SOLI E MOR-ACCOMPAGNATI - LA VERSIONE DI LELE SUL BUNGA BUNGA: “MACCHÉ PROSTITUTE, ERANO MANTENUTE”

Fabio Poletti per "La Stampa"

Il telefonino di Lele Mora non smette di squillare. «Alina, cosa vuoi che ti dica? Me lo aspettavo... Si sapeva...», ripete lui per la milionesima volta spiaggiato sul divano di un albergo dove passa le acque. «Me lo ha detto il medico. Prendo tante pillole...».

Lele Mora, se la sarà pure aspettata questa condanna, ma il ritratto che ne esce di lei è quello del procacciatore di ragazze da portare ad Arcore...
«I giudici hanno preso un grande abbaglio. Forse si sono fatti accecare dai lustrini di quel mondo».

Non è vero che portava prostitute a Silvio Berlusconi?
«Ad Arcore sono venute decine di ragazze con me. Credo che se Silvio Berlusconi abbia avuto rapporti con delle ragazze queste vanno viste come mantenute... In ventotto anni di frequentazioni con lui non ho mai visto niente di quello che sostengono i giudici. Lui è un uomo solo.

Vorrei vedere chiunque a passare tutta la sua vita con i Cicchitto, i Fini, i Tremonti, i Bondi, aveva solo voglia di divertirsi. E se devo dire l'unica cosa che non mi piaceva alla fine è il solito menù per ventotto anni. Il menù tricolore, anche il gelato tricolore...».

Malgrado tutto quello che ha passato per essere suo amico continua a difenderlo...
«Le amicizie te le scegli mica te le affibbiano. E io spero che la mia amicizia con lui continui ancora. Ci siamo sentiti un mese fa. Mi ha chiamato per sapere come stavo. Non ci siamo visti perché tra coimputati non è il caso».

Dividete pure la stessa condanna a sette anni di carcere...
«La sentenza di oggi è stata molto severa. Ma io non ho mai dato cibo avariato ai miei amici e specialmente adesso non voglio farlo né voglio mangiarlo io. Forse ho dato troppe perle ai porci. Creando un mondo di lustrini che a volte può accecare».

Insomma rifarebbe tutto quello che ha fatto con Silvio Berlusconi?
«Io e lui ci siamo sempre dati del lei malgrado ci conosciamo da quasi trent'anni. Con Silvio Berlusconi rifarei tutto. E' un gran signore. Un gentleman di prima categoria».

Che non va a prostitute e non pagava lei per portargliele...
«Di prostituzione non c'è mai stata nemmeno l'ombra. Avrà avuto delle mantenute. Ma soprattutto era un uomo molto solo. Quante volte mi telefonava alle 11 di sera o a mezzanotte di ritorno da un viaggio e mi chiedeva: "Dai vieni qui... Porta delle ragazze... Porta chi vuoi..."».

E lei correva...
«Saranno state una cinquantina di ragazze. Ma non erano né prostitute né escort. A quelle ragazze i giudici hanno solo rovinato la vita. E io sono sempre stato troppo gentile e disponibile. Ma alla fine è questa la mia unica leggerezza. Mentre la sua colpa, la colpa di Silvio Berlusconi è stata quella di essere un uomo solo. Il potere ti porta ad essere solo usato e sfruttato come alla fine è stato per lui».

Però mugnifico. A lei non ha lesinato aiuti economici. E per questo le è costata una altra accusa insieme ad Emilio Fede...
«Quei soldi mi erano stati dati da Silvio Berlusconi per aiutarmi. Purtroppo una parte se li è presi Emilio Fede, il mediatore del credito».

Ma rifarebbe proprio tutto di quello che ha fatto in questi anni?
«Le persone che mi sono state vicine dopo il mio arresto sono state poche. Sono stato trattato come un appestato. Oggi qui c'è solo Mauro Coruzzi, Platinette, una persona che mi è stata sempre molto vicina.

Se un giorno, e aggiungo forse, tornerò a fare quello che nella vita so fare di meglio ovvero l'agente dello spettacolo, tratterò solo l'arte di essere e non quella di apparire. Come è successo a me che mi sono creduto Icaro. Volando troppo in alto il sole ha sciolto la cera e sono caduto in un baratro molto profondo. Ma come scrisse Dante quando uscì dall'Inferno: io voglio solo tornare a vedere il cielo azzurro e le stelle».

 

Mora legge la sua dichiarazioneLELE MORA lele mora

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