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GIÙ LA MASCHERA! A VENEZIA CRESCONO I TIMORI DI ATTENTATI DURANTE IL CARNEVALE - ZAIA: “DOBBIAMO CREARE DEI VARCHI E OGNI PARTECIPANTE DEVE TOGLIERSI LA MASCHERA PER CONSENTIRE DI FARSI IDENTIFICARE, PASSANDO PER IL METAL DETECTOR”
Fabrizio Caccia per il “Corriere della Sera”
Il governatore del Veneto, Luca Zaia, chiederà oggi stesso al prefetto di Venezia, Domenico Cuttaia, di convocare il tavolo per l' ordine pubblico: «Io non ho i poteri né le competenze necessarie - dice - ma bisogna far presto, perché il Carnevale di Venezia è alle porte e dopo le minacce dell' Isis di voler colpire anche l' Italia non mi sento per niente sicuro».
Il Carnevale di Venezia, che richiama in strada milioni di persone, inizierà il 23 gennaio prossimo, ma quest' anno per la prima volta il governatore della Regione vorrebbe che si prendessero speciali misure: «Venezia - spiega - ha due punti d' ingresso via terra, che sono Piazzale Roma e la stazione ferroviaria. Ed è lì che a mio giudizio occorrerebbe creare dei varchi. Non solo. Ai punti di controllo ogni partecipante dovrebbe togliersi la maschera per consentire di farsi identificare, passando attraverso il metal detector...».
Maschere al Carnevale di venezia
Il Carnevale veneziano è «l' apoteosi del travisamento», continua Zaia, «siamo in overbooking nelle calli e negli alberghi, quale occasione migliore di colpire, per i terroristi di questa guerra non convenzionale?». Ma al tavolo per l' ordine pubblico, in Prefettura, chiederà di parlare anche della Basilica del Santo, a Padova.
Eppoi di un altro possibile, facile bersaglio per un commando senza scrupoli che abbia deciso di sparare indiscriminatamente sulla folla, com' è successo a Parigi: «Penso a Gardaland e già mi vengono i brividi», conclude il presidente del Veneto. L' allarme, però, è generale.
Domani sera, per esempio, lo stadio Dall' Ara di Bologna sarà blindato, in occasione dell' amichevole di calcio tra Italia e Romania. La strage di Saint-Denis, durante Francia-Germania di venerdì scorso, ha lasciato il segno. Perché Parigi ha indicato proprio questo: i jihadisti ormai possono uccidere a caso e dovunque.
Perciò - spiegano fonti investigative - bar, ristoranti, teatri sono diventati obiettivi sensibili come e più di un monumento. Così, da due giorni, a Roma, vengono monitorate con attenzione pure le zone della movida, Trastevere, Pigneto, San Lorenzo. Controlli speciali e preventivi verranno effettuati ai concerti e in occasione di altri appuntamenti culturali.
Intanto, si avvicinano il Giubileo (8 dicembre) e il Natale, simboli della cristianità tanto invisa al Califfato. Ecco perché ad Assisi, seconda tappa giubilare dopo Roma, si sta in queste ore valutando come proseguire «la vigilanza discreta» tra i pellegrini in preghiera sulla tomba di San Francesco, racconta padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro Convento.
iraq l'avanzata dei jihadisti 12
A Greccio (Rieti), sede del primo presepe vivente al mondo - s' inaugura il 5 dicembre - il vicesindaco Federico Giovannelli annuncia un' imminente riunione con le forze dell' ordine per concordare il piano sicurezza. E a Pompei sarà lo stesso, nell' incontro fissato per stamattina tra il soprintendente agli scavi Massimo Osanna e il generale dell'Arma Giovanni Nistri, direttore del Grande Progetto Pompei.
Dopo Parigi, il governo Renzi è al lavoro per destinare più risorse alla sicurezza. I finanziamenti aggiuntivi dovrebbero arrivare entro l' anno grazie a un emendamento alla legge di Stabilità. Intanto, l' assessore al Turismo dell' Emilia Romagna, Andrea Corsini, si porta avanti con il lavoro e già pensa alla prossima estate, col rischio terrorismo che si trasferirà per forza sulla riviera romagnola: «Certo è ancora presto - dice - ma pensando a quello che accadde lo scorso giugno in Tunisia (39 morti sulla spiaggia di Sousse, ndr ) sicuramente ne parleremo al prossimo comitato provinciale».
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Il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, rifiuta invece questo clima di terrore: «Presto - rivela - m' incontrerò con i rappresentanti delle comunità islamiche della regione per rinnovare il patto sociale che qui da noi finora ha funzionato». Anche a Napoli, il sindaco Luigi de Magistris ha preferito andare controcorrente e ieri ha acceso le luci di Natale a San Gregorio Armeno, la strada dei pastori e dei presepi: «Meglio la luce del buio», è la parola d' ordine.
SIRIA - I JIHADISTI INVITANO AD ARRUOLARSI IN SIRIA