roberto vannacci

VANNACCI OUT – IL GENERALE AL CENTRO DELLE POLEMICHE PER LE FRASI OMOFOBE CONTENUTE NEL SUO LIBRO, “IL MONDO AL CONTRARIO”, È STATO DESTITUITO: DAL 20 AGOSTO NON SARÀ PIÙ COMANDANTE DELL’ISTITUTO GEOGRAFICO MILITARE E SARÀ TRASFERITO IN FORZA EXTRA ORGANICA AL COMFOTER DI FIRENZE – MA L’AVEVA MESSO IN CONTO: “SE METTERÒ A RISCHIO LA CARRIERA L’AVRÒ FATTO PER UNA GIUSTA CAUSA, LA LIBERTÀ DI ESPRESSIONE” – “NON SONO RAZZISTA. HO RISCHIATO LA PELLE PER IDEALI E PRINCIPI DI ETNIE DIVERSE, MA UNA SOCIETÀ SI FONDA STRINGENDOSI ATTORNO A DETERMINATI VALORI CONDIVISI DA TUTTI” – “I GAY ANORMALI? IO NORMALE NON SONO MAI STATO…”

 

 

MEME SU ROBERTO VANNACCI BY IL GRANDE FLAGELLO

«IO RAZZISTA? INVENZIONE DEI MEDIA E SUGLI OMOSESSUALI È SOLO STATISTICA»

Estratto dell’articolo di Fausto Biloslavo per “il Giornale”

 

Veterano dei paracadutisti e dei corpi speciali, il generale Roberto Vannacci, ha servito il nostro paese a tutte le latitudini. E non ha mai avuto peli sulla lingua, come nel suo libro Il mondo al contrario, che sta scatenando una tempesta.

 

Generale, se l’aspettava?

«Il caos è voluto e non certo da me. È un libro controcorrente, che si schiera contro il pensiero unico e chi vuole presentare una realtà distorta rispetto a quello che viviamo tutti i giorni».

 

Il titolo è «Il mondo al contrario», ma rispetto a cosa?

«Al contrario rispetto al buonsenso, al sentire comune, alla normalità che si vuole distruggere. Quello che per la maggioranza è senso comune viene totalmente stravolto: come la ragazza che soffre di ecoansia e fa sembrare questa patologia un problema mondiale».

 

roberto vannacci a soldati ditalia 4

Cominciamo dalla prima accusa: lei, che ha combattuto a tutte le latitudini, è razzista?

«Non sono razzista. Il fatto di avere combattuto fianco a fianco […] con persone di etnia africana, mediorientale, tajiki, pasthun rivela proprio che l’accusa di razzismo è un’invenzione dei media. […] ho rischiato la pelle per ideali e principi di etnie diverse, se non le vogliamo chiamare razze. Ma con questo non voglio dire che non esistono etnie, culture, civiltà diverse».

 

I PASSAGGI INCRIMINATI DEL LIBRO DI ROBERTO VANNACCI, IL MONDO AL CONTRARIO

Però ha colpito la frase su Paola Egonu somaticamente non italiana...

«È stata travisata. Paola Egonu è italiana, gareggia e rappresenta sicuramente l’Italia. Quello che dico è che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità […]. Se vai in Papua Nuova Guinea e chiedi di fare il ritratto di un italiano non lo disegnano con la pelle nera […]».

 

Cosa pensa dell’immigrazione?

«[…] Una società si fonda stringendosi attorno a determinati valori condivisi da tutti. Perché dovrei prendere una persona che non li condivide e forse li combatte dicendo che rappresenta un valore aggiunto? Le leggi si applicano a tutti, ma nel caso dell’omicidio di Saman […] c’è chi parlava di attenuanti culturali. Assurdo».

 

il mondo al contrario roberto vannacci

Il leitmotiv del libro è la dittatura delle minoranze. A cosa si riferisce?

«Il problema è che ci sono tante minoranze, come il mondo Lgbt, che di fatto impongono restrizioni a una maggioranza che la pensa in maniera totalmente diversa. […]».

 

Sugli omosessuali ha scritto che non sono normali, ma cosa intende?

«Io normale non sono mai stato. Ho fatto una carriera nei corpi speciali, non unità normali, e sport più anormali possibili. Quindi sono in buona compagnia con tutti gli omosessuali del pianeta. […]».

 

Altre accuse parlano di trivialità, linguaggio scurrile. È proprio così?

«No. Il mio libro usa un linguaggio molto schietto, ma come in una discussione fra persone civili. Quando parlo del “batacchio tra le gambe” parlando di un uomo che entra nello spogliatoio femminile sarei potuto essere ben più osé. […]».

roberto vannacci a soldati ditalia 3

 

Lo Stato maggiore dell’esercito ha più che preso le distanze. Cosa ne pensa?

IL MONDO AL CONTRARIO DI ROBERTO VANNACCI PRIMO IN CLASSIFICA SU AMAZON

«Me lo aspettavo, ma sono io ad averlo fatto specificando che il libro non rappresenta in alcun modo una posizione istituzionale o governativa. Ovviamente bisogna fare lo sforzo di leggerlo e non basarsi su frasi estrapolate utilizzate come gogna mediatica».

 

Il suo libro potrebbe costarle la carriera. Tornerebbe indietro?

«Nessun passo indietro. Se metterò a rischio la carriera l’avrò fatto per una giusta causa, la libertà di espressione».

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