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VIENI AVANTI, BAGARINO - I TRUCCHI IN RETE CHE ALIMENTANO IL MERCATO NERO DEI BIGLIETTI: AI VENDITORI ABUSIVI BASTANO MENO DI 1000 EURO PER ACQUISTARE IL SOFTWARE CHE PERMETTE DI AGGIRARE I LIMITI DI ACQUISTO, FARE INCETTA DI TAGLIANDI E POI RIVENDERLI A PREZZI STRATOSFERICI

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Massimo Sideri per il Corriere della Sera

 

Bagarinaggio online. Si pensava che con l' avvento della Rete fossero stati debellati per sempre i venditori abusivi di biglietti per i concerti. Per entrare nel ricco mercato invece basta un investimento di mille euro. Per acquistare il programma che permette di aggirare i limiti di acquisto, fare incetta di biglietti e poi rivenderli a prezzi stratosferici. Il sistema, ideato negli Usa, funziona anche da noi.

 

Sold out, forse. Concerto dei Coldplay del 3 luglio 2017 a San Siro, biglietti in vendita ieri su Viagogo: parterre in piedi: 349,44 euro. Primo anello blu, 439,5 euro. Fila 1: 500,46 euro. Il prezzo originale su TicketOne il 7 ottobre scorso era di 86,25 per i primi due e 109,25 per il terzo.

 

Per il primo anello blu il guadagno è stato di oltre il 300 per cento in 20 giorni. A biglietto. Per entrare in questo lucroso gioco l' investimento è di 950 dollari (871 euro), trattabili. «Il software per TicketOne.it è legale negli Stati Uniti come in tutte le altre parti del mondo, Italia compresa».

 

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Il customer service della società TicketBots.net che da Panama City vende il programma per diventare dal computer di casa bagarini online risponde in pochi minuti. Anche se mente: a New York, per esempio, il software è stato messo al bando pochi mesi fa. Ma funziona anche in Italia?

 

«Certamente, basta conoscere un po' d' inglese». E, a riprova, ci manda una schermata dell' utilizzo per acquistare i biglietti della mostra su Marc Chagall che si è tenuta l' anno scorso al Palazzo Reale di Milano. Tentare di entrare nel ricco mercato del bagarinaggio online su cui l' Antitrust italiano ha aperto un' indagine è facile e richiede conoscenze informatiche di base.

 

L' investimento iniziale è di poche migliaia di euro: serve un Pdf Generator, prezzo 990 dollari (908 euro), che permette di «creare» il biglietto con il codice a barre (viene offerta anche una garanzia del 125% del prezzo del biglietto se si viene fermati al controllo fuori dallo stadio). Se poi vi servono dei server offshore per non lasciare tracce non c' è problema: guarda caso TicketBots.net è controllata dalla Cyber Cast International, con sede in Avenue Samuel Lewis a Panama, a poche centinaia di metri dal grattacielo El Torvillo, che vende proprio un servizio a prova di indagini informatiche.

 

Per i professionisti c' è anche un comodo pacchetto «Pro» da 10 mila dollari che funziona su tutte le piattaforme e acquista simultaneamente centinaia di biglietti aggirando il cosiddetto test di Turing (come il classico captcha , pubblico e automatico, che dovrebbe in teoria permettere alla piattaforma di vendita di capire che non c' è un cliente dall' altra parte della fibra ottica ma un computer).

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Ecco come fanno i bagarini online a fare incetta di biglietti per rivenderli con rincari anche del 970%. Springsteen docet : secondo anello rosso a oltre 1.200 euro (costava 112), prato a 500 euro (invece di 97).

D' altra parte proprio sul sito della piattaforma Viagogo si legge: acquisto e vendita di biglietti «persino quando sono esauriti al botteghino». Come se fosse un vantaggio pagare di più.

 

Quello del brokeraggio online, come viene chiamato quasi si trattasse di un lavoro in doppiopetto gessato nella City, è un meccanismo oliato, che sfrutta un classico ritardo legislativo rispetto al fenomeno online e che permette di fare guadagnare tutti. Tranne, beninteso, chi si voleva godere il concerto a un prezzo onesto.

 

Una volta caricato il software il «broker» online è pronto per attaccarsi come una sanguisuga a TicketOne, che in Italia ha le esclusive, comprare a nome di Tizio, Caio e Sempronio (liste prese dal web) con numeri di carte di credito diverse e rivendere sul mercato del secondary ticketing come Viagogo, Seatwave e Ticketbis, le tre principali società che hanno subìto le perquisizioni dell' Antitrust nei giorni scorsi. Ciò che stanno tentando di capire le indagini (non solo in Italia) è se le società che vendono per prime i biglietti facciano abbastanza per bloccare gli acquisti multipli da parte dei «bot».

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Perché non dovrebbero d' altra parte? Qualche potenziale ma potente conflitto di interessi in questa industria c' è. Eventin, la società di cui TicketOne è la sede italiana, possiede anche Fansale che in alcuni Paesi europei funziona come piattaforma di secondary ticketing. Sul sito di Eventine stesso si legge che è una società leader con 100 milioni di ticket venduti per più di 200 mila eventi all' anno oltre ad essere uno dei più grandi promotori. TicketMaster, stessa storia: fa parte della galassia Live Nation che organizza concerti e che controlla SeatWave e GetMeIn.

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In soldoni alcuni guadagnano due volte, con un margine che esplode al secondo giro. Viagogo non mostra le commissioni che finiscono in Svizzera, dove la società si è rifugiata dopo alcune cause, ma lo standard è alto: TicketBis chiede il 12% al broker e il 18% a chi compra. Tornando al primo anello blu dei Coldplay fanno circa 130 dollari. Nella grande rete dei biglietti che passando per Panama finisce a San Siro è rimasto solo il pesce-fan. E, forse, anche il Fisco che deve inseguire in diversi Paesi le società per l' Iva aggiuntiva.

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