VI RICORDATE DEL CASO DI SARA PEDRI, LA GINECOLOGA 31ENNE SCOMPARSA DOPO ESSERE STATA VESSATA ALL’OSPEDALE SANTA CHIARA DI TRENTO? L'EX PRIMARIO SAVERIO TATEO, E LA SUA VICE, LILIANA MEREU, SONO STATI ASSOLTI CON FORMULA PIENA DALLE ACCUSE DI MALTRATTAMENTI IN CONCORSO E IN CONTINUAZIONE NEI CONFRONTI DEL PERSONALE DEL REPARTO: SECONDO IL GIUDICE, IL FATTO NON SUSSISTE – NON SONO BASTATE LE 21 DENUNCE, TRA GINECOLOGHE E OSTETRICHE, CHE HANNO ACCUSATO I DUE MEDICI DI INGIURIE, INTIMIDAZIONI, ATTEGGIAMENTI DENIGRATORI E…
(ANSA) - L'ex primario dell'ospedale Santa Chiara di Trento, Saverio Tateo, e la sua vice, Liliana Mereu, sono stati assolti con formula piena dal gup del Tribunale di Trento, Marco Tamburrino, dalle accuse di maltrattamenti in concorso e in continuazione nei confronti del personale del reparto. Secondo il giudice, che ha applicato l'articolo 530 comma due del codice di procedura penale, il fatto non sussiste.
Le motivazioni della sentenza, il cui dispositivo è stato letto dal giudice in camera di consiglio alla presenza dei due imputati, verrano depositate in novanta giorni. Soddisfazione è stata espressa dagli avvocati della difesa. "Formula piena: il fatto non sussiste per entrambi i medici. Direi, quello che noi abbiamo sempre auspicato", ha affermato, all'uscita dall'aula, l'avvocato Mario Murgo, in rappresentanza della dottoressa Liliana Mereu.
"Sono innocenti come noi sapevamo dall'inizio di questa storia. Per quattro anni abbiamo lavorato su robuste ragioni, con la convinzione che la giurisdizione le avrebbe riconosciute, e così è stato", ha detto Salvatore Scuto, difensore di Tateo assieme all'avvocato Nicola Stolfi. "Soddisfazione sicuramente, perché eravamo convinti di percorrere un solco tracciato chiaramente dalla Corte di Cassazione. Rimane la preoccupazione perché la Procura della Repubblica ha ritenuto di dover perseguire delle accuse che poi si sono rivelate infondate", ha aggiunto Stolfi.
"La vicenda patisce di un difficile meccanismo di valutazione dell'effettiva responsabilità degli imputati rispetto alla fattispecie di reato contestata. Nel nostro ordinamento non esiste un reato che specificatamente si occupa di mobbing, questo è il tema che in questo processo è stato trattato e approfondito a lungo", ha invece commentato l'avvocato Andrea De Bertolini, in rappresentanza di sette lavoratrici costituitesi parti civili.
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