
ION, SPERIAMO CHE ME LA CAVO - LA PROCURA DI BOLOGNA HA AVVIATO UN'INCHIESTA PER EVASIONE FISCALE AI DANNI DEL GRUPPO ION, IL COLOSSO FINTECH DI PROPRIETÀ DELL'IMPRENDITORE ANDREA PIGNATARO - AL GRUPPO, UN CONGLOMERATO ATTIVO NELLE TECNOLOGIE, NEI SERVIZI E NEI DATI IN AMBITO FINANZIARIO, SAREBBE STATO CONTESTATO IL MANCATO PAGAMENTO DI IMPOSTE PER CIRCA MEZZO MILIARDO DI EURO NEL DECENNIO 2013-2023, CONTO CHE SALE A 1,2 MILIARDI DOPO IL CALCOLO DEGLI INTERESSI…
(ANSA) - MILANO, 09 APR - La Procura di Bologna ha avviato un'inchiesta per evasione fiscale ai danni del gruppo Ion, il colosso fintech di proprietà dell'imprenditore Andrea Pignataro. Al gruppo, un conglomerato attivo nelle tecnologie, nei servizi e nei dati in ambito finanziario, sarebbe stato contestato, a quanto si apprende, il mancato pagamento di imposte per circa mezzo miliardo di euro nel decennio 2013-2023, conto che sale a 1,2 miliardi dopo il calcolo degli interessi.
Ion sta collaborando con gli inquirenti - l'indagine è condotta dal pm Michele Martorelli - nella convinzione di poter dimostrare di aver agito correttamente e di poter dimostrare la propria estraneità alle accuse. Il gruppo di Pignataro è solo l'ultima delle grandi società tecnologiche finite nel mirino del fisco e della magistratura italiani, che hanno acceso un faro su molte big tech americane, da Google a Meta, da Amazon a Apple. Colossi su cui mantengono una costante pressione regolatoria, concorrenziale e fiscale anche le autorità europee, provocando più di un mal di pancia Oltreoceano, dove l'amministrazione americana contesta le barriere regolatorie e fiscali che frenano le loro imprese.