patrizia reggiani gucci

UCCI UCCI SENTO ODOR DI SCAZZI FRA I GUCCI - ORA PATRIZIA REGGIANI È PRONTA AL DECRETO INGIUNTIVO CONTRO ALESSANDRA E ALLEGRA, LE FIGLIE CHE HA RESO ORFANE FACENDO AMMAZZARE IL MARITO MAURIZIO GUCCI NEL 1995 - IN BALLO CI SONO I 30 MILIONI CHE LE SPETTAVANO COME "VITALIZIO" IN CASO DI DIVORZIO - INTANTO PURE SUA MADRE SILVANA L'HA DISEREDATA NON LASCIANDOLE NULLA DELLO STERMINATO PATRIMONIO IMMOBILIARE FATTO DI 120 APPARTAMENTI A MILANO...

Luca Fazzo per “il Giornale

 

patrizia reggiani

Dice Patrizia Reggiani: «Andavo in giro fin dal salumaio a chiedere: ma c'è qualcuno che ha il coraggio di ammazzare mio marito?». Dice Pina Auriemma: «L'unica cretina che le ha dato retta sono stata io».

 

Così morì Maurizio Gucci, l'erede del marchio italiano più famoso al mondo. E così, un quarto di secolo dopo, lo raccontano sua moglie Patrizia e la maga di lei Pina Auriemma, davanti alle telecamere di Discovery+. Erano amiche, confidenti, una foto d'epoca le mostra una accanto all'altra, i segni del benessere. Oggi sono due vecchie, che hanno passato tanti anni di carcere.

 

PINA AURIEMMA

Ma il carcere non le ha livellate. Pina è povera, alle sue spalle si vede un tinello dimesso. Patrizia è ricca, a milioni. E a breve lo sarà ancora di più. Perché i soldi del marito che ha fatto ammazzare le arriveranno. E a darglieli dovranno essere Alessandra e Allegra, le due figlie che ha reso orfane facendo ammazzare Maurizio in via Palestro, il 27 marzo 1995, dalla squadra di balordi arruolata dalla maga Auriemma.

 

alessandra e allegra gucci 3

Nei prossimi giorni, Patrizia Reggiani farà partire il decreto ingiuntivo contro le figlie, che si rifiutano di dare corso alla sentenza della Cassazione di due mesi fa. La sentenza dice che a Patrizia spettano, con venticinque anni di arretrati, i soldi del vitalizio che Gucci le aveva garantito al momento del divorzio. Più di un milione di franchi l'anno; con gli interessi fanno una montagna di soldi. Trenta milioni di euro, o giù di lì. Si capisce che le due figlie, protette dalla residenza svizzera, cerchino di svicolare.

 

alessandra e allegra gucci

E si capisce che la mamma non molli il colpo. Così la telenovela del delitto più glamour che Milano abbia mai visto va avanti all'infinito. A fare da sfondo, come giusto, è una location cupa, quasi macabra: il castellotto gotico, all'angolo tra via Guastalla e via Andreani, che è la nuova casa di Patrizia Reggiani.

 

maurizio gucci patrizia reggiani e le figlie

Una dimora sontuosa ma buia, con le persiane perennemente chiuse. Qui vive la donna che ebbe la bella idea di fare ammazzare l'uomo che la manteneva nel lusso. Ma che si era trovato un'altra donna. E poi, racconta oggi la Reggiani a Discovery, «Maurizio aveva quattro case a Sankt Moritz e non ce ne voleva dare neanche una». Vederlo morto divenne un'ossessione. Patrizia: «Io ho un difetto, non so mirare. Avrei dovuto trovare questa Banda Bassotti che me l'hanno fatto».

 

patrizia reggiani e maurizio gucci

E la Auriemma, che reclutò gli esecutori: «Ma per me doveva essere una truffa, questi non sapevano maneggiare una pistola, non avevo nessuna intenzione di fare uccidere Maurizio».

 

maurizio gucci 1

Sul documentario («Lady Gucci», firmato da Flavia Triggiani e Marina Loi) incombe una figura: quella di Silvana Barbieri, la madre di Patrizia. È lei la vera dark lady di questa storia. Una mamma terribile (Auriemma: «Cosa si può dire di una madre che chiama la figlia bastarda?») che alleva Patrizia con l'unico obiettivo della arrampicata sociale, della caccia al marito ricco; che poi coltiva in lei l'odio contro Maurizio Gucci, «il traditore», fino a quando entrano in scena i sicari.

patrizia reggiani 3

 

Ma che quando la figlia finisce in carcere fa di tutto per impadronirsi dei suoi soldi, fino alla richiesta di farla interdire per amministrarne i beni. Ora la Barbieri è morta, ultranovantenne. Al momento di aprire il testamento si è scoperto che si è tolta l'ultima soddisfazione: ha diseredato Patrizia, lasciandole solo la quota legittima. Dello sterminato patrimonio immobiliare, centoventi appartamenti a Milano, ha fatto lascito a una fondazione benefica.

 

patrizia reggiani con madre e figlie

Quel che è rimasto, è bastato a Patrizia Reggiani per comprarsi il villone tenebroso a due passi dal tribunale, e a chiudere gli ultimi conti con la giustizia: i risarcimenti al portinaio di via Palestro azzoppato dagli assassini e a Paola Franchi, l'amica che le rubò il marito. Ma una che quando incontrò Gucci per la prima volta lo considerò «uno sfigato» non si accontenta facilmente. L'obiettivo di Patrizia sono i trenta milioni che le figlie non vogliono mollare. Conoscendo la sua caparbietà, c'è da scommettere che ci riuscirà. Chi l'ha detto che il delitto non paga?

PATRIZIA REGGIANI PATRIZIA REGGIANI alessandra e allegra gucci 2PATRIZIA REGGIANI A MILANO COL PAPPAGALLO FOTO LAPRESSE PATRIZIA REGGIANI A MILANO COL PAPPAGALLO FOTO LAPRESSE PATRIZIA REGGIANI A MILANO COL PAPPAGALLO FOTO LAPRESSE PATRIZIA REGGIANI A MILANO COL PAPPAGALLO FOTO LAPRESSE PATRIZIA REGGIANI A MILANO COL PAPPAGALLO FOTO LAPRESSE PATRIZIA REGGIANIpatrizia reggianiPATRIZIA REGGIANIPATRIZIA REGGIANIMAURIZIO GUCCI E PATRIZIA REGGIANI PATRIZIA REGGIANI A MILANO COL PAPPAGALLO FOTO LAPRESSE PATRIZIA REGGIANI A MILANO COL PAPPAGALLO FOTO LAPRESSE PATRIZIA REGGIANI A MILANO COL PAPPAGALLO FOTO LAPRESSE PATRIZIA REGGIANI A MILANO COL PAPPAGALLO FOTO LAPRESSE alessandra e allegra gucci con la nonnapatrizia reggiani 11patrizia reggianimaurizio gucci paola franchipatrizia reggiani 5maurizio gucciMAURIZIO GUCCI E PATRIZIA REGGIANI MAURIZIO GUCCI E PATRIZIA REGGIANI

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...

gianfranco zinzilli silvia calandrelli giampaolo rossi rai

FLASH - GRANDE INCAZZATURA NEL CENTRODESTRA, IN PARTICOLARE TRA I FRATELLINI D’ITALIA: TRA OGGI E DOMANI IN RAI DEVONO DECIDERE IL PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ E L’AD ROSSI VUOLE NOMINARE SILVIA CALANDRELLI, IN QUOTA PD, COME PRESIDENTE  DELLA CASSAFORTE PUBBLICITARIA DELLA RAI (IL FILOSOFO DI COLLE OPPIO LE AVEVA PROPOSTO LA DIREZIONE DI PUBBLICA UTILITÀ, MA LEI HA RIFIUTATO) - LA LEGA VORREBBE PIAZZARE GIANFRANCO ZINZILLI, ATTUALMENTE VICE DIRETTORE VICARIO DELLA DIREZIONE OFFERTA ESTERO RAI ITALIA...