venezia mestre

STAI SERENISSIMA – VENEZIA PREPARA LA SECESSIONE DA MESTRE: IL PRIMO DICEMBRE CI SARÀ IL REFERENDUM AUTONOMISTA PER DIVIDERE AMMINISTRATIVAMENTE I VENEZIANI CHE GALLEGGIANO DA QUELLI CHE VIVONO SULLA TERRAFERMA (DOVE SPESSO SOGGIORNANO I TURISTI LOW COST CHE DEVASTANO LA LAGUNA) - L’ACQUA ALTA HA AUMENTATO LA VOGLIA DI ANDARE DA SOLI. L’INTELLIGHENZIA E L’AMBIENTALISMO SONO A FAVORE, MENTRE LA POLITICA…

 

 

Giampaolo Visetti per “la Repubblica”

 

referendum per separare venezia e mestre al teatro goldoni

L' acqua alta? Una settimana dopo fa il solletico. Sopra Venezia incombe già una mareggiata ben più definitiva. Un muro, non solo burocratico, per separare il mare dalla terraferma. Il centro storico e le altre isole, da Mestre e da Marghera. Così, mentre ieri riapriva la Fenice riemersa dai flutti, il teatro Goldoni è stato preso d' assalto per il primo confronto sul referendum autonomista dell' 1 dicembre.

venezia dall'alto 1

 

Tutto esaurito: platea più quattro piani di palchi dorati e gente a premere nelle calli attorno a Rialto. Il «sì» contro il «no». Non significa veneziani contro mestrini: dividere piuttosto, amministrativamente parlando, gli abitanti che galleggiano e sempre più spesso nuotano, da quelli che vivono con i piedi all' asciutto, piantati su costa e litorale. Alla Giudecca resiste un detto antico: «Se Venezia non avesse il ponte, il mondo sarebbe un' isola». Bene: il tempo di questa irresistibile nostalgia di Serenissima centralità, al largo e sul «continente », grazie ai drammi che ormai sconvolgono l' intero sistema veneziano, sembra essere arrivato.

ponte della liberta' che unisce venezia e mestre 2

 

La novità questa volta non è il referendum, sempre consultivo: la trasversale mobilitazione popolare piuttosto, che causa esasperazione di massa, per la prima volta lo sostiene. «Non possiamo più - dice Marco Sitran, promotore delle urne e del "sì" - difendere un fallimento. A Venezia agonizzano persone, natura ed economia. Mestre è nata come dormitorio per gli operai di Marghera, è stata usata come dormitorio per gli sfollati dall' alluvione del 1966 e si è trasformata nel dormitorio dei turisti low cost.

ponte della liberta' che unisce venezia e mestre 3

 

Per salvare queste due comunità moribonde, dobbiamo tentare qualcosa di nuovo: restituire ad entrambe governi autonomi, che le conoscono e che le amano». Per gli oppositori alla secessione in laguna, il divorzio ricorda invece l' irrazionalità della Brexit. La definiscono «Venexit in saor». «Problemi sempre più grandi - dice Nicola Pellicani, deputato Pd e veneziano doc - non si risolvono facendosi sempre più piccoli. La tendenza mondiale sono le megalopoli, nuovi epicentri dei territori umanizzati: separarsi barricandosi nei microcosmi, sognando principati a città-Stato, è anacronistico e anti- storico».

referendum per separare venezia e mestre al teatro goldoni 4

 

La voglia di addio, questa sì, qui in realtà è storica. Fino al 1926 laguna e terraferma erano divise. La fusione, mentre crescevano la ciminiere di Marghera, ha la firma di Benito Mussolini. Sulle isole non l' hanno mai digerita. Tre i referendum per ritornare «autonomi», bocciati da sonori «no»: 1979, 1989 e 1994. Il quarto è andato in onda nel 2003: fallito per mancanza di quorum.

venezia, il ponte della liberta' e mestre

 

referendum per separare venezia e mestre al teatro goldoni 3

«Ovvio - dice Deborah Esposti, leader di uno dei movimenti civici schierati ora con il "sì" - : a Venezia centro storico resistono 52 mila residenti, 80 mila con le isole. A Mestre e terraferma gli abitanti superano i 150 mila. A decidere il destino della laguna, nelle urne, non è chi ci vive ». Partita persa in partenza anche la quinta volta in 50 anni? No, perché ora la terra è sconvolta e la clessidra che tiene in vita l' intera città metropolitana sta per finire.

referendum per separare venezia e mestre al teatro goldoni 5

 

Con il «sì» c' è adesso buona parte dell' intellighenzia e dall' ambientalismo lagunari. Lo scrittore Antonio Scurati ieri era sul palco del Goldoni davanti al filosofo Stefano Zecchi. Beppe Grillo, guru Cinque Stelle, fa il tifo sul blog. Mobilitati Italia nostra, ecologisti e leghisti disobbedienti che sventolano la bandiera di San Marco. Con il «no», mentre l' ex sindaco Massimo Cacciari invita all' astensione, l' establishment dei partiti: Pd e la sinistra, Forza Italia e il sindaco di centrodestra Luigi Brugnaro. In silenzio il governatore leghista Luca Zaia: già contro, tace per non irritare l' arcipelago secessionista, non rompere con Brugnaro prima delle elezioni di primavera, non smentire anni di retorica referendaria per l' autonomia del Veneto.

referendum per separare venezia e mestre al teatro goldoni 1

 

venezia con mestre sullo sfondo

«Siamo allo stremo - dice il sociologo Gianfranco Bettin - ma non ci salviamo sfasciando l' universo anfibio delle nostre diversità. E nemmeno frantumando Venezia pur di mandare a casa il sindaco che ha svuotato le sue municipalità. Se prevalgono separatismo e caos, tra vent' anni saremo ancora lì a litigare su confini e beni da spartire». Sul piatto, dietro il marchio-referendum, lo scandalo-Mose, le grandi navi nel bacino di San Marco, l' assalto di 30 milioni di turisti all' anno, la laguna distrutta e le acque alte da record che diventano normali. «Venezia- suk in mano ai cinesi - dice Sitran - e Marghera-ghetto in balìa di traffico e spaccio: un malato terminale non si salva mantenendo la medicina che non ha funzionato». In teatro, applausi a scena aperta: l' 1 dicembre nessuno lo sa.

costruzione del ponte della liberta' che unisce venezia e mestrecostruzione del ponte della liberta' che unisce venezia e mestre 2venezia dall'alto 2ponte della liberta' che unisce venezia e mestreponte della liberta' che unisce venezia e mestre 1venezia dall'alto 3venezia dall'altocostruzione del ponte della liberta' che unisce venezia e mestre 1referendum per separare venezia da mestre

Ultimi Dagoreport

meloni salvini chat fratelli d'italia

CACCIA ALLA TALPA! - DIVERSI ESPONENTI DI FRATELLI D'ITALIA AVREBBERO INTENZIONE DI RIVOLGERSI AL GARANTE DELLA PRIVACY DOPO LA PUBBLICAZIONE DEL LIBRO "FRATELLI DI CHAT. STORIA SEGRETA DEL PARTITO DI GIORGIA MELONI” – MA VE LI IMMAGINATE MELONI, LA RUSSA, CROSETTO, URSO CONSEGNARE VOLONTARIAMENTE IL LORO CELLULARE ALLE "TOGHE ROSSE" PER SCOVARE "L’INFAME"? - LA TALPA, INVECE, PASSANDO PER VITTIMA E DENUNCIANTE, ALLONTANA DA SE’ LA POSSIBILITÀ DI VERIFICA, COSTRINGENDO LA MAGISTRATURA A GUARDARE AL DI FUORI DEI PARLAMENTARI: QUINDI GLI STAFF, LE SEGRETERIE, I PORTAVOCE, GLI ANELLI PIÙ DEBOLI…

donald trump xi jinping coronavirus mondo globalizzazione

DAGOREPORT - DOPO APPENA TRE SETTIMANE ALLA CASA BIANCA, TRUMP HA GIA' SBOMBALLATO I PARADIGMI DELL'ORDINE GEOPOLITICO MONDIALE. UNO TSUNAMI MAI VISTO. DA ORIENTE A OCCIDENTE, SI STANNO CAGANDO SOTTO. TUTTI, ECCETTO UNO: LA CINA - AL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO, L'UNICO ANTIDOTO È L’IMPERO DEL DRAGONE, LA SOLA POTENZA CHE OGGI PUO' RIBATTERE AD ARMI PARI AL BORDELLO NEO-IMPERIALISTA DELLA TECNODESTRA USA - DAVANTI AL BULLISMO DI TRUMP, XI JINPING È RIMASTO TRANQUILLO COME UN PISELLO NEL SUO BACCELLO. ALL’ANNUNCIO DEI DAZI USA AI PRODOTTI CINESI, LA RITORSIONE DI PECHINO È STATA IMMEDIATA - POCHI MEDIA HANNO SOTTOLINEATO QUAL È STATA LA DURA RISPOSTA DI XI JINPING SUL NAZI-PROGETTO TRUMPIANO DI DEPORTARE DUE MILIONI DI PALESTINESI: “GAZA È DEI PALESTINESI, NON UNA MERCE DI SCAMBIO POLITICA, NÉ TANTO MENO OGGETTO DI QUALCOSA CHE SI PUÒ DECIDERE IN BASE ALLA LEGGE DELLA GIUNGLA" - RISULTATO: LE SPARATE DEL TRUMPONE STANNO RENDENDO INAFFIDABILE WASHINGTON AGLI OCCHI DEL MONDO, COL RISULTATO DI FAR SEMBRARE IL REGIME COMUNISTA DI XI JINPING, UN INTERLOCUTORE SERIO, PACIFICO E AFFIDABILE PER FARE AFFARI, A PARTIRE DALL'EUROPA. LA SVOLTA PRO-CINA DI URSULA CON SBERLA AL PRIMO BULLO AMERICANO...

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?