VERSO L’INFINITO E OLTRE - STA PER PARTIRE “ORION”, LA CAPSULA PASSEGGERI DELLA NASA CHE PUNTA A PORTARE L’UOMO SU MARTE NEL 2030 - AL SUO INTERNO PER ORA C’E’ UN OSSO DI T-REX, POESIE E MUSICA
Oggi, dopo un’attesa durata oltre 40 anni, la Nasa tornerà a mandare nello Spazio aperto (cioè al di là della bassa orbita terrestre dove staziona l’Iss) una capsula attrezzata per il trasporto passeggeri. “Orion”, la prima capsula passeggeri americana (Shuttle a parte) a lasciare la Terra dal ritorno dell’Apollo 17, nel 1972, partirà alle nostre 13:05 dalla storica stazione di lancio di Cape Canaveral, ma a bordo non ci sarà nessuno.
Quello di oggi è infatti il primo di una serie di test progettati della Nasa per tornare a effettuare missioni spaziali con equipaggio umano (compresa la conquista di Marte) nei prossimi decenni. Ci sarà ancora da aspettare qualche anno comunque, visto che se tutto andrà bene, il primo volo di “Orion” con un equipaggio è previsto per il 2021.
orion punta a portare l uomo su marte
A portare la capsula nello Spazio sarà un razzo Delta IV, che la spingerà su un’orbita che dovrebbe portarla oltre la bassa orbita terrestre, a circa 5.800 chilometri di distanza dalla Terra, ben più in alto per esempio della Stazione spaziale internazionale, sospesa a un’altezza di circa 400 chilometri. Scopo del viaggio: sperimentare il funzionamento dei sistemi che nelle prossime missioni dovranno garantire la sicurezza degli astronauti al rientro nell’atmosfera, come il paracadute della capsula e gli schermi termici che la difendono dalle altissime temperature generate dall’attrito con l’aria.
“Ci aspettiamo che tutto vada per il meglio – ha spiegato durante una conferenza stampa Mark Geyer, direttore del programma “Orion”– ma per esserne certo devi necessariamente provare a farla volare”. In questo volo di prova, costato la bellezza di 357 milioni di dollari, la capsula sarà equipaggiata con otre 1.200 sensori, che registreranno le prestazioni di tutti gli strumenti di bordo durante il viaggio della durata di circa un’ora e mezza, che si concluderà con un rientro nell’atmosfera a circa 32mila chilometri orari, al termine del quale “Orion” dovrebbe atterrare nell’Oceano Pacifico, qualche chilometro a largo delle coste della Baja California.
Nonostante la capsula questa volta viaggi senza un equipaggio, non sarà però vuota: la Nasa ha infatti deciso di imbarcare diversi oggetti di valore simbolico al suo interno, tra cui un osso di T. Rex, alcune poesie di Maya Angelou, e una registrazione della suite I Pianeti, di Gustav Holst.
Dopo questa missione, il programma “Orion” si prenderà una pausa (causata dai tagli di budget decisi dall’amministrazione Obama), per tornare nuovamente nello Spazio solo nel 2018. Come verrà utilizzata di preciso la capsula spaziale una volta pronta per le missioni con equipaggio non è ancora del tutto chiaro. Dalla Nasa per ora fanno sapere che potrebbe partecipare alla missione annunciata che rimorchierà un asteroide nei pressi della Luna al fine di studiarlo, così come nel programma più ambizioso annunciato dall’Ente spaziale americano: portare l’uomo su Marte nel 2030.