apple store milano stefan behling

APPLE SECRETS – VIAGGIO NEL NUOVO NEGOZIO DELLA MELA A MILANO, REALIZZATO PER TESTIMONIARE UNA VISIONE DEL MONDO PIÙ CHE PER VENDERE DEI GADGET – LA FONTANA, LE SCALE CHE OSCILLANO E RIFLETTONO LA LUCE A SECONDA DELL’INCLINAZIONE SOLARE, ECCO TUTTI I SEGRETI DELL’APPLE STORE DI PIAZZA LIBERTY

Bruno Ruffilli per www.lastampa.it

 

apple store milano 1

Stefan Behling, dello studio Norman Foster, è l’architetto che disegna gli Store di Apple. Quello di Milano, che apre oggi, ma anche quelli di San Francisco, Londra, Dubai, Macao e molti altri in tutto il mondo.

 

Sempre riconoscibili come Apple Store, sempre diversi, con elementi unici del luogo in cui sorgono. “Non c’è piazza italiana che non abbia una fontana”, dice, e così anche Piazza Liberty ora ha la sua, immaginata da Behling come un parallelelepipedo di vetro alto otto metri che nasconde l’ingresso al negozio vero e proprio, due piani sotto terra.

 

STEFAN BEHLING 1

“È uno spazio restituito alla città - spiega - in un luogo centrale ma un po’ dimenticato”. Dieci anni per trovarlo e concludere la trattativa, quattro anni di progettazione, un anno di lavori.

 

“In realtà c’è qualcosa dello Store milanese in tutti gli ultimi store di Apple, perché è stato ideato prima di quello di Chicago, ad esempio”.

 

apple store milano 11

L’idea è analoga: aprire lo sguardo, lasciare spazio alla sorpresa. A Chicago quella di vedere di nuovo il fiume dove prima c’era un muro, a Milano quella di ammirare i giochi d’acqua della fontana. In entrambi i casi, all’ingresso dello Store c’è una gradinata dove sedersi.

 

Per usare il wi-fi gratuito, per ascoltare musica, per chiacchierare. Ma anche per assistere a concerti, incontri, proiezioni di film: “In meno di un’ora la fontana si svuota e diventa un palco con fondale multifunzione”, racconta Behling. Così in qualche modo rivive pure l’idea del cinema Apollo, che sorgeva proprio qui.

apple store milano 12

 

All’interno le scale oscillano un po’. Viste dal basso creano una scultura d’acciaio attraverso cui la luce scorre e si rifrange: dall’ombra nascono intrecci e riflessi sempre nuovi, a seconda dell’inclinazione del sole.

 

È uno scatto perfetto per Instagram, come tutto il negozio, che prima ancora dell’apertura è già preso d’assalto dall’esercito del selfie.

 

STEFAN BEHLING

Per i più ambiziosi è un must il video davanti alla seconda cascata, più bassa e più larga, ma la vera emozione sarà passare sotto il vetro della fontana principale, dove l’acqua s’infrange in simmetrie caleidoscopiche. 

 

All’interno, il negozio sembra scavato nella pietra; pareti e pavimento sono rivestite con lo stesso materiale (Beola fiammata), tagliato in verticale per le pareti, e in orizzontale per il pavimento.

 

apple store milano 13

Behling si emoziona quando racconta dettagli, come i diffusori per l’aria condizionata realizzati modellando la pietra, gli altoparlanti nascosti nel controsoffitto. Tutto progettato da lui, tutto supervisionato da Jonathan Ive, il capo del design Apple, cui si devono i più grandi successi della Mela, dall’iMac all’iPhone.

apple store milano 25

 

“A entrambi piacciono le curve spiega - per questo qui difficilmente troverete un angolo retto”. Come negli altri negozi Apple, come nei prodotti della Mela, sofisticati calcoli matematici (le curve di Bézier, appunto) servono a creare un raccordo organico tra le linee.

 

steve jobs e jonathan ive

Nell’acciaio, nel vetro, nella pietra. E nel legno del grande tavolo al centro della sala riunioni: “Lo abbiamo disegnato noi, le sedie invece sono di Naoto Fukasawa (”Hiroshima” per Maruni Wood Industries, ndr).

 

apple store milano 10

Sempre di legno, ma più squadrati e massicci, i tavoli dove sono esposti i prodotti, nella hall: sono gli stessi di tutti gli Apple Store, fin dal primo:

 

“Sono identici a quelli nel centro design di Cupertino, dove nascono iPhone, Mac, HomePod”, rivela Behlig. Ci sono anche alberi veri (Ficus Maclellandii Alii), in grossi contenitori rivestiti di pelle, dove ci si può sedere. “Non servono per ripulire l’aria, ma non sono nemmeno solo decorativi: rendono l’atmosfera migliore, con la loro umidità”. 

 

apple store milano 26

Tutto è molto organico, naturale, discreto perfino: e pare che questo negozio, come gli altri col marchio della Mela (oltre 500 in tutto il mondo) sia stato realizzato più che per vendere dei gadget, per testimoniare una visione del mondo .

 

Quella di una tecnologia elegante, facile da usare, ecocompatibile e inclusiva verso tutte le differenze e sfumature. “Vogliamo lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo trovato”: Behlig cita il mantra di Tim Cook.

steve jobs presenta il primo iphone 5

 

“Crediamo che questa piazza sia migliore di prima. Grazie anche alla stretta collaborazione col Comune di Milano, che ha saputo cogliere l’aspetto innovativo del nostro progetto”. Di più: “I contributi pagati da Apple sono in larga parte andati a finanziare il piano Periferie”, come spiega su Facebook Pierfrancesco Maran, Assessore a Urbanistica, Verde e Agricoltura del Comune di Milano.

 

PIERFRANCESCO MARAN

“È un aspetto importante che lega i quartieri tra di loro, solo una parte degli introiti sono stati utilizzati per l’appalto nella limitrofa Ragazzi del 99 che verrà riqualificata a breve”.

apple campus a cupertino

 

Ma Stefan Behling è anche l’architetto che ha diretto il progetto dell’Apple Park di Cupertino. “Abbiamo sperimentato tante forme diverse - spiega - poi in nove mesi di confronto con Steve Jobs abbiamo ogni volta semplificato e ci siamo avvicinati sempre più all’idea finale”. Che non è un cerchio, come sembra, ma un anello: “Rappresenta un gruppo di persone abbracciate, come prima di un match sportivo, in cui ognuno è fondamentale per il gruppo.

apple store milano 24

 

E al centro non c’è nessuno, non c’è un capo”. Originariamente, racconta Behling, era invece previsto qualcosa, ma non vuole dirci cosa. “Poi abbiamo fatto il vuoto, una scelta molto zen, in linea con le idee di Steve Jobs”. 

apple store milano 29apple store milano 5apple store milano 4apple store milano 16apple store milano 6apple store milano 9apple store milano 7apple store milano 18apple store milano 8apple store milano 2apple store milano 28apple store milano 17apple store milano 19apple store milano 27apple store milano 21apple store milano 23apple store milano 30apple store milano 20apple store milano 22apple store milano 3apple store milano 15

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli arianna meloni fabia bettini federico mollicone fazzolari giovanbattista giovan battista

DAGOREPORT - E’ SCOPPIATO UN NUOVO “CASO GIULI”, ACCUSATO DA “LA VERITÀ” DI ESSERE “STATO DAVVERO GENEROSO CON LE INIZIATIVE CINEMATOGRAFICHE DELLA SINISTRA ITALIANA”. A PARTIRE DA FABIA BETTINI, ATTIVA DA OLTRE 15 ANNI NEL CINEMA, REA DI ESSERE LA SORELLA DI GOFFREDO (CI SONO SORELLE E SORELLE), PER FINIRE AI FONDI PER “VIDEOCITTÀ” DI FRANCESCO RUTELLI - GIULI QUERELA “LA VERITÀ” MA IL GIORNO DOPO RINCULA, ‘’COMMISSARIATO’’ DA PALAZZO CHIGI - UNO SCAZZO CHE FA VENIRE A GALLA UNA LOTTA INTERNA AI ‘’CAMERATI D’ITALIA’’ CHE HANNO SEMPRE BOLLATO GIULI COME CORPO ESTRANEO ALLA FIAMMA, CACCIATO A SUO TEMPO DAI “GABBIANI” DI COLLE OPPIO (GODE MOLLICONE CHE SOGNAVA IL MINISTERO DELLA CULTURA) - LA “MERITOCRAZIA”, DI CUI SI RIEMPIVA LA BOCCUCCIA LA DUCETTA, È STATA SEMPLICEMENTE SPAZZATA VIA DALL’APPARTENENZA POLITICA: SEI CON NOI, OK; SE SEI CONTRO, NIENTE FONDI - MENTRE SI SCRIVONO MINCHIATE SUI “COMUNISTI DEL CIAK”, IL MINISTERO DELLA SANTANCHÉ È FINITO AL CENTRO DELLE INDAGINI DELL’ANAC, L’AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE, PER FONDI DESTINATI A FESTIVAL DI CINEMA ORGANIZZATI DA TIZIANA ROCCA E GABRIELLA CARLUCCI…

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

SI ANNUNCIANO TEMPI SEMPRE PIU' DURI PER LA GIORGIA DEI DUE MONDI - AL SUMMIT DI LONDRA, STARMER E MACRON HANNO ANNUNCIATO UN PIANO DI PACE ASSIEME AD ALTRI PAESI (GERMANIA, POLONIA, SPAGNA, ETC) - PREMESSO CHE PUTIN È L'AGGRESSORE E IL SUPPORTO ALL'UCRAINA SARA' FINO ALLA FINE, IL LORO PIANO DI PACE HA BISOGNO DELLA NUOVA AMERICA DI TRUMP, MA NON È INDISPENSABILE LA SUA MEDIAZIONE - LA POSIZIONE ESPRESSA DA GIORGIA MELONI È STATA IL CONTRARIO AL PENSIERO DI FRANCIA E GRAN BRETAGNA: IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA È INDISPENSABILE PER IL CESSATE IL FUOCO - AMORALE DELLA FAVA: LA DUCETTA A STELLE E STRISCE CI STA SOLO SE LA TRATTATIVA SI FA INSIEME CON IL PAZZO DI WASHINGTON (AUGURI!)

los angelucci del rione sanita - vignetta by macondo antonio giampaolo silvio berlusconi alessandro sallusti

IL CONVENTO DEGLI ANGELUCCI E’ RICCO MA PER I GIORNALISTI DEL “GIORNALE’’, "LIBERO” E “TEMPO” TIRA UNA BRUTTA ARIA - NIENTE PIU’ INVIATI SE NON ‘INVITATI’, NIENTE PIU’ AUTO CON NOLEGGIO A LUNGO TERMINE, OBBLIGO DI STRISCIARE IL BADGE IN ENTRATA, TOLTE PURE LE CIALDE DEL CAFFE’ - DIECIMILA EURO IN MENO PER VITTORIO FELTRI, NIENTE MANLEVA PER LE QUERELE (FILIPPO FACCI HA PAGATO 30MILA EURO PER UNA CAUSA) - SALLUSTI NON C’E’ E QUANDO C’E’ NON PARLA. E IN BARBA AL MELONISMO SENZA LIMITISMO (‘’VELINE’’ DI PALAZZO CHIGI A STRAFOTTERE), LE COPIE CALANO - NERVOSISMO PER L’INSERTO ECONOMICO DI OSVALDO DE PAOLINI - L’ASSEMBLEA E LA PAROLA INNOMINABILE: “SCIOPERO”…

donald trump volodymyr zelensky giorgia meloni keir starmer emmanuel macron ursula von der leyen

DAGOREPORT – IL "DIVIDE ET IMPERA" DEL TRUMPONE: TENTA DI SPACCARE IL RIAVVICINAMENTO TRA GRAN BRETAGNA E UNIONE EUROPEA EVITANDO DI PORRE DAZI SUI PRODOTTI "MADE IN ENGLAND" – STARMER SE NE FOTTE, ABBRACCIA ZELENSKY E SI ERGE A NUOVO LEADER DELL’EUROPA (PARADOSSALE, DOPO LA BREXIT) – OGGI, PRIMA DELLA RIUNIONE DEI LEADER EUROPEI A LONDRA, BILATERALE TRA IL PREMIER BRITANNICO E GIORGIA MELONI, PER CAPIRE CHE ARIA TIRA NELL’“ANELLO TRUMPIANO DELL’EUROPA” - SPACCATURA NELLA LEGA PER IL TRUMPIAN-PUTINISMO DI SALVINI - SCETTICISMO CRESCENTE IN FRATELLI D’ITALIA (FAZZOLARI, URSO E LOLLOBRIGIDA SI SMARCANO DALLA LINEA PRO- KING DONALD) – SCHLEIN E CONTE IN BANCAROTTA - LA PARALISI DEI DEMOCRATICI AMERICANI: AVETE SENTITO LA VOCE DI OBAMA, CLINTON E BIDEN?

volodymyr zelensky donald trump jd j.d. vance

DAGOREPORT - ZELENSKY È CADUTO IN UN TRANELLO, STUDIATO A TAVOLINO: TRUMP E JD VANCE VOLEVANO MORTIFICARLO E RIDURLO ALL’IMPOTENZA CON LA SCENEGGIATA NELLO STUDIO OVALE, DAVANTI AI GIORNALISTI E ALLE TELECAMERE - D’ALTRO CANTO LA VERA DIPLOMAZIA NON SI FA CERTO “ON AIR”, DAVANTI ALLE TELECAMERE E A MICROFONI APERTI - TRUMP E JD VANCE HANNO CONSEGNATO UN ‘PIZZINO’ IN STILE CAPOCLAN: TACI, PERCHÉ SENZA DI NOI SEI FINITO. DUNQUE, OBBEDISCI. E DIRE CHE GLI SHERPA UCRAINI E STATUNITENSI AVEVANO TROVATO PERSINO UN ACCORDO DI MASSIMA SULLE VARIE QUESTIONI APERTE, COME L’ACCORDO-CAPESTRO PER KIEV SULL’ESTRAZIONE DELLE TERRE RARE (UN TRATTATO CHE DI FATTO AVREBBE PERMESSO AGLI USA DI SPOLPARE IL SOTTOSUOLO UCRAINO PER GLI ANNI A VENIRE)… - VIDEO