viadotto crollo

SOLO IN ITALIA - IL VIADOTTO CROLLATO IN SICILIA E COSTATO 13 MILIONI DI EURO HA RETTO UNA SETTIMANA - L’INGEGNERE CHE HA GUIDATO I LAVORI: “LA STUPIDAGGINE È AVER APERTO QUEL CHILOMETRO COSÌ IN FRETTA IN UN’AREA CHE È ANCORA DI CANTIERE”

Riccardo Bruno per il “Corriere della Sera

 

VIADOTTO CROLLOVIADOTTO CROLLO

Ha tenuto per una settimana. Una strada appena finita — un chilometro, due viadotti, 13 milioni di spesa — aperta il 23 dicembre e franata il 30. E pensare che alla vigilia di Natale il presidente dell’Anas, Pietro Ciucci, aveva annunciato con enfasi la consegna agli automobilisti tre mesi prima del previsto: «Stiamo rispettando il cronoprogramma, anche con l’anticipo di qualche tappa».

 

Sette giorni dopo i suoi uomini erano già a transennare il nuovissimo tratto della statale da Palermo ad Agrigento: una carreggiata sprofondata di quasi un metro, l’altra attraversata da una lunga crepa. Mario Zito, cittadino della vicina Mezzojuso, si è avvicinato lo stesso, ha scattato una foto ricordo e l’ha messa su Facebook. Così la frana è diventata una valanga. 
 

MATTEO RENZIMATTEO RENZI

Il premier Matteo Renzi ieri ha anticipato tutti su Twitter: «Ho chiesto a Anas nome responsabile. Pagherà tutto #finitalafesta». E poi ancora più esplicito su Facebook: «Il viadotto delle Scorciavacche 2, sulla Palermo Agrigento, inaugurato lo scorso 23 dicembre e costato 13 milioni è crollato. Solo per una fortunata coincidenza non si è fatto male nessuno, ma questo non cambia di una virgola le colpe dei colpevoli. È finito il tempo degli errori che non hanno mai un padre». 
 

La caccia all’autore del misfatto è partita subito. Il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi: «È un fatto inaudito e inaccettabile. C’è chi l’ha costruito male, chi non ha controllato che i lavori fossero fatti a dovere e chi ha dato il via libera alla circolazione. Negligenza e irresponsabilità non verranno assolutamente giustificate». 
 

L’Anas, che gestisce la statale, ha immediatamente fatto sapere di aver «aperto un’inchiesta per accertare le eventuali responsabilità della ditta costruttrice e del direttore dei lavori, che aveva autorizzato l’agibilità provvisoria, riservandosi di avviare nei loro confronti un’azione legale». 
 

PIETRO CIUCCI ANAS PIETRO CIUCCI ANAS

Ma il raggruppamento Bolognetta scpa (capofila la Cmc, coop di Ravenna, insieme a Tecnis e Ccc) che ha vinto la gara per rifare 34 chilometri dell’arteria che taglia la Sicilia (appalto complessivo da 297 milioni) non ci sta a prendersi tutte le responsabilità.

 

«Lo scriverò a Renzi che non c’è stato alcun crollo di viadotto — precisa l’ingegnere Pierfrancesco Paglini, che ha guidato i lavori —. Si tratta semplicemente del cedimento del rilevato stradale, non più di 50 metri in prossimità del viadotto che è integro. Un danno di entità limitata, circa 100 mila euro, che stiamo provvedendo a rimettere a posto come peraltro prevede il contratto». E polemizza anche lui: «Semmai la stupidaggine è aver aperto quel chilometro così in fretta in un’area che è ancora di cantiere». 
 

anas logoanas logo

Nessun automobilista avrebbe rischiato di finire nella voragine, assicura comunque l’Anas che ha chiuso il transito a fine anno quando la frattura era ancora un avvallamento. Lo stesso Ciucci che due settimane fa aveva salutato l’apertura come un «passo avanti e strategico per l’intera Isola», ieri ha puntualizzato che «nel pomeriggio del 30 dicembre, sulla base di quanto accertato dai tecnici della società, e tenuto conto del possibile evolversi del movimento del corpo stradale che avrebbe potuto determinare il collasso del rilevato, ho immediatamente disposto la chiusura preventiva e cautelare della variante. Ciò ha evitato ogni eventuale rischio per gli utenti». 
 

maurizio lupimaurizio lupi

Per capire se il cedimento del terreno era un evento imprevedibile oppure sono stati commessi errori in fase di progettazione o di realizzazione, la Procura di Termini Imerese ha aperto un’inchiesta per crollo colposo, sequestrato l’area e affidato una consulenza tecnica ai periti. Il tratto dove è avvenuta la frana era stato aperto in via provvisoria senza collaudo (che viene effettuato solo a completamento di tutta l’opera) ma con una certificazione data dalla stessa impresa che ha realizzato i lavori. 
 

Un’ispezione è stata promessa anche dall’assessore alle Infrastrutture della Regione Siciliana, Giovanni Pizzo, per il quale «sembra inverosimile che un’opera appena completata sia oggetto di cedimenti strutturali». 
 

SALVINI CON LA MAGLIETTA E IL LOGO NOI CON SALVINI 4SALVINI CON LA MAGLIETTA E IL LOGO NOI CON SALVINI 4

L’indignazione ha abbracciato tutto l’arco parlamentare. Dal leader della Lega Matteo Salvini (che in un tweet, dopo aver promosso la statale ad «autostrada Palermo-Agrigento», ha auspicato anche lui che «qualcuno dovrebbe pagare»), all’ex ministro siciliano di Forza Italia Stefania Prestigiacomo («Un fatto dalla gravità inaudita, che poteva trasformarsi in una tragedia immane. Sono stati spesi tredici milioni di euro e l’asfalto si è aperto come fosse carta velina»), al deputato pd Franco Ribaudo che ha annunciato un’interrogazione parlamentare al ministro dei Trasporti. 

 

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