LA VARIANTE “OMICRON” STA DILAGANDO IN SUDAFRICA: IERI CI SONO STATI 2.828 NUOVI CASI, UN AUMENTO DEL 258% RISPETTO ALLA SCORSA SETTIMANA. IL 90% SAREBBE DOVUTO ALLA NUOVA VARIANTE. L’OMS: CRESCITA “VERTIGINOSA” – LA PREOCCUPAZIONE DEGLI SCIENZIATI DERIVA DAL PROFILO GENETICO DELLA “OMICRON”: HA 32 MUTAZIONI NELLA PROTEINA SPIKE E ALCUNE DI ESSE NON SONO MAI STATE VISTE – DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA A NEW YORK
STATO DI EMERGENZA A NY CONTRO MINACCIA VARIANTE OMICRON
(ANSA) - La governatrice dello stato di New York, Kathy Hochul, ha dichiarato lo stato di emergenza in risposta alla nuova variante Omicron del Covid che minaccia di arrivare anche negli Stati Uniti.
Hochul ha anche spiegato che la decisione è legata ad un numero di contagi nello Stato di New York tornato a crescere a livelli mai più visti dallo scorso aprile. L'annuncio arriva dopo che l'amministrazione Biden ha vietato l'ingresso negli Usa da otto stati africani. L'obiettivo è di aumentare la capienza dei posti letto negli ospedali newyorchesi e affrontare il problema della carenza di personale ospedaliero.
LA VARIANTE DALLE TANTE MUTAZIONI I CONTAGI IN CRESCITA «VERTIGINOSA»
Silvia Turin per il “Corriere della Sera”
Occhi puntati sulle caratteristiche della nuova variante segnalata in crescita in Sudafrica. A livello di sequenza genetica è stata identificata con la sigla B.1.1.529, ma ha preso il nome dalla lettera dell'alfabeto greco «Omicron» ed è stata aggiunta(ieri) dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) direttamente all'elenco delle «varianti di preoccupazione» (Voc) esistenti, insieme ad Alfa, Beta, Gamma e Delta.
I primi casi sequenziati sono stati segnalati separatamente a partire dal 24 novembre da laboratori di Botswana, Hong Kong (dove la variante è arrivata trasportata da un viaggiatore)e Sudafrica. I relativi numeri di crescita in quest' ultimo Paese sono stati giudicati «vertiginosi» dall'Oms: ieri ci sono stati 2.828 nuovi casi, un aumento del 258% rispetto alla settimana precedente.
Si stima che circa il 90% siano dovuti alla nuova variante, che avrebbe soppiantato la Delta. Non è detto, però, che Omicron sia nata proprio in Sudafrica: l'individuazione dipende anche dalla capacità di tracciamento dei laboratori e il Paese (insieme a Botswana e Kenya) è quello che in Africa ha la maggiore possibilità di sequenziare i positivi.
Mutazioni sfavorevoli
La variante ha un profilo genetico giudicato «sfavorevole» e definito preoccupante. Presenta contemporaneamente quasi tutte le mutazioni che si conoscono dalle varianti Alfa, Beta, Gamma e Delta, più altre nuove. In particolare, ha 32 mutazioni nella proteina spike (la parte del virus che i vaccini usano per innescare il sistema immunitario contro il Covid). Se la proteina spike cambia, anche gli anticorpi suscitati dai vaccini potrebbero non riconoscerla.
Alcune mutazioni non sono mai state viste, altre sono state collegate alla capacità di una variante di essere più trasmissibile e sfuggire all'immunità data dai vaccini. I sintomi Il National Institute for Communicable Diseases (NICD) sudafricano, l'istituto pubblico di riferimento sulle malattie infettive, parla di sintomi simili alle precedenti versioni del virus (compresa la presenza di individui asintomatici). L'allarme sui vaccini Non è dato sapere se e quanto la nuova variante sarà più trasmissibile o più letale.
Tutte le altre varianti «maggiori» sono state «riconosciute» dai vaccini, che sono rimasti protettivi rispetto alla possibilità di essere ricoverati o morire, ma hanno perso efficacia (dopo circa sei mesi) rispetto all'eventualità di essere contagiati. Non c'è motivo di pensare che sarà diverso. Servono ancora almeno due-tre settimane di monitoraggio e test in laboratorio per intravedere qualche risposta.
Dal genoma della nuova variante si deducono, però, alcuni particolari poco rassicuranti: «È probabile una fuga immunitaria parziale, ma anche che i vaccini offriranno ancora alti livelli di protezione contro il ricovero e la morte», ipotizzano gli scienziati sudafricani. Ulteriore motivo di allarme viene dal fatto che nel lignaggio B.1.1.529 mancano alcune parti del virus che sono utilizzate da differenti anticorpi monoclonali.
Nel suo report sul tema, l'Oms parla di prove che suggeriscono «un aumento del rischio di reinfezioni» e «un vantaggio di crescita». L'utilità dei tamponi Il lignaggio presenta invece una caratteristica che offre un vantaggio per i sistemi diagnostici: «L'analisi del tampone va a cercare tre diversi geni-target nell'Rna del virus denominati S, N e Orf - spiega Nicola D'Alterio, direttore generale dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise (Izsam) -. Nella nuova variante il gene S non c'è. Pertanto, c'è un'alta probabilità che in questo momento in Sudafrica un tampone "S negativo" sia effettivamente associato alla nuova variante».
La Delta non ha questa particolarità. «Per avere la certezza finale è necessario sequenziare il genoma, perché anche Alfa hala stessa caratteristica». Ecco perché i laboratori sono al lavoro: identificare altri casi, anche da tamponi già effettuati, potrebbe essere solo questione di tempo. Per ora i test genetici hanno contato 87 casi(77 in Sudafrica, 6 in Botswana, 2 in Hong Kong, 1 in Belgio e 1 in Israele). Nel database italiano che raccoglie le sequenze analizzate finora, Omicron non risulta. L'appello da più parti è quello per la vaccinazione universale: le varianti nascono quando il virus è lasciato libero di circolare.