRO SOCIALE FILO-PUTINIANO “VILLA PARADISO” – IL COLMO? L’EMITTENTE ACCUSA L’ITALIA DI CENSURARE LA LIBERTÀ DI ESPRESSIONE (PER LA SERIE: IL BUE CHE DICE CORNUTO ALL’ASINO) E DI “RUSSOFOBIA” – COME È POSSIBILE CHE LA GIORNALISTA DI UNA TV MESSA AL BANDO DALLA UE SIA RUISCITA INTERVISTARE GLI ATTIVISTI FILORUSSI E A TRASMETTERE IL SERVIZIO SENZA CHE NESSUNO LE DICESSE NULLA? - VIDEO
Estratto dell’articolo di Francesco Rosano per www.corriere.it
servizio di rossiya 1 sulla chiusura del centro sociale villa paradiso a bologna
«La libertà di parola e la russofobia sono oggetto di proteste a Bologna». Servizio in prima serata, tg nazionale, milioni di telespettatori incollati alle tv. A trasmettere però non è una televisione italiana ma Rossiya 1, il primo canale russo.
Uno degli «organi di disinformazione» — come li definisce il Consiglio europeo — messi a bando dalla Ue. Una tv a cui sarebbe «vietato», quindi, confezionare e trasmettere servizi televisivi dal territorio italiano. Eppure il 18 gennaio in piazza della Mercanzia, a intervistare gli attivisti riuniti dal Coordinamento No NATO Emilia-Romagna in difesa di Villa Paradiso — il centro sociale con posizioni filorusse sfrattato dall’amministrazione Lepore — c’è un’inviata della prima tv russa. […]
servizio di rossiya 1 sulla chiusura del centro sociale villa paradiso a bologna 1
IL CASO SOLLEVATO DA PINA PICIERNO
A sollevare il caso è stata ieri la vicepresidente del Parlamento europeo, Pina Picierno. […] «Si tratta di una palese violazione delle sanzioni — scrive l’eurodeputata dem su X — di cui mi occuperò personalmente segnalando a tutte le autorità competenti, e insieme una chiara azione di disinformazione agita su territorio italiano e un tentativo di intimidazione, l’ennesimo, alla mia persona».
LA VERSIONE DELLA TV RUSSA
servizio di rossiya 1 sulla chiusura del centro sociale villa paradiso a bologna
Sul primo canale russo, intanto, lo sfratto di Villa Paradiso ha assunto le dimensioni di un caso internazionale. «Per la libertà di parola e contro la russofobia si protesta oggi a Bologna. Decine di italiani sono usciti in strada dopo la chiusura del centro sociale Villa Paradiso. Il Comune ha sgomberato gli affittuari con il pretesto di cambio di destinazione d’uso dell’edificio. Per la verità — dice la giornalista di Rossiya 1 — subito dopo la proiezione di un film documentario sugli eventi in Ucraina».
servizio di rossiya 1 sulla chiusura del centro sociale villa paradiso a bologna 2
Nel mirino del servizio della tv russa, ovviamente, c’è anche Matteo Lepore: «Nella lotta per la libertà di parola, il sindaco di Bologna ha deciso di passare ai rimedi estremi — dice la giornalista — avendo deciso di liberare la città dalle fonti di informazione alternative e da quei posti in cui esse possono essere ricevute». La chiusura è lapidaria: «Ormai in Italia l’unico posto in cui trovare fonti di informazione alternativa sono i social network».
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COME È POTUTO ACCADERE
Come sia riuscita la giornalista di una tv messa a bando a intervistare gli attivisti filorussi di Bologna e trasmettere il servizio in tempo per l’edizione della sera, senza che nessuno le dicesse nulla, è quello che la vicepresidente del Parlamento Ue è determinata a capire. In arrivo ci sono un esposto alla Procura di Roma e uno all’Agcom. […]